Rosy Bindi, in passato, è stata più volte accostata al Forteto. E precisamente: nei verbali dell’inchiesta che poi hanno portato al processo, dove tra i politici di livello nazionale che avrebbero avuto contatti con la comunità di Fiesoli si fa il suo nome; e nella relazione della prima commissione regionale, in cui compare tra i soggetti che a vario titolo e con varie modalità avevano delle “frequentazioni”. Tuttavia, l’attuale Presidente della commissione nazionale antimafia (dall’ottobre 2013) ha sempre negato e smentito qualunque contatto con la realtà mugellana. E anche stavolta, interrogata attorno l'indagine sulle coperture politiche di cui il Forteto ha beneficiato, non è tornata sui suoi passi. «Ringrazio la commissione per avermi udita – ha detto in sede regionale a margine dell'audizione - per me era molto importante affermare la realtà delle cose. Io al Forteto non ci sono mai stata, e anche se ci fossi stata, questo non avrebbe significato sicuramente nulla dal punto di vista dei rapporti, delle complicità con quanto si è verificato». E ancora: «La politica può unirsi per combattere il male e per affermare la verità (…) Sarà doveroso da parte di tutti noi, soprattutto i parlamentari toscani, di non lasciar cadere questo lavoro». Infine, l’appello: «C’è bisogno di dare continuità in sede parlamentare (ai lavori della commissione, Ndr) anche per impedire che certi errori si ripetano, e non per dover tutte le volte aspettare le sede giudiziarie per affermare le responsabilità. Tanto più quando di mezzo ci sono i bambini». «Auguro di arrivare al termine dei lavori con quella unanimità che è stata annunciata – ha concluso - che è un grande valore da portare avanti».
Matteo Gozzi
http://www.alternativalibera.org/forteto-bechis-bindi-la-bicamerale-infanzia-non-puo-far-luce-serve-commissione-dinchiesta/