Che Alia sia andata in confusione con la seconda ondata di Covid nei comuni gestiti è parso evidente.La situazione della famiglia dell'Isolotto di cui vi abbiamo raccontato è esemplificativa.
Una situazione al limite del paradosso. Non sono bastate infinite sollecitazioni, non è bastato dire ai volontari che sono andati in soccorso a questa famiglia che non potevano farlo perché non "abilitati" a farlo. Dovevano lasciare una famiglia di cinque persone tutte in quarantena con il disagio aggiunto di avere 40 sacchi di nettezza impilati sul terrazzo con tutti i miasmi conseguenti.
Questa normale famiglia fiorentina ha subito anche la beffa di vedersi consegnare il famoso bidoncino da Alia proprio nel momento in cui aveva in casa i medici Usca in soccorso di un familiare colpito da un collasso polmonare. E per aver fatto notare il momento non opportuno agli operatori Alia si sono sentiti anche rispondere "o adesso o mai più, mica possiamo ripassare".
Quindi ricevuti i bidoncini nel momento meno opportuno ancora una beffa.
Maria la capofamiglia (nome di fantasia) così scrive alla volontaria che ha sempre provveduto ad aiutarla a smaltire i rifiuti proibiti: "Ancora non sono venuti a ritirare i bidoncini e siamo a 22 giorni.... Se non c'eri tu a portarli via...Gli operatori Alia dovevano venire ieri ma non si sono ne visti ne sentiti, che vergogna... Potresti venire a portarmene via qualcuno se non ti dispiace?"
Alia nel frattempo annuncia il cambio di modalità passando dal bidoncino al kit comunicando che prosegue così il servizio dedicato alla raccolta dei rifiuti prodotti dagli utenti positivi in quarantena presso il proprio domicilio nei 58 comuni gestiti, nelle province di Firenze, Prato e Pistoia.
Ribadisce che, come stabilito dall'Istituto superiore di sanità che obbliga i cittadini positivi a sospendere la differenziazione dei rifiuti, Alia fornisce agli utenti un kit, comprensivo di sacchi rossi e materiale per la chiusura, da utilizzare per esporre i rifiuti prodotti (superando, quindi, il bidoncino nero) su pubblica via, seguendo un calendario, in cui viene garantito il servizio di ritiro 2 volte a settimana, preferibilmente in orario notturno.
Qualora l’utente non venga contattato dal gestore o dal comune può sollecitarli - scrive Alia - allo stesso modo, qualora l’utente, anche tramite le persone che lo assistono, sia impossibilitato ad esporre su sede stradale il sacco, può contattare Alia che si attiverà per organizzare il ritiro rispondendo alle necessità del cittadino.
Il confezionamento dei rifiuti dovrà avvenire, in coerenza con quanto raccomandato dall'ISS utilizzando almeno 2 sacchi neri, uno dentro l'altro, e successivamente inserirli in uno dei sacchi rossi consegnati da Alia Servizi Ambientali SpA.
Per contattare Alia Servizi Ambientali chiamare il Call Center, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.30 e il sabato dalle 8.30 alle 14.30, ai numeri 800 - 888 333 (da rete fissa, gratuito), 199. 105. 105 (da rete mobile, a pagamento, secondo i piani tariffari del proprio gestore) oppure 0571-1969333 (da rete fissa e rete mobile).
Ovviamente questa nuova modalità fa arrabbiare ancora di più le tante famiglie in quarantena come quelle di Maria e non solo.
Le sollevazioni vengono da molti dato che la tutela della privacy sulla salute è un caposaldo della legge. Esporre fuori dall'abituazione un sacco rosso equivale a mettere in piazza la positività al Covid.
Forse qualcosa non va ancora in Alia?