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Forteto, sì della Cisl al commissariamento

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Forteto, sì della Cisl al commissariamento Forteto, sì della Cisl al commissariamento © n.c.
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«Per risollevare l’azienda del Forteto deve essere fatta estrema pulizia all’interno. C’è bisogno di ripartire. Ripartire da zero, cercando di salvare il valore dell’azienda il più possibile. Se per far questo sarà necessario il commissariamento, partiamo dal commissariamento». Così il segretario regionale della Cisl, Riccardo Cerza, ricevuto ieri pomeriggio dalla commissione regionale d’inchiesta Bis; ormai alle battute conclusive, dopo mesi di audizioni, in vista della stesura della relazione finale. Il sindacalista fiorentino, eletto dal consiglio generale nel giugno 2009, è stato sentito in merito ad alcune prese di posizione del rappresentante Fai-Cisl di Firenze e Prato, Emilio Sbarzagli, che, tra le altre cose, non si è presentato alla chiamata dei consiglieri. Cerza, invece, ha risposto positivamente alla convocazione, principalmente per chiarire il ruolo della Cisl sulla vicenda. «La nostra missioneha proseguito - è la tutela dei lavoratori e di conseguenza il salvataggio dell’azienda. La Tutela però non è a prescindere: quello che è accaduto al Forteto vede da parte nostra una condanna ferma, fermissima, piena fiducia nell’operato della magistratura e solidarietà alle vittime». E poi: «Dove ci sono violazioni le denunciamo, è questo il nostro operato quotidiano». Alcune colpe però, secondo il segretario, ci sarebbero state:  «Il nostro errore può essere stato quello di pensare di poter fare una normale azione sindacale in un luogo che era una cosa diversa da una normale azienda. È evidente: tutto quello che è successo al Forteto è successo perché lì eravamo in presenza di una setta». Comunque,  tenendo fede ai principi della Cisl, l’auspicio rimarrebbe quello di andare nella direzione di una rinascita dove «i lavoratori possano operare con serenità in regolari condizioni». Sulla testimonianza di Cerza – nel complesso, da tutti ritenuta positiva – si è interrogato Jacopo Alberti (Lega Nord): cosa ci facevano i sindacalisti presenti tra i lavoratori del Forteto? Come mai hanno taciuto? E ancora, come è possibile che ai dirigenti dei vari sindacati non sia mai arrivata alcuna notizia riguardo quanto accadeva nella struttura? Altre considerazioni hanno riguardato le recenti (e discusse) nomine nel Cda della cooperativa mugellana. Alberti non ha lesinato critiche: «Sono entrati l’avvocato Carlo Bossi, già Presidente di Firenze Fiera con conclamati legami col Pd; Enrico Ricci, Vicepresidente di Legacoop, ex Sindaco Di San Piero a Sieve e convinto sostenitore del Premier Matteo Renzi; senza dimenticare un certo Malpica, fratello del Direttore del Sisde che, non capiamo a quale titolo, tempo fa faceva parte dello stesso Consiglio d'amministrazione». Insomma: «L’attuale Cda è composto per il 50% da persone che da anni rivestono ruoli manageriali e decisionali all’interno della struttura». E dunque: «E’ innegabile che gli ex-responsabili non sono stati estromessi del tutto, ma anzi, proseguono nel controllo della cooperativa, rinnovando la teoria della setta».

 

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