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Due espulsioni di stranieri irregolari nelle ultime 48 ore

Forte input del Questore Maurizio Auriemma alle espulsioni dei cittadini stranieri irregolari, accusati di reati commessi nel nostro Paese.

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Polizia Gavinana Polizia Gavinana © NN
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Giovedì pomeriggio la Polizia di Stato, attraverso l’accurato lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Firenze, ha ultimato le delicate pratiche per l’espulsione di un cittadino tunisino di 33 anni che, oltre a non essere in regola con gli obblighi sul soggiorno, sarebbe stato accusato anche di diversi reati commessi in Italia.
L’iter per l’espulsione ed il conseguente rimpatrio nel proprio paese d’origine di un cittadino straniero irregolare richiede approfonditi accertamenti e laboriose verifiche da parte degli agenti dell’Immigrazione anche attraverso le Autorità estere competenti, le ambasciate e i consolati.

Molto spesso, infatti, i poliziotti si trovano di fronte a persone prive di qualsivoglia documento che ne accerti l’identità e la nazionalità. In questi casi le procedure per le espulsioni richiedono capillari controlli in quanto nessuno Stato, al di là dei confini europei, accetterebbe mai di far “ri-entrare” un uomo o una donna espulsi da un’altra nazione, senza avere la certezza che siano effettivamente dei propri cittadini.

La procedura di espulsione, infatti, non sempre si concretizza con l’immediato rimpatrio nel paese d’origine, proprio per sopperire a queste eventuali problematiche, che come anticipato ostacolano di fatto l’accompagnamento alla frontiera o il respingimento dell’irregolare, il Questore può emettere un cosiddetto decreto motivato di trattenimento nei Centri per il Rimpatrio dislocati su tutta la Penisola.

Il 33enne tunisino, privo di permesso di soggiorno e già noto alle forze di polizia, è stato accompagnato dalla Squadra Espulsioni della Questura fiorentina proprio in uno di questi Centri nel sud Italia. Quest’ultimo era stato nei giorni scorsi più volte denunciato dalle volanti di via Zara per i reati di interruzione di pubblico servizio, danneggiamento, minacce, e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Almeno due sarebbero gli episodi riconducibili all’uomo, entrambi avvenuti nei pressi del pronto soccorso di Santa Maria Nuova dove il 33enne con atteggiamenti violenti avrebbe interrotto il prezioso lavoro del personale sanitario danneggiando parte dell’edificio e spaventando pazienti, medici e infermieri che fortunatamente non hanno riportato lesioni.

Grazie anche alle continue segnalazione arrivate sulle scrivanie degli Uffici della Questura da parte sia della aziende sanitarie che della cittadinanza, la Polizia ha messo un punto alla questione.

Giovedì, infatti, è stato emesso un provvedimento di espulsione del Prefetto e uno contestuale di trattenimento del Questore presso il C.P.R. per l’ottenimento di un titolo di viaggio e successivo rimpatrio del cittadino straniero.

L’azione di controllo del territorio a 360° che coinvolge tutte le articolazioni della Polizia di Stato fiorentina è finalizzata, infatti, a per scongiurare ogni eventuale altro evento che possa turbare una civile e sicura convivenza.

Sempre giovedì sera, inoltre, una pattuglia della Guardia di Finanza è intervenuta in via Ponte alle Mosse per una lite tra due cittadini stranieri.

I militari, effettuati i controlli del caso, hanno appurato l’irregolarità sul territorio nazionale di uno dei due uomini, un cittadino marocchino di 28 anni.

L’immediata collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Ufficio Immigrazione della Questura fiorentina ha portato, ieri pomeriggio, all’accompagnamento dell’28enne in uno dei Centri per i Rimpatri del sud Italia.

A seguito di accurate verifiche, infatti, l’uomo non solo è risultato privo del permesso di soggiorno, ma aveva a carico anche numerosi precedenti penali e condanne definitive per diversi reati, tra i quali: rapina, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.

Il Questore della provincia di Firenze, a seguito del provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto, ha disposto, anche in questo caso, il suo trattenimento presso un CPR da dove verrà successivamente rimpatriato.

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