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Case popolari. 1 milione per i 'servizi integrativi'. 5 Stelle: 'Pensare invece a ristrutturare'

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Case Erp. Case Erp. © N.c.
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La nota della Regione:

La Regione potrà spendere di più per il social housing. Il Consiglio regionale ha approvato, con voto favorevole a maggioranza (ventuno voti favorevoli, due contrari e dieci astenuti) la proposta di legge “Disposizioni per la promozione dei servizi integrativi di comunità per la gestione degli alloggi sociali”. L’atto autorizza per l’anno 2021 la spesa massima di 1milione di euro per la sottoscrizione di ulteriori quote del Fondo Housing Toscano InvestiRe sgr spa, per la promozione di servizi integrativi di comunità per la gestione di alloggi sociali, come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008. Con l’esplosione della pandemia, in particolare, gli interventi di social housing si sono rivelati preziosi in un’ottica di supporto a problemi di povertà, socialità, rigenerazione urbana e sociale e, nel loro ruolo di presidi sociali, nel fornire spazi e azioni a servizio delle comunità.

A illustrare l’atto in aula il presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni (Pd), il quale ha spiegato che l’incremento di questi strumenti ha consentito di avere una risposta abitativa per una fascia di popolazione fin qui esclusa. “Ricordiamo – ha detto Sostegni – che i 7milioni di quote fin qui sottoscritte dalla Regione Toscana hanno generato investimenti per 143milioni, il che ha permesso di avere circa mille e trecento alloggi. Con la stessa cifra, si sarebbero potuti realizzare al massimo 40 alloggi Erp”.

“La relazione del presidente Sostegni ci lascia qualche dubbio – ha affermato Giovanni Galli (Lega) - Nel 2014 il fondo aveva la finalità di realizzare alloggi sociali. Nel 2020 si parla di promuovere la realizzazione di alloggi sociali. Adesso la finalità è quella di promuovere servizi integrativi di comunità per la gestione di alloggi sociali. Cosa facciamo, spostiamo risorse da spese in conto capitale per la realizzazione di case a spese per incremento di attività finanziarie? Facciamo ricorso ad un fondo privato perché quello pubblico non riesce a fare quello che dovrebbe?“. Galli ha quindi annunciato la presentazione di una proposta di legge per l’alienazione di case popolari al fine di accumulare un tesoretto per il patrimonio pubblico della Regione.

“Il dibattito sulle case popolari sarà decisivo per il futuro della nostra società nei prossimi anni – ha sottolineato Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) – Il Consiglio regionale è chiamato a fare da passacarte per una decisione presa altrove. Chi altrove la prende, se ne assuma la responsabilità politica. Avrei voluto che questo Consiglio regionale fosse giunto ad una decisione al termine di un dibattito vero. Per questo non parteciperemo al voto, anche perché non siamo contrari nel merito”

“Forte apprezzamento per l’iniziativa” è stato espresso da Federica Fratoni (Pd), perché, a suo parere, la casa rappresenta l’emergenza vera dei nostri giorni. “Non credo che il Consiglio sia una sorta di passacarte – ha rilevato – È un’operazione virtuosa, anche sotto il profilo patrimoniale, non solo sociale”.

”Non c’è alcuna intenzione di far assumere al Consiglio il ruolo di passacarte – ha replicato l’assessore Serena Spinelli  L’edilizia residenziale pubblica è uscita dai radar della politica da molti anni, tanto che spesso le risorse vengono dalla Regione. I bisogni delle persone sono cambiati e abbiamo bisogno di edilizia residenziale sociale accanto a quella pubblica. Il fondo toscano è pubblico-privato: è partecipato al 47 per cento da Cassa depositi e prestiti, poi ci sono le quote di Regione Toscana. Il fondo opera con convenzioni con i Comuni e recupera patrimonio, che rimette sul mercato. Agli oltre 750 appartamenti già realizzati (510 nell’area metropolitana fiorentina e 255 nel resto della Toscana) si aggiungono altri 450 in via di realizzazione”.  L’assessore ha ricordato che la Regione Toscana ha una legge sulle alienazioni ed è ben consapevole che è in grado di acquistare molto meno patrimonio di quanto ne vende.

Il consigliere Petrucci ha annunciato astensione dopo le precisazioni dell’assessore.

Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd, ha dichiarato il convinto voto favorevole su una ‘esperienza innovativa’, che porta con sé numeri significativi. La partecipazione di 7milioni, cui la regione aggiungerà 1milione, ha consentito alloggi quantificabili in 180milioni di investimento per famiglie in una fascia debole, a rischio di passaggio nelle liste di edilizia pubblica.

Ha annunciato voto di astensione anche Galli, mentre Silvia Noferi (Movimento 5 stelle) ha dichiarato voto contrario, perché la Regione non deve spendere un milione di euro i per la promozione di servizi integrativi di comunità per la gestione di alloggi sociali.

Voto favorevole ‘convinto’ è stato annunciato dal vicepresidente del Consiglio, Stefano Scaramelli (Italia viva), che si è anche augurato una “diffusione su tutto il territorio, anche rurale”.

E la replica dei Cinque Stelle (Consigliere Regionale Silvia Noferi):

Fondi ad attività accessorie invece di ristrutturare le case popolari Stanziato un milione di Euro per attività che potrebbero essere fatte dal personale interno
Con tutte le case popolari da ristrutturare che sono vuote e inutilizzate per mancanza di fondi, la Regione Toscana ha deciso oggi di destinare 1 milione di Euro al fondo Housing Toscano Investire S.g.r. S.p.a. per promuovere le attività di “promozione sociale del patrimonio… al fine di rafforzare la capacità di autogestione dei servizi e degli spazi comuni…”
Proprio perché riconosciamo come prioritarie le necessità delle famiglie in difficoltà riteniamo che utilizzare un milione di Euro solo per servizi secondari, che potrebbero essere facilmente fatti in house dalla Regione Toscana, sia uno spreco non condivisibile e per questo, al di là delle belle parole di contorno che sono state sparse come fumo negli occhi, il Movimento 5 Stelle ha votato contrario.
Chi ha bisogno di una casa popolare lo sa bene, lo vive sulla propria pelle,  non ha certo bisogno di pubblicità ma di soluzioni concrete e immediate.

 

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