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La consigliera Michela Monaco si laurea con lode con una tesi sulle barriere architettoniche

Complimenti anche dalla nostra redazione a Michela per il prestigioso traguardo, fieri nel nostro piccolo di averle dato anche un piccolo aiutino.

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La Laurea con lode di Michela Monaco La Laurea con lode di Michela Monaco © Facebook
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Un traguardo prestigioso tagliato alla grande pper la consigliera comunale in quota Lega Michela Monaco. Una laurea con lode in Giurisprudenza all'Università di Firenze che l'ha resa felice insieme a tutti coloro che l'hnno accompagnata in questo percorso.

La Monaco racconta sulle pagine del Corriere Fiorentino "avevo una media del 28,4 e partivo da 103 punti. Il minimo per provare a centrare 110" L'obiettivo Michela lo ha raggiunto alla grande e ela lode è arrivata insieme al 110 dalla commissione.

La sua tesi è lo specchio della sua azione politica ed della sua quotidianità "Barriere architettoniche e fruizione del bello: la difficile accessibilità ai beni culturali".
Una discussione che è partitia dal suo impegno politico in Palazzo Vecchio ma che attraversa la sua vita dato che è affetta da una malattia neurologica dall’età di 12 anni. Dai 20 anni ha visto ridurre progressivamente la sua mobilità e oggi 28enne si sposta in sedia a rotelle battendosi per "un’accessibilità indipendente, come previsto da convenzione Onu".

La sua tesi si divide in tre capitoli. Il primo riprende i principi costituzionali sulla libera mobilità ed i fondamenti giuridici di uguaglianza e diritto alla salute: "Che tengo a ricordarlo, non riguardano solo le persone con disabilità, ma anche il cittadino anziano, la donna incinta, il ragazzo che si è rotto un piede. L’altro giorno ho avuto modo di confrontarmi con un signore in attesa di trapianto, che ha le mie stesse difficoltà" spiega sempre nell'intervista rilasciata a Corriere Fiorentino.

Monaco spiega come la legislazione in materia sia superata: "Nel 2022 ci rifacciamo ancora al testo unico sull’edilizia del 2001, che però a sua volta riprende in sostanza la legge 13 del 1989, senza rinnovare niente".
E così, in Italia, anche le strutture con accesso senza barriere architettoniche mancano di un elemento fondamentale: "L’autonomia personale. Perché pure per fruire di un semplice servoscala serve qualcuno che monti la pedana". La tesi si concentra poi sulla difficoltà di ingresso nei musei e negli edifici storici.

Chi più di lei può confermare ciò dato che anche per raggiungere il suo scranno nel Salone dei Duecento data l'inefficienza dell'ascensore in palazzo Vecchio negli ultimi mesi ha dovuto subire da cittadina e consigliera umilianti peripezie e panegirici di responsabilità che hanno richiesto addirittura la presenza di due operatori della Protezione Civile comunale per condurla all'assemblea cittadina!

Il suo non è certo un caso isolato. Anzi grazie alla sua presenza in Palazzo Vecchio qualcosa si è smosso. Nella scorsa legislatura chi scrive, presente in consiglio, si offrì personalmente per aiutare un signore anziano che muovendosi in carrozzina voleva raggiungere il Salone dei Duegento per l'ennesima e umiliante richiesta d'aiuto.
Questo signore abitante all'Isolotto voleva solo chiedere la possibilità di raggiungere tramite la passerella pedonale le Cascine per un po' di fresco. Le barriere messe in accesso alla passerella per impedire il transito agli scooter lo impediscono anche a lui e per rappresentare questo all'Assessore competente e raggiungere il Salone dei Duegento affrrontammo un percorso umiliante e indecente in una società civile.
Caricato su un ascensore traballante fin nel Salone dei Cinquecento lì rimase perchè il servoscale che oggi utilizza Michela nessuno sapeva usarlo e nessuno sapeva neemmeno dove fosse la chiave per azionarlo!
Ad oggi lui non è mai potuto andare alle Cascine perchè al suo problema non si è trovato una soluzione. Smuoversi per una persona sola è sconveniente?

"La legge ci dice che si può intervenire, a patto che non venga arrecato un serio pregiudizio al bene tutelato. È obbligatorio cercare di rendere ogni struttura accessibile, ma non sono previste sanzioni per chi non ottempera. Una norma imperfetta" spiega la Consigliera.

Monaco prosegue: "Mi viene detto che uno scalino non può essere toccato a causa dei vincoli della soprintendenza. Non è vero: spesso non viene nemmeno fatta la richiesta".

La parte conclusiva della sua tesi è sul «Peba», ovvero i piani di eliminazione delle barriere architettoniche: "Solo il 20% dei Comuni toscani ne è dotato. Anche a Firenze non lo abbiamo, nonostante il grande lavoro dell’assessora Cecilia Del Re, che è una persona molto carina e sensibile al tema". 

Monaco se la prende con la mentalità attendista italiana: "Per superare le barriere architettoniche si aspettano sempre fondi statali o europei. Faccio una domanda: per il wi-fi o per l’aria condizionata ci si comporta nella stessa maniera? Anche in edifici nuovi come l’università di Novoli ci sono porte a molla impossibili da aprire senza aiuti per chi è in sedia a rotelle".

Monaco ricorda alcune delle sue vittorie in consiglio: "Sicuramente la mozione per gli scivoli in prossimità degli stalli dedicati ai disabili". Poi un rimpianto: "Il consiglio ha approvato all’unanimità una mia proposta per fornire il giardino di Boboli di golf cars in grado di percorrere il ghiaino, impraticabile sulla carrozzina. Ancora però niente di fatto...".
Il prossimo obiettivo è l’istanza per modificare le colonnine dei ticket della tramvia: "Sono troppo alte e senza suono acustico per non vedenti". Ma non solo: "Sto studiando una mozione per il ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti per gli utenti impossibilitati a lasciare mobili e divani ai cassonetti".

L'impegno della Dottoressa Michela Monaco siamo certi che non mancherà mai e noi di Ok!Firenze siamo e saremo al suo fianco in queste battaglie di civiltà ma siamo anche orgogliosi permettete nel nostro piccolo di aver contribuito un po' al successo di Michela avendo rivisto insieme lei la "forma" di alcuni piccoli paragrafi della tesi.

Auguri Michela!

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