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Firenze commemora l'eroismo Ucraino nel giorno dell'invasione

Un anniversario partecipato non solo dalla comunità Ucraina a Firenze

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La lunga bandiera Ucraina La lunga bandiera Ucraina © OKMugello
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Cosi come in tutte le piazze delle principali città italiane anche a Firenze, il 24 Febbraio, Italiani e Ucraini si sono uniti nel celebrare il giorno della seconda invasione russa che in tre giorni doveva occupare Kyiv con la fuga di Zelensky offerta da Bidin in quei sorprendenti giorni. 

Così non è stato, e ora la guerra volge in favore degli Ucraini che per vincere, però, hanno bisogno di armi, che come ho sempre sostenuto, devono arrivare a fiumi ininterrotti, come giustamente ha detto sul palco Fabio Scacciavillani. Armi e sostegno in medicinali, sia pur l’Ucraina già è nelle condizioni di produrre autonomamente sia le une che le altre.

Nella bella manifestazione era presente anche Saverio Zeni (editore dei nostri quotidiani), che ha ricordato l’impegno di OKMugello, al sostegno informativo della missione umanitaria attualmente in corso a favore dei civili e militari ucraini con l’invio di medicinali, il tutto documentato dal giornalista fiorentino, Niccolò Celesti, che in questi giorni ha portato in Donbass. Nel corso dei vari interventi si sono avvicendati sul palco anche il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, quello di Bagno a Ripoli Francesco Casini e molte altre personalità. 

Le armi restano sempre fondamentali, senza l’aiuto dell’Europa, oltre quello della Gran Bretagna che non ha dimenticato l’accordo del Memorandum di Bucarest 1994, l’Ucraina impiegherà’ più tempo a vincere. Ieri è stato abbattuto un altro A-50, aereo di grande importanza come punto di riferimento per coordinare le azioni dell’aggressore. Alcune voci denigratorie raccontano che lo hanno abbattuto per sbaglio gli stessi russi. Si potrebbe dire “Che mira!”, se così fosse: munizioni risparmiate. Chi ucraini hanno distrutto anche un centro importante dell’acciaierie di Lipizsk, mettendo in seria difficoltà l’uso di quell’acciaio. Il tutto si unisce agli infiniti danni che l’aggressore sta subendo.

Tutto questo mentre in tante città Italiane e con esse, Firenze, hanno ricordato l’eroismo dei loro ragazzi ucraini. 
A Firenze lo hanno fatto con struggenti canzoni. “Chervona kalyna”, che era una canzone dell’UPA (Esercito ribelle di Ucraina) del 1914 che fu scritta in memoria dei fucilieri del Sic (fortezza) di Ternopil.

L’OUN (da non confondere con ONU) era, invece, l’organizzazione patriottica ucraina che venne creata nel 1929 da Levghen Konovalez, mentre Bandera ne era il capo in Galizia. La canzone è poi diventata celebre grazie ai Pink Floyd e alla band Boombox, mentre “Plyve kacha po Tysyni” è una canzone struggente della Zacarpatia. Era una canzone popolare in origine, molto antica, rielaborata poi nel 1940 e diffusa dal 1944. È divenuta famosa dal 2014 come Requiem per i centinaia di attivisti morti in Maidan.

Non è mancato il suggestivo inno ucraino cantato all’unisono dagli Ucraini per la maggior parte formato da donne e bambini. Molte altre cose hanno completato la manifestazione organizzata dalla volitiva Oxana Polataitchouk e sostenuta da tanti partiti e sigle di associazioni democratiche come Liberi oltre e Radio Radicale.

 

 

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