Nessuno se lo sarebbe mai aspettato: la morte del giovane capitano della Fiorentina Davide Astori, aveva solo 31 anni. Era un ragazzo buono, è così che lo ricordano in molti, sempre disponibile a fare del bene in primis con l'ospedale pediatrico Meyer.
Il 4 marzo 2018 è stato ritrovato senza vita in un albergo di Udine che ospitava la Fiorentina prima della partita contro l'Udinese del 27º turno di Serie A; secondo i risultati dell'autopsia, è deceduto per morte cardiaca improvvisa seguita a fibrillazione ventricolare dovuta a una cardiomiopatia aritmogena silente (sebbene all'inizio si fosse parlato di bradiaritmia).
In segno di lutto, le partite di Serie A e i posticipi di Serie B e C in programma furono rinviate.
Numerosi furono, inoltre, i messaggi di cordoglio e le commemorazioni della sua scomparsa. Davanti allo stadio Artemio Franchi, quella stessa domenica: i tifosi appesero sciarpe, un ragazzo mise le sue scarpe di calcio davanti al Franchi e tantissimi i disegni dei bambini dedicati al capitano.
In seguito alla sua morte, sia la Fiorentina sia il Cagliari hanno deciso di ritirare la maglia numero 13, che Astori era solito indossare in virtù della sua ammirazione per Alessandro Nesta.
Dal 2018, la Hall of Fame del calcio italiano prevede un premio fair play intitolato alla memoria di Astori.
Era legato alla modella Francesca Fioretti da cui ha avuto la figlia Vittoria, che oggi ha 4 anni.
La Fiorentina oggi ricorda Astori con questo tweet.
#DA13 💜 PER SEMPRE pic.twitter.com/dkvZafn2n5
— ACF Fiorentina (@acffiorentina) March 4, 2020