Alle prime luci dell’alba del17 luglio ultimo scorso i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Firenze, a conclusione di una mirata e prolungata attività investigativa, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto della polizia giudiziaria cinque uomini di nazionalità georgiana, di età compresa fra i 28 e 55 anni, ritenuti responsabili di un furto in abitazione avvenuto la sera del 7 luglio scorso nel quartiere Campo Marte.
Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Firenze e consistite sia in indagini tradizionali che tecniche, avviate a seguito del predetto furto, hanno permesso di risalire agli indagati attraverso la raccolta di numerosi elementi probatori come gli indumenti e le autovetture utilizzati durante la commissione del reato e di ricostruirne i movimenti nei momenti immediatamente precedenti e successivi al furto.
Il sodalizio si caratterizzava per la meticolosa e metodica pianificazione dei furti fatta di ore e ore trascorse ad osservare i condomini individuati quali ideali obiettivi delle loro scorribande al fine di acquisire informazioni sulle serrature da aprire e sulla presenza o meno dei proprietari in casa; ben 4 soggetti su 5, infatti, sono stati fermati all’esito di un verosimile sopralluogo, ancora una volta in zona Campo di Marte.
Le indagini hanno consentito anche di individuare in provincia di Pisa l’abitazione in uso agli indagati dove è stato fermato un quinto uomo e recuperare parte della refurtiva sottratta il 7 luglio a Firenze.
In quell’occasione erano riusciti ad appropriarsi di gioielli, capi e accessori di abbigliamento per un valore complessivo di oltre 300.000 euro. Sono stati infine, sequestrati numerosi attrezzi utili ad aprire le porte di ingresso delle abitazioni e due autovetture in uso agli indagati.
I soggetti fermati, di cui soltanto due liberi da precedenti di polizia, sono stati condotti presso le Case Circondariali di Firenze Sollicciano e Pisa Don Bosco.
All’esito dell’udienza di convalida i GIP di Pisa e Firenze hanno applicato per tutti la misura della custodia cautelare in carcere.
La loro colpevolezza dovrà essere acclarata nel corso del processo e per gli stessi vige la presunzione di innocenza.