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“Benozzo Gozzoli e la Cappella dei Magi”, una mostra a Palazzo Medici Riccardi

Ha aperto ieri e lo sarà fino al 10 marzo 2022, la mostra dedicata al maestro del Rinascimento e al suo rapporto con Firenze.

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la cavalcata dei Magi la cavalcata dei Magi © ufficio stampa
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Palazzo Medici Riccardi ospita, dal 16 dicembre 2021 al 10 marzo 2022, la mostra “Benozzo Gozzoli e la Cappella dei Magi”, dedicata al maestro del Rinascimento e al suo rapporto con Firenze.
La mostra è intimamente legata con la storia di Palazzo Medici Riccardi, che proprio al suo interno custodisce la meravigliosa Cappella dei Magi, uno dei più alti capolavori di Benozzo di Lese, più noto come Benozzo Gozzoli, il quale la affrescò, su commissione medicea, alla fine degli anni Cinquanta del Quattrocento.

Rivolgendo un'attenzione particolare all'esecuzione della Cappella, l'esposizione getta luce sull'artista e sui suoi legami con la famiglia Medici e con la città di Firenze, dove il pittore muove i suoi primi passi e con cui manterrà sempre una relazione speciale. Nell'intreccio fra opere originali e creazioni multimediali, il pubblico sarà accompagnato a scoprire la vita e l'opera di un grande maestro del Rinascimento italiano, per essere poi invitato ad approfondirne le testimonianze pittoriche in città e nell'intero territorio toscano.

Da una serie di dichiarazioni rese al Catasto fiorentino, in cui il giovane è menzionato indicandone l’età, possiamo collocare la nascita di Benozzo Gozzoli tra il 1420 e il 1421, nell’alveo di una famiglia originaria del piviere di Settimo, quindi del contado fiorentino, ma stabilitasi a Firenze: il nonno di Benozzo risulta abitare in Oltrarno, presso Santa Maria del Carmine. E se i primi passi del giovane si muovono al fianco del padre, di professione “farsettaio” - grazie a cui sviluppa una particolare sensibilità visiva e tattile nei confronti delle stoffe e dei tessuti decorati - sappiamo che ben presto è avviato alla pittura. Il primo documento in cui si firma “pictor”, pittore, è il contratto che nel 1444 lo impegna per tre anni come aiuto del Ghiberti nell'esecuzione della porta est del battistero fiorentino. Ma aveva già efficacemente lavorato al fianco del Beato Angelico: si suppone con fondamento che fosse suo aiuto durante i lavori (1438-1443) nel convento di San Marco a Firenze.

 Prende avvio così la “lunga vita operosa” dell’artista, che nella sua intensa e prolifica attività, in gran parte del Centro Italia, si dichiarerà sempre “pittore fiorentino”. Già qualche anno dopo risulta impegnato a Roma in Vaticano e a Orvieto, di nuovo con Beato Angelico, per poi stabilirsi in Umbria, rendendosi protagonista di numerose opere e commissioni (basti ricordare il ciclo affrescato per la chiesa di San Francesco a Montefalco), a Viterbo, nuovamente a Roma in occasione delle celebrazioni per la nomina di papa Pio II nell’ottobre 1458. Il ritorno a Firenze si ha sicuramente nel 1459, quando intraprende la prestigiosa opera della Cappella dei Magi in Palazzo Medici e risponde ad altre importanti committenze; in questo periodo abita con la famiglia in via del Cocomero (attuale via Ricasoli) e qui probabilmente tiene anche la sua bottega. Riconosciuto e apprezzato, dopo un quinquennio fiorentino, si sposta nel 1464 a San Gimignano, per il ciclo della chiesa di Sant’Agostino e ulteriori lavori pubblici e privati nella zona, mentre dal 1468 ottiene il rilevantissimo incarico di eseguire in fresco le Storie dell’Antico Testamento sulla parete settentrionale del Campo Santo di Pisa. Qua resta per molti anni, ormai circondato di grande notorietà e attivo in altri numerosi interventi del territorio. Un nuovo rientro a Firenze si ha nel 1495, in pieno clima savonaroliano, morendo infine a Pistoia il 4 ottobre 1497.

L’esposizione permetterà in primo luogo di approfondire il rapporto dell’artista con Firenze, un rapporto strettissimo, che durò nel tempo e che Gozzoli volle esplicitare sin dalla sua firma, che a volte sarà “Magister Benotius florentinus”, altre “benozius florentinus” o semplicemente “pictor de Florentia”.

Sarà poi evidenziato il suo legame con i Medici: l’avvicinamento alla famiglia si ha probabilmente già in età giovanile, quando il pittore segue il lavoro di Beato Angelico nel convento di San Marco a Firenze, trovando poi la sua più compiuta manifestazione proprio nella Cappella dei Magi. Si tratta di un rapporto saldo che accompagna l’artista per tutta la sua lunga carriera, tanto che Benozzo non esiterà a definirsi, in una lettera rivolta a Lorenzo Medici del 1467, «vostro e della vostra chasa».

Massimo rilievo sarà dato alla Cappella dei Magi, meraviglioso e prezioso sacello sapientemente affrescato da Benozzo nel 1459 con il Viaggio dei Magi e il Giardino del Paradiso, convergenti nell’Adorazione del Bambino Gesù di Filippo Lippi sull’altare, ove risaltano tanto la sua maestria nella tecnica pittorica murale quanto la finezza esecutiva nel rendere i paesaggi, i personaggi, i dettagli, intrecciando storia sacra, atmosfera fiabesca e attualità contemporanea.

L’esposizione promuove inoltre le connessioni con il territorio fiorentino e toscano, evidenziando i luoghi della città e del territorio nei quali Gozzoli ha operato e in cui sussistono sue testimonianze artistiche, allargando lo sguardo fino a San Gimignano, Castelfiorentino e Pisa e stimolando la visita dei “luoghi gozzoliani" in città e in Toscana. Il progetto vede la preziosa collaborazione del Museo di San Marco di Firenze, del Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino, dei Musei Civici di San Gimignano e dell’Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino.

Ogni sala dell’esposizione indagherà uno di questi aspetti e in ogni ambiente, intorno alle opere scelte, saranno elaborati apparati visivi e multimediali marcatamente narrativi, in grado di valorizzare al meglio la presenza degli originali esposti e nello stesso tempo di sviluppare i temi portanti dell’esposizione in forma innovativa e scenografica. Le opere d’arte saranno così i fulcri intorno a cui ruoterà la narrazione, completata da ulteriori elementi materiali e immateriali, intrecciando opportunamente testo antico e linguaggio contemporaneo.

L’allestimento museografico, firmato da Luigi Cupellini, offrirà il massimo risalto ai dipinti e ai disegni concessi in prestito da prestigiose istituzioni museali nazionali e internazionali, intrecciandovi ulteriori elementi che permetteranno di integrare la narrazione e di espanderne il racconto. Fra i dipinti in mostra si ricordano la giovanile Madonna del Baldacchino con angeli (National Gallery, London), il Matrimonio mistico di Santa Caterina, Pietà con san Giovanni Evangelista e Maria Maddalena, Sant'Antonio Abate e Sant'Egidio (Museo di San Marco, Firenze), il Pilastrino con San Bartolomeo, San Giovanni Battista, San Giacomo Maggiore, cui fa da controcanto il Pilastrino speculare attribuito a Domenico di Michelino (Galleria dell’Accademia, Firenze) e la Pala della Sapienza Nuova (Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia) e la Madonna dell’umiltà fra sant’Andrea e san Prospero e due angeli (Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino, esposta nel Museo Civico di San Gimignano).

A questi si affianca una rosa di disegni dell’artista e della sua bottega riconducibili agli anni fiorentini o correlati all’iconografia della Cappella, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia, dal Musée du Louvre di Parigi, che consentiranno di approfondire l’attività grafica dell’artista e la sua capacità nella resa della figura umana e di inserti naturalistici, che nella Cappella dei Magi trova perfetto compimento. Fra questi, non possiamo non citare il meraviglioso Etude d'un cerf, la tête baissée et tournée vers la gauche in prestito dal Louvre insieme al Portrait d'homme avec béret.

Ancora, un’evidenza specifica sarà offerta alle testimonianze documentarie che esplicitano il rapporto di vicinanza dell’artista con la famiglia Medici, attestato dalle lettere custodite presso l’Archivio di Stato di Firenze: celebri sono gli scambi epistolari che intercorrono fra il nostro pittore, Piero de’ Medici e Roberto Martelli nel caldo luglio del 1459 sui serafini e i cherubini appena dipinti in Cappella, che al committente non erano inizialmente sembrati “a proposito”.

Infine, grazie alla collaborazione con la Biblioteca Medicea Laurenziana, sarà esposto il codice che testimonia la presenza dell'antica iscrizione un tempo presente presso la cappella, vera e propria “chiave di accesso” per la comprensione dell’intero programma iconografico dell’ambiente, preceduto da un commento esplicativo: «I doni dei Re, le preghiere degli spiriti superni, la mente della Vergine sono le cose sacre dell’altare. Tieni lontano, o folla profana, il piede».

A complemento delle opere e dei documenti originali, il percorso espositivo sarà corredato da una serie di supporti filmici d’autore, a cura di Art Media Studio: essi permetteranno al grande pubblico di approfondire ulteriori aspetti del percorso biografico e artistico del pittore e di apprezzarne la qualità stilistica in forma scenografica e coinvolgente. Fra questi, nella meravigliosa sala angolare inizialmente conformata a loggia e trasformata in ambiente interno già nel Cinquecento, sarà proposta una vera e propria installazione multimediale immersiva, interamente dedicata alla Cappella dei Magi, nella quale i visitatori si troveranno guidati nell’esplorazione delle diverse tematiche e degli straordinari dettagli secondo una regia narrativa di forte impatto, in grado di coniugare rigore scientifico e linguaggio contemporaneo e in assoluta complementarietà con la visita vera e propria della Cappella.

Per tutto il periodo dell’esposizione è previsto inoltre un ricco calendario di visite, di approfondimenti tematici, di conferenze, di attività e di laboratori rivolti alle diverse tipologie di pubblico, che vedranno nella festa dell’Epifania, fortemente connessa con l’iconografia della Cappella, un momento di particolare rilievo. Fra questi si segnala sin d'ora l'atelier d'arte di doratura per le scuole e per le famiglie, che consentirà di sperimentare in prima persona i processi e le potenzialità della tecnica, ispirandosi ai meravigliosi angeli della Cappella dei Magi. 

Per i soci Unicoop Firenze saranno a disposizione visite guidate esclusive - tutte le domeniche alle 10.00 - e sarà sempre fruibile l’agevolazione 2x1 per l’ingresso.

L'esposizione sarà corredata dalla pubblicazione di un volume, edito da Sillabe, che. permetterà a tutti gli appassionati di approfondire i molteplici aspetti storici, artistici e culturali connessi all'esposizione, grazie a una serie di contributi di grandi studiosi italiani e internazionali, come Cristina Acidini, Laura Llewellyn, Diane Cole Ahl, Alice Vignoli, Stefania Bertini, oltre le due curatrici della mostra.

"La Cappella dei Magi - dichiara Letizia Perini, Consigliera delegata alla cultura della Città Metropolitana di Firenze - è un gioiello incastonato tra le mura nobili di Palazzo Medici Riccardi. Onorare la memoria di Benozzo Gozzoli che vi ha celebrato, anche simbolicamente, la grandezza dei Medici nel contesto del Concilio di Firenze, è ripercorrere un itinerario di bellezza e di storia di cui siamo custodi e promotori"

"Prosegue la felice stagione espositiva di Palazzo Medici Riccardi - aggiunge Matteo Spanò, presidente dell’associazione MUS.E -  con una mostra che si pone come complemento prezioso alla storia del palazzo stesso e che permette di valorizzare la figura di un grande pittore del Rinascimento fiorentino. Presentiamo quindi al pubblico un percorso narrativo di grande suggestione, che attraversa la vita e l'opera di Benozzo Gozzoli ricostruendone il contesto storico e artistico ed evidenziandone la cifra stilistica per convergere verso uno dei suoi capolavori, la Cappella dei Magi. Ci auguriamo che questa mostra sia per i cittadini fiorentini e toscani e per i visitatori italiani e stranieri un'occasione per vivere un momento piacevole e ristoratore, nutrito dall'arte, in questo difficile periodo."

“Quale miglior luogo per celebrare il seicentenario della presunta nascita di Benozzo Gozzoli?  - dicono in chiusura le curatrici della mostra Valentina Zucchi e Serena Nocentini. - Palazzo Medici conserva uno dei capolavori del Rinascimento, la Cappella dei Magi, commissionata dalla prestigiosa famiglia Medici che, con quest’opera, ha legato per sempre il suo nome a Firenze e nella quale si fondono anche le abilità di Benozzo: la cura per ogni minimo dettaglio, dai preziosi gioielli ai ricchi damaschi, dalle bardature dei cavalli agli alberi carichi di frutta, dai prati fioriti al variopinto piumaggio degli uccelli. Una piccola ma significativa esposizione accompagnerà i nostri ospiti in questo mondo fiabesco e decorativo, caratteristico dell’artista, che ha reso la sua pittura ricca di particolare fascino. Le opere reali presenti dialogheranno con i linguaggi multimediali, invitando lo spettatore a scoprire particolari di intensa e poetica realtà. Riconoscere che la tecnologia è uno strumento prezioso per il nostro vivere e non un obiettivo, significa dare ancora una volta centralità alla persona, come in fondo avvenne proprio nel Rinascimento, quando il nostro Benozzo dipinse la Cappella dei Magi di questo palazzo.”

Orari
tutti i giorni h.9.00-19.00, mercoledì chiuso
Ultimo ingresso alle h. 18.00

Biglietti
Il biglietto è comprensivo della visita al museo.
Intero € 10,00
Ridotto € 6,00
Riduzioni: 18-25 anni; studenti universitari

Ingresso gratuito: 0-17 anni; guide turistiche abilitate; giornalisti accreditati; disabili e loro accompagnatori; gruppi di studenti e rispettivi insegnanti; membri ICOM, ICOMOS e ICCROM.
Per tutti i soci Unicoop Firenze è attiva la riduzione 2x1, che consente di accedere alla mostra e all’intero palazzo in due persone con il costo di un solo biglietto. L’agevolazione è attiva anche per le visite guidate e per le attività.

 

 

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