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Ferrovie, disservizi sulle linee della Valdisieve e del Mugello. PMLI: "Regione e Comuni complici della catastrofica situazione dei treni"

"La soluzione al problema non è certo l’esito del tavolo Regione – Comuni – RFI e Trenitalia convocato per il 21 ottobre che partorirà il solito topolino"

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Treno Trenitalia Treno Trenitalia © N.c.
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In merito alla questione dei disagi per i pendolari della Valdisieve, del Valdarno e del Mugello, anche la sezione della Valdisieve del Partito Marxista leninista italiano ha deciso di esprimersi sul tema:

"I fatti di mercoledì 16 ottobre non sono che gli ultimi di una serie interminabile di disagi che hanno ridotto il servizio di trasporto ferroviario pubblico un vero e proprio problema sociale per le masse popolari della Valdisieve e del basso Mugello.

Guasti alla linea ed ai locomotori, passaggi a livello che non si chiudono, scarsità di carrozze, ritardi e treni soppressi, si susseguono inesorabilmente da decenni, così come le lacrime di coccodrillo che versano un mese si e l’altro pure gli amministratori regionali ed i sindaci dei comuni del territorio, nel tentativo di scaricare su Trenitalia – che tace ed al contempo alza le tariffe e raccoglie utili da capogiro – ed RFI, la responsabilità di questa immensa problematica che persiste.

Eppure la situazione del trasporto “pubblico” in Italia ed anche nel nostro territorio è lo specchio di scelte politiche sbagliate, di servizi essenziali regalati a privati che li gestiscono nel nome del profitto aumentando i costi e tagliando i servizi (in questo caso materiali, personale e manutenzione), delle quali le Amministrazioni sono complici effettive.

Il peggioramento drastico del servizio di trasporto pubblico è anche figlio di politiche territoriali che hanno sempre prediletto il trasporto su gomma anziché quello su rotaia, nonostante il traffico automobilistico sul territorio, com’è noto, sia composto in ampia prevalenza da lavoratori e lavoratrici pendolari che, al costo della loro sicurezza e del loro portafogli, sono costretti ad intasare le arterie stradali in direzione Firenze nelle ore di punta del mattino ed in quelle del rientro.

La soluzione al problema non è certo l’esito del tavolo Regione – Comuni – RFI e Trenitalia convocato per il 21 ottobre che partorirà il solito topolino che sarà puntualmente sbandierato come un passo in avanti, ma la mobilitazione delle masse popolari della Valdisieve e del Mugello, delle migliaia di lavoratrici e lavoratori, di studentesse e di studenti che ogni mattina devono recarsi nel capoluogo o altrove, e che subiscono pesanti disagi di ogni tipo.

Apprezziamo la recente costituzione del Comitato Pendolari Resistenti, ed auspichiamo che si allarghi in tutto il territorio raccogliendo consenso ed adesioni. L’auspicio è però che esso non sia confinato a rimorchio delle amministrazioni comunali, rimanendo confinato nei limiti legalitari ed istituzionali, altrimenti non ne caverà un ragno da un buco.

Auspichiamo dunque che le masse popolari organizzate in comitato rimangano indipendenti siano pronte a lottare in prima persona affinchè il servizio ferroviario sia adeguato alle necessità, continuo e puntuale, e potenziato soprattutto nella tratta Rufina – Dicomano – Vicchio, dove anche se i treni fossero puntuali come orologi, rimarrebbero comunque scarsi, soprattutto nelle ore pomeridiane e serali. Noi faremo senz’altro la nostra parte."

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