Firenze da oggi detiene un record nazionale. Un record di dignità ed equità in attesa che nel 2022 arrivi una legge nazionale a regolamentare la questione.
Le 21 farmacie comunali di Firenze non faranno pagare l’Iva sugli assorbenti femminili. “Abbiamo seguito l’iter della mozione votata dal Consiglio comunale di Firenze ed abbiamo deciso di abolire l’Iva sugli assorbenti femminili, fino al 31 marzo 2022. Poi – spiega Maria Vannuzzi, direttore retail AFAM SpA – attendiamo una legge nazionale. Con questa scelta le farmacie comunali di Firenze confermano il loro impegno sul territorio. Il nostro paniere sociale comprende, infatti, una serie di prodotti a prezzo calmierato”.
“Firenze sarà il primo capoluogo di regione italiano a sostenere la causa, scegliendo di abolire la tampon tax nelle farmacie comunali! Dopo la votazione all’unanimità in Consiglio comunale, primo in Italia, a favore della mozione “Stop tampon tax. Il ciclo non è un lusso – spiega la consigliera del Partito Democratico Laura Sparavigna proponente dell’atto – oggi il Comune si schiera nuovamente a sostegno dell’equità sociale ed economica.
Spesso la campagna viene derisa o ridimensionata ma è proprio dalla battaglia contro queste disparità di trattamento economico, che generano iniquità sociali, che passa la promozione dell’equità e della cultura della parità.
Il ciclo non è un lusso eppure in Italia l’IVA sugli assorbenti è al 22%, cioè la tassazione prevista per tutti i prodotti rientranti nella categoria dei beni non di prima necessità come per i tablet, i profumi, le sigarette. Persino al tartufo è toccata una sorte migliore, ritenuto bene essenziale, ha l’IVA al 4%!
Nonostante una donna non possa scegliere se e quando averlo, sta a tutti noi scegliere se e quanto tassarlo – continua la consigliera Sparavigna, presidente della Commissione Istruzione, Formazione e Lavoro – e l’attuale scelta di mantenere la soglia massima, crea iniquità sociale quanto economica, aggravando il peso della spesa media per ogni donna e ragazza sino a generare il fenomeno “period poverty” (povertà mestruale), ovvero l’impossibilità economica di potersi garantire un’igiene adeguata durante tutto il periodo mestruale.
Dal 2016, quando Civati presentò uno dei primi disegni di legge, la battaglia è andata avanti – racconta la consigliera del Partito Democratico Laura Sparavigna proponente dell’atto – e ha visto nascere molti movimento a sostegno sia a livello nazionale, come l’associazione Onderosa che ha promosso una raccolta firme, su change.org, che ha superato le 600 mila adesioni che locale, come i Giovani Democratici Firenze che hanno promosso l’atto di adesione in molti Comuni limitrofi, le rappresentanze studentesche come il CSX - centro sinistra per l’università che ha portato la battaglia negli organi centrali universitari e i negozi Coop con l’efficace campagna “Close the Gap”.
L’obiettivo è un intervento normativo, ovviamente. Ma l’impegno contro la tampon tax mostrato dall’assessorato coinvolto e dalle oltre venti farmacie comunali che assicurano e garantiscono un servizio di prossimità per tutta la comunità è un messaggio forte verso il nazionale e un esempio virtuoso per gli altri Comuni!” conclude la consigliera del Partito Democratico Laura Sparavigna.
“L’iniziativa di AFAM raccoglie una forte sollecitazione da parte della maggioranza resa evidente con un atto votato alcuni mesi fa. La richiesta di ridurre o eliminare la tassazione su prodotti come gli assorbenti – aggiunge la consigliera PD Donata Bianchi, presidente della Commissione Pari Opportunità – ormai si configura come un’esigenza tesa a rendere disponibili a tutte un bene essenziale che però, a causa dei prezzi elevati, può costituire un lusso, non a caso si parla di povertà mestruale. È una tassazione ingiusta, teniamo presente che anche i pannolini per i neonati, sono sottoposti all’aliquota ordinaria del 22 % perché non sono considerati beni di prima necessità. Neanche l’impatto del Covid ha cambiato l’aliquota. Credo che una medesima battaglia sarebbe importante che fosse fatta dai ragazzi e dagli uomini rispetto alla riduzione o abolizione dell’IVA sui preservativi poiché anche questo rappresenterebbe una scelta di civiltà in un paese laico”.
“Un messaggio importante da Firenze a livello nazionale, un primo passo in una battaglia sacrosanta e una forma importante di supporto e di sostegno alle donne su una questione prioritaria per la salute femminile – commenta la capogruppo della Lista Nardella Mimma Dardano, presidente della Commissione Politiche sociali e della salute – e ringraziamo le farmacie comunali per la sensibilità dimostrate nel fare proprio questo messaggio e mettere in campo questa azione. È inaccettabile che sugli assorbenti, che sono beni di prima necessità, venga applicata ancora l’IVA al 22%, come se fossero beni di lusso. Lo è a maggior ragione in un momento complicato come questo segnato dalla pandemia, in cui proprio sulle donne ricade ancor di più il peso delle difficoltà. C’è ancora un forte tabù di fronte a queste tematiche, iniziative come questa servono a abbattere proprio questo ‘muro di gomma’ e a dare un segnale concreto”.