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I comitati dei cittadini hanno paura e chiedono di applicare a Firenze il decreto Caivano

La lettera dei cittadini alle istituzioni: 'Firenze non è una città sicura, abbiamo tutti paura'.

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Come annunciato dal Presidente del Comitato cittadini attivi di San Jacopino nel corso della nostra video intervista (articolo qui).l'inizio dell'anno avrebbe portato i Comitati dei cittadini di Firenze uniti (San Jacopino, Leopolda, Ognissanti, ex Comunale, etc...) a prese di posizioni concrete e forti e così è stato.
E' stata consegnata una missiva urgente al Presidente del Consiglio, al Ministro dell'Interno, al Prefetto di Firenze, al Presidente della Regione Toscana e al Sindaco di Firenze dove si legge: "chiediamo subito un Decreto Caivano per Firenze per garantire sicurezza alla nostra città".
Una lettera dura alle istituzioni in cui si mette in evidenza che Firenze "è ai primi posti per reati predatori", al "sesto posto per dannegggiamenti, al quarto per furti e rapine. Comparata con Roma, la supera per furti, rapine, violenze sessuali, lesioni dolose e danneggiamenti".

La richiesta è netta e inequivocabile "misure urgentissime per Firenze, non più rimandabili".
Tra queste, si legge, il dispiego dell'esercito per le strade, il pattugliamento da parte della Polizia Municipale con i previsti poteri di Polizia Giuiziaria loro attribuiti dalla legge per intervenire a tutela dei cittadini.
Inoltre viene chiesto al Presidente della Regione Eugenio Giani  "di individuare il luogo di apertura del CPR come previsto dalla legge Gentiloni".

I Comitati si legge ancora nella lettera sottolineano che, "da anni e ancor più negli ultimi mesi" hanno segnalato quotidianamente "reati predatori ai danni di cittadini inermi", come "rapine, furti in strada, furti in appartamento, danneggiamenti di auto, reati ai danni di attività commerciali, spaccate, degrado di molte aree cittadine, ormai in balia di bande che imperversano e terrorizzano gli abitanti che sono rintanati in casa". 
Si citano i casi di San Jacopino, dell'area di Porta al Prato, delle Cascine, della zona di piazza Leopoldo, di piazza Santa Maria Novella, di Campo di Marte, della stazione Santa Maria Novella e del recente caso in Santa Croce.

Continuano i comitati: "A Firenze non si vive più: non è vero che è una città sicura, abbiamo tutti paura, donne, anziani, bambini, uomini. Firenze è una città piccola, non serve molto.
Ma vi chiediamo di intervenire con urgenza, prima che la delinquenza sia padrona indiscussa e che questa città del Rinascimento veda perdere i suoi abitanti, sostituiti dai criminali".

E ancora: "Chiediamo un piano "Firenze" (sulla falsariga di quanto già fatto con il Decreto Caivano") con regole ad hoc per il contrasto alla criminalità di strada. Al sindaco di Firenze chiediamo invece di impiegare gli agenti della Polizia Municipale, che ci risultano essere centinaia (forse più di 700), in operazioni di controllo del territorio e non solo nel multare i tenori per strada, come avvenuto recentemente. Perché nell'amministrare una città ci sono delle priorità assolute che l'attuale governo locale ignora volutamente".

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