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Ferrovie, pendolari prigionieri in treno per oltre un'ora: questa volta a Figline. Arriva la risposta della Regione

Una vicenda che ha dei precedenti anche sulla linea via Pontassieve, chi dei nostri lettori la ricorda?

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Treno Trenitalia Treno Trenitalia © N.c.
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È polemica dopo che questa mattina - 28 febbraio - si sono generati gli ennesimi disagi per i pendolari ferroviari. Questa volta è successo a poche centinaia di metri dalla stazione di Figline Valdarno. 

A causa di un guasto il treno diretto 4070 delle 8.09 da Figline Valdarno si è fermato dopo poco dalla partenza. Dopo qualche tentativo il treno è definitivamente rimasto bloccato nei pressi della galleria per lungo termine senza possibilità per i passeggeri di scendere dai vagoni. Il capotreno, stando a quanto riportato da alcune testimonianze, non avrebbe gestito al meglio la situazione: non sarebbe mai infatti uscito dalla cabina per tranquilizzare i pendolari molto preoccupati della situazione. Le comunicazioni via radio, inoltre, in merito alle motivazioni della fermata sarebbero state divergenti. Oltre un'ora il tempo di attesa dei pendolari sul vagone, sarebbe arrivata solo alle ore 9.30 la decisione di riportare il treno alla stazione di Figline (i pendolari sarebbero giunti sul luogo alle 9.50 circa, ndr). 

Un fatto che ha, tuttavia, precedenti su altre linee come quella via Pontassieve dove anni fa si è verificato un fatto simile. Chi dei nostri lettori si ricorda l'odissea dei pendolari a Pontassieve?  Leggi qui l'articolo

E la Regione cosa dice? 

Questa sera, dopo notevoli dibattiti e richieste di giustificazione rivolte alla Regione, è arrivata la risposta dell'assessore regionale ai trasporti Baccelli. 

Il disagio provocato stamani da RFI e Trenitalia a Figline è indegno di un Paese civile”. L’assessore alle infrastrutture e trasporti Stefano Baccelli ha deciso di intervenire sul guasto al Regionale 4070 che si è bloccato stamani poco dopo la stazione di Figline, creando forti disagi ai pendolari che erano diretti a Firenze e che sono rimasti al chiuso, nei vagoni, per troppo tempo.

“Mi diranno che la Toscana non ha titolo per farsi sentire, dal momento che il Regionale 4070 compete alla Regione Umbria. Nonostante questo - ha spiegato Baccelli - , io intervengo, perché tra gli utenti che ancora una volta fanno le spese della palese disorganizzazione dei gestori ci sono centinaia di cittadini toscani, tenuti bloccati su un treno che non è andato più né avanti né indietro, senza comunicazioni chiare e comprensibili a bordo. L’ho detto e lo ripeto: le sanzioni che comminiamo ogni anno per milioni di Euro non risolvono il problema”.

“Mentre i nostri uffici sono impegnati a fornire tutta l’assistenza possibile agli utenti toscani, pur nei limiti delle  nostre competenze, ho già chiamato il mio collega umbro Enrico Melasecche per fare squadra e affrontare insieme il problema del 4070”, ha aggiunto Baccelli. “Non solo: visto che i vertici regionali dimostrano di non avere autonomia decisionale rispetto ai disagi dell’Aretina, è giunta l’ora di invitare a Firenze l'ing. Corradi e l'ing. Strisciuglio, vertici nazionali di Trenitalia e Rfi. La Regione Toscana investe 240 milioni all’anno, cifra in virtù della quale pretendiamo un servizio del tutto soddisfacente a giudizio di chi, i treni, li prende. Il 2025 ci consentirà finalmente di mettere mano al contratto vigente: non sarebbe male che anche il giudizio dei nostri utenti incidesse sul sistema sanzionatorio”.

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