14 MAR 2025
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Fortis Juventus tra debiti e opere d’arte: il piano di compensazione del presidente Bandinelli

Durante l’assemblea infuocata al Romanelli, il presidente ha illustrato la possibilità di abbattere il debito tramite la cessione di beni culturali

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Un’assemblea carica di tensione quella andata in scena venerdì 7 febbraio allo stadio Romanelli (articolo qui), dove il presidente della Fortis Juventus, Alessandro Bandinelli, ha cercato di spiegare la propria strategia per ridurre il debito della società biancoverde. Tra gli argomenti affrontati, ha suscitato particolare clamore il riferimento alla possibilità di ricorrere alla cosiddetta Legge sulla compensazione, una normativa poco conosciuta che permette di estinguere debiti fiscali mediante la cessione di opere d’arte.

Se da un lato il dibattito si è acceso con toni duri da parte dei tifosi e dei presenti, dall’altro è emerso come l’alternativa proposta dal presidente abbia un fondamento normativo. La possibilità di saldare i debiti con lo Stato attraverso la cessione di beni culturali è disciplinata dalla Legge 2 agosto 1982, n. 512, che consente di pagare imposte dirette e successioni attraverso opere d’arte di valore riconosciuto.

Secondo un esperto in materia tributaria interpellato sull’argomento dalla redazione, il procedimento è complesso ma fattibile: il debitore deve presentare una proposta al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, allegando una documentazione dettagliata sul bene offerto. Una commissione interministeriale valuta l’idoneità dell’opera e stabilisce se accettarla o meno per compensare il debito. Tuttavia, affinché l’operazione vada in porto, l’opera deve avere un indiscusso valore artistico o culturale e rispettare le normative vigenti. Inoltre, se il valore dell’opera è inferiore al debito, la differenza deve essere comunque saldata, mentre se è superiore, non è previsto alcun rimborso della somma eccedente.

Il tema ha diviso l’opinione pubblica e i tifosi. Se da un lato Bandinelli è stato accusato di proporre soluzioni irrealizzabili, dall’altro le informazioni raccolte dimostrano che l’opzione della compensazione, seppur complessa, è prevista dalla legge. Il presidente, dunque, potrebbe aver promesso più di quanto finora sia riuscito a mantenere, ma ha comunque tentato una strada alternativa per risollevare le sorti della Fortis Juventus.

Resta il dato di fatto che per anni nessuno ha realmente affrontato la questione debitoria della società e che, fino a questa infuocata assemblea, la situazione è stata ignorata anche da molti di coloro che ora contestano la dirigenza. Un dettaglio che solleva più di una riflessione sul ruolo della tifoseria e sulla reale volontà di trovare una soluzione condivisa per il futuro della Fortis Juventus.

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Commenti 1
  • Mauro

    Buonasera, c'è solo un particolare che non è stato preso in considerazione, ovvero che la stima del "famoso" quadro è già stata inviata al Ministero dei Beni Culturali il quale ha risposto chiaramente specificando che il quadro non ha"un indiscusso valore artistico o cultura"

    rispondi a Mauro
    sab 8 febbraio 23:28