OK!Firenze

Firenze, sequestrati per la prima volta in città beni per oltre 2 milioni di euro a usuraio

L'uomo calabrese esigeva oltre il 300% di interessi da commercianti fiorentini in difficoltà. E' il primo caso a Firenze di applicazione di sequestro in sede di incidente d'esecuzione

  • 116
Prima volta a Firenze che si colpisce il patrimonio di un usuraio Prima volta a Firenze che si colpisce il patrimonio di un usuraio © martaposemuckel da Pixabay
Font +:
Stampa Commenta

I militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dell'Arma dei Carabinieri di Firenze hanno per la prima volta a Firenze eseguito un sequestro per sproporzione nei confronti di un imprenditore calabrese di 51enne, residente nel pratese per un valore di circa 2 milioni e mezzo di euro.

Lunghe indagini patrimoniali hanno portato al provvedimento e hanno preso linfa da una precedente indagine penale coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze , diretta dal Dottor Giuseppe Creazzo, ed eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Firenze Oltrarno a seguito di una denuncia nota da un'imprenditrice fiorentina finita da qualche anno nella rete di un usuraio.

Gli approfondimenti investigativi, oltre a suffragare la denuncia iniziale hanno permesso di individuare altri imprenditori locali vittime del medesimo usurario destinatario dell'odierno sequestro. Questi in più circostanze aveva erogato prestiti a commercianti fiorentini in difficoltà a tassi superiori al 300% su base annua , chiedendo in un caso anche un'abitazione a ristoro del debito (la cui planimetria catastale è stata trovata in possesso dell'imprenditore 51enne, durante la perquisizione). In particolare, si sono rivolti all'usuraio a seguito di problemi finanziari titoli di bar, ristoranti e negozi del capoluogo toscano e dell'entroterra fiorentino, pattuendo la restituzione dei prestiti con brevissima spesa, tra uno e tre mesi.

Il processo a carico dell'uomo si è concluso con una condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione, 10.000 euro di multa e 19.500 euro di confisca a seguito di applicazione della pena su richiesta delle parti (cd. "Patteggiamento") ma la vera novità è che l'attività investigativa non si è fermata con la condanna dell'uomo ma è proseguita per ricostruire l'origine della ricchezza accumulata dall'usuraio.

L’art. 240-bis del codice penale, infatti, prevede la confisca dei beni di cui i condannati per determinati gravi reati, tra i quali l’usura, non possano giustificare la provenienza e di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risultino essere titolari o avere la disponibilità a qualsiasi titolo in valore sproporzionato al proprio reddito dichiarato (cd. confisca allargata o per sproporzione). Si presume, in sintesi, che le spese che superano i redditi dichiarati siano finanziate con proventi dei reati per i quali il soggetto è stato condannato. E' questo uno strumento di portata significativa proprio perchè serve ad aggredire tutto il patrimonio a disposizione del nucleo familiare o di eventuali prestanome.

L'attività del GICO della Guardia di Finanza e del RONI dell ' dell'Arma dei Carabinieriaccertato patrimoni di origine illecita nei confronti di 9 soggetti (5 persone fisiche e 4 persone giuridiche) a lui riconducibili. Sequestrati beni mobili e immobili dal nucleo familiare del condannato o da società e soggetti a lui riconducibili.
Sono stati ricostruiti, compresi, i redditi del nucleo familiare dell'usuraio per gli anni in cui ha operato e confrontati con le spese documentate e quelle presumibili per le normali attività familiari, dimostrando che, nei 7 anni esaminati, il nucleo familiare del condannato aveva acquisito beni per alcune centinaia di migliaia di euro, in eccesso rispetto ai redditi dichiarati.nei 7 anni esaminati, il nucleo familiare del condannato aveva acquisito beni per alcune centinaia di migliaia di euro, in eccesso rispetto ai redditi dichiarati.

Da qui la presunzione che tutto il patrimonio fosse inquinato dalla provenienza illecita dei proventi e la conseguente proposta di sequestro patrimoniale, predisposta dai P.M. Dott. Luca Tescaroli – Procuratore Aggiunto – e dalla Dott.ssa Christine von Borries, i quali hanno avanzato motivata richiesta di confisca per sproporzione ai sensi dell’articolo 676 c.p.p. in relazione all’articolo 240 bis c.p. al Dott. Gianluca Mancuso - Giudice del Tribunale di Firenze, che l’ha accolta, emanando il decreto oggi eseguito congiuntamente da Guardia di Finanza e Carabinieri.

Nel complesso, sono stati sequestrati 16 rapporti finanziari, 2 autoveicoli e quote sociali e 3 fabbricati per un valore totale di circa due milioni e mezzo di euro .E' il primo caso di confisca per sproporzione eseguita dal Tribunale di Firenze in fase successiva alla condanna e conferma le potenzialità di questo strumento nell’aggressione patrimoniale della criminalità, potendo andare ad interessare non solo il provento o il frutto del reato, ma tutto il patrimonio riconducibile all’indagato.


Lascia un commento
stai rispondendo a