Loggia del Porcellino © Massimo Paparella
È lì da solo, sotto la Loggia del porcellino, Carlo Lippi. Barrocciaio 65enne da tre generazioni, Carlo ha ereditato il lavoro dal nonno Alberto e del padre Filippo. È rimasto l’ultimo dei barrocciai, gli altri se ne sono tutti andati: «In tempi come questo, in cui la pandemia ci ha privato dei turisti - spiega l’uomo - non ha più senso restare aperti e molti preferiscono restare chiusi, tranne nel weekend». Ma Carlo non ha intenzione di piegarsi alla crisi di questa pandemia: «Questa bancarella è la mia vita, senza non potrei vivere, e non smetterò, anche a costo di essere sempre da solo». Lo riporta il Corriere Fiorentino.