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Fusione Scarperia - San Piero. Rifondazione dice no, ecco perché

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Fusione Scarperia - San Piero. Rifondazione dice no, ecco perché Fusione Scarperia - San Piero. Rifondazione dice no, ecco perché © n.c.
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Dal Gruppo Prc nel Consiglio Comunale di San Piero a Sieve riceviamo e pubblichiamo questo contributo. La versione integraole della dichiarazione di voto contrario resa in Consiglio Comunale. Un'utile strumento di riflessione sia per contrari che per i favorevoli alla fusione:

Le considerazioni generali fatte dal  nostro gruppo PRC per iscritto al tempo dell'approvazione dello Statuto dell'Unione dei Comuni, per motivare il nostro voto contrario  sono le stesse da fare ora sul progetto di fusione dei due Comuni: per non ripeterci ma nello stesso tempo perchè rimangano a futura memoria ne alleghiamo il testo alla presente dichiarazione di voto quale parte integrante della stessa (Statuto Unione dei Comuni-dichiarazione di voto gruppo PRC Comune San Piero a Sieve). Ma veniamo allo specifico: la proposta di delibera che siamo chiamati a votare prudentemente parla di individuazione di forma aggregativa di funzioni con il Comune di Scarperia e fin qui tutto normale. Chi mai si è opposto alle gestioni associate delle funzioni, auspicabili per mille motivi, più difficili, come si è ben visto, da realizzare nella pratica, tanto che si finisce per farle solo per funzioni marginali? Un motivo ci sarà... Il problema è che qui si aggiunge una frasetta “per perseguire l'obiettivo di fusione dei due Enti” per di più di corsa ”attivando celermente le relative procedure”(cfr. Punto 2 del deliberato ) e qui è il cuore del problema: cosa significa fusione da un punto di vista antropologico, culturale, del vissuto reale di una comunità, non viene detto, se non con una generica concessione di “attenzione all'identità territoriale (heimat) storicamente manifestata dalla popolazione...”. Invece viene ben spiegato il beneficio che è tutto economico, in termini di “incremento dei livelli di efficienza e produttività della macchina amministrativa... di razionalizzazione dei costi, ed accesso a contributi regionali e statali per il sostegno dei processi di riordino”.  A questo punto ci dovrebbe venire in aiuto per capire di cosa stiamo parlando , a parte i soldi, il “Progetto Comune Unico Scarperia San Piero a Sieve” che il Sindaco ci ha inviato con preghiera di tenerlo riservato, in quanto voleva illustrarlo personalmente nel Consiglio odierno :  ma ahimè, anche questo parla solo dei passaggi istituzionali e dei benefici economici, non di che cosa viene fuori, come si configura praticamente  le ricadute sui cittadini, positive e negative, confermando che l'unico e vero motivo della fusione è uscire dallo strangolamento economico delle leggi votate anche dal loro stesso partito, ma tra il resto con la distruzione del Welfare a partire dalla Sanità che verrà subito dopo le elezioni ( bomba ad orologeria innescata dal precedente governo Berlusconi ) con il pareggio di Bilancio inserito in Costituzione, con la sottoscrizione di tutti i trattati economici imposti dall'Europa altro che 500.000 euro l'anno ci vorranno o l'esenzione per tre anni dal patto di stabilità (ammesso poi che uno Stato in bancarotta e una Regione ancor più in bancarotta e minata  dallo scandalo Monte dei Paschi, dell'ASL di Massa, e ora anche dell'Alta Velocità di Firenze  possano mantenere gli impegni finanziari presi con i Comuni. Teniamo presente in proposito che non si tratta neanche di soldi pochi maledetti e subito, perchè il Progetto ci dice che 500.000 Euro verranno dati a partire dal 1°Gennnaio 2015 e quindi non ci soccorrono nelle emergenze di bilancio di oggi. Quanto all' esenzione dal patto di stabilità che partirebbe dal 2014, non è che sarà abolito prima visto che è universale la richiesta di rimuoverlo in quanto blocca la ripresa economica? Sulla questione del referendum della popolazione dei due comuni non capisco bene: il Progetto al quinto punto parla di referendum consultivo e poi dice al punto sesto  che in caso di esito positivo del Referendum il Consiglio Regionale Toscano approva la fusione, e allora scusate, se c'è esito negativo che si fa?: delle due l'una, o non è consultivo, ma vincolante o se è consultivo la Regione approva lo stesso la fusione. Ci pare che le idee siano parecchio confuse, su un punto determinante: la volontà della popolazione! Proviamo a fare un esempio  concreto, mettiamo che S.Piero si è già fuso con Scarperia: credete che un faccenda così legata alla storia, al vissuto , alla cultura della popolazione sampierina come la morte del torrente Carza o meglio, la ricerca delle strade per resuscitarlo possa essere condotta con la stessa determinazione con cui dovrebbe essere condotta dal Comune direttamente investito dalla sciagura (scusate, abbiamo detto dovrebbe, ma dagli ultimi segnali positivi dell'Amministrazione in tal senso che recepiscono l'eccezionale impegno espresso dalla popolazione con la massiccia raccolta di firme, speriamo di poter presto dire affermativamente “viene condotta”).La stessa popolazione di Scarperia per forza di cose difficilmente potrebbe esprimere pari indignazione e esercitare una pari pressione sull'Ente locale. Facciamo una proposta concreta relativa al cuore della questione: l'informazione e consultazione dei cittadini. Perchè non sia una post-informazione, cioè si fanno prima le scelte e poi si vogliono persuadere i cittadini della bontà/necessità delle medesime, nel caso ad es. paventando la soppressione di servizi essenziali ( mensa, trasporti scolastici, contributi assistenziali...), ma un momento di crescita e riflessione sui temi fondamentale della democrazia locale, proponiamo che la proposta  di cui al punto 2 “ possiamo chiedere come supporto ANCI e IRPET per studi specifici,” sia diversificata e integrata dall'apporto di Centri di ricerca sui valori della democrazia locale altrettanto prestigiosi e attualissimi quale la Società dei territorialisti , composta da personalità indiscusse a livello mondiale, di cui molte , compreso il presidente Prof. Alberto Magnaghi, dell'Università di Firenze e quindi  in situazione logistica favorevole. Per i contenuti    si rinvia al recente “ Manifesto  della Società dei territorialisti”  vedi filmato su yuotube (clicca qui). Concludendo riteniamo che l'attuale situazione di strangolamento degli Enti Locali vada risolta con una inversione totale degli indirizzi di governo in senso antiliberista, e che i mezzucci offerti dallo stesso aguzzino per galleggiare ancora un po' siano quanto mai deleteri per la rinascita di una democrazia di base , infine che i matrimoni d'interesse non diano mai buoni frutti, da essi nascono creature senz'anima vedasi l'Unione dei Comuni. Per tutto ciò esprimiamo voto contrario e la nostra determinazione a sostenere in tutti i modi e sedi le ragioni di un capillare democrazia locale. Alessandra Alleva                                                                                        Natalia Marcuzzi S.Piero a Sieve, 19 Febbraio 2013

 

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