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Se dopo la pandemia saremo migliori ancora non lo sappiamo ma certamente le premesse non sono incoraggianti. In un mondo che già affogava sotto un mare di rifiuti, soprattutto di plastica, nonostante la paura del virus pare che niente sia cambiato, anzi.
Aumentano i rifiuti gettati ovunque e il paradosso è che proprio i presidi che ci dovrebbero proteggere dalla pandemia diventano oggetto di abbandono ovunque nelle nostre città. Per altro la pratica scorretta di gettare rifiuti ovunque diventa anche pericolosa se questi rifiuti sono "speciali" e dovrebbero essere conferiti chiusi nel sacco dell'indifferenziata.
Gli operatori di Alia fanno gli straordinari, gli amanti del plogging ovviamente non possono operare in rispetto alle normative per il contenimento del Covid e questi rifiuti rimangono a terra.
Ormai a terra sono ovunque; fuori dai supermercati, dalle farmacie, sotto i marciapiedi, nei giardini, nelle aiuole. Materiali che poi con la pioggia scivolano in acqua e poi nel mare impattando non poco con l'ecosistema.
Indignate le associazioni da Lega Ambiente e Plastic Free che alcuni giorni fa aveva addirittura sollevato il pericolo della contaminazione indiretta dato che secondo alcuni virologi il virus può resistere si plastica fino a 72 ore.
Quello che preoccupa di più è l'impatto ambientale non tanto il rischio remoto di un contagio. Mascherine e guanti sono fatti in plasmix, lattice, poliestere, polipropilene. Tutti materiali “sporchi” che finiranno col deturpare in modo per lo più irreversibile l’ecosistema.
Noi di Ok!Firenze abbiamo chiesto ad Alia se esistono progetti per smaltire questi materiali nel frattempo raccogliamo e lanciamo l'appello del Sindaco Dario Nardella.