Alla Fortezza da Basso è iniziata la settimana delle Anteprime che vede gli operatori impegnati nella presentazione delle annate presto in commercio. La manifestazione svoltasi nell’ambito di PrimAnteprima, collettiva regionale promossa dalla Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze e Fondazione Sistema Toscana, è partita con la notizia positiva sui dazi per il nostro vino.
Marco Remaschi, assessore regionale all’agricoltura, ha iniziato proprio scherzando su questo, “Ieri mi ha telefonato Trump per dirmi che il vino era escluso dalla lista dei dazi Usa ed ho aspettato stamani per darvi la buona notizia” ed ha continuato parlando della richiesta da parte dei consorzi di inserire la parola “Toscana” in etichetta. Un sistema per aggiungere valore con un brand ormai conosciuto in tutto il mondo. Sulla stessa scia l’azione del Consorzio Orcia, presieduto da Donatella Cinelli Colombini nel parterre degli invitati sul palco della presentazione. Ci ha colpito la cantinetta con immagini suggestive del territorio dove i vini vengono prodotti e il vino che diventa una "cartolina liquida" che racconta il territorio.
Enoturismo e destinazioni sempre più ricercate che in Toscana sono un “abbinamento” naturale a cui la Regione ha prestato e presta attenzione.
A questo proposito l’assessore Remaschi ha poi parlato di enoturismo, “un abbinamento, il vino con il turismo, che in Toscana è naturale e lo dimostra il fatto che la Toscana è stata la prima Regione italiana ad approvare una legge specifica in questo ambito. Una normativa che offre grandi opportunità, non solo per lo sviluppo turistico ma anche, ad esempio, per la possibilità di fare vendita diretta da parte dei piccoli produttori”.
Il tema della presentazione affidata al conduttore radiofonico di Radio2, Tinto di Decanter, ha sollecitato gli ospiti sul tema della Toscana del vino 2030. La Toscana vede un futuro di sempre maggiore qualità come oggi rivelano i dati Ismea (l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare). Dei 59mila ettari del vigneto toscano, ben 56mila risultano destinati a denominazioni certificate, per una percentuale del 96%, che supera di gran lunga la media nazionale del 62%. 58 i riconoscimenti tra DOP (52) e IGP (6) che interessano la produzione regionale, per una produzione annua di 2,1 milioni di ettolitri in media (11% circa delle produzioni IG italiane). La Toscana inoltre ha ristrutturato il 50% del vigneto ed è stata fatta anche promozione tutto grazie ai fondi contribuzione Ocm (l’organizzazione comunitaria del mercato vitivinicolo). Le esportazioni dei vini DOP crescono e si punta all’ampliamento del mercato oltre alla principali aree di export (USA e Germania).
Insieme all’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi, Fabio del Bravo di ISMEA, Francesco Mazzei presidente di Avito, Donatella Cinelli Colombini presidente del Consorzio Vino Orcia e Roberto Scalacci della Regione Toscana.
Infine il prof Attilio Scienza, Ordinario di Viticoltura dell’Università di Milano, ha affascinato il pubblico con il racconto dell'esperimento enologico che ha ripercorso, dopo 2.500 anni, la produzione del mitico vino dell’isola di Chio: Nesos, realizzato all'isola d'Elba dall’azienda Arrighi alla maniera degli antichi greci. Un vino che abbiamo assaggiato che ci ha lasciato piacevolmente sorpresi.