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Straordinarie Gaia Nanni e Marina Rei in “Non sono rosa”

L’arena del teatro Garibaldi di Figline v.no esaurita e a sorpresa i complimenti di Petra Magoni...

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Una foto delle protagoniste della serata Una foto delle protagoniste della serata © Massimiliano Miniati
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E’ con “Canzone arrabbiata” il brano col quale Anna Melato partecipò a Canzonissima ‘73 e divenuto colonna sonora di “Film d’amore e d’anarchia” di Lina Wertmüller, che Gaia Nanni apre il suo nuovissimo spettacolo “Non sono rosa” tra gli applausi del pubblico che aveva esaurito i posti dell’Arena del Teatro Garibaldi di Figline Valdarno.

In sintesi, dovrebbe essere la storia di Rosa Balistreri o meglio la versione “Un po' meno terribile” della vita della cantautrice di Licata costretta a sposarsi con un marito giocatore di carte che perse anche il corredo della bambina, costituitasi per l’omicidio del marito, che poi fu accusata di tentato omicidio (perché l’uomo non morì), la fuga a Firenze, e tutto farebbe pensare al proseguimento della storia, alla prigione nuovamente, all’incontro con Dario Fo, la sepoltura nel cimitero di Trespiano, e invece la storia della cantante si interrompe, per lasciare il posto ad uno stuolo di personaggi che, in puro stile “Nanni” agguantano il pubblico ipnotizzato per trascinarlo nel vortice delle vite difficili di donne coraggiose (O Donne Guerriere per ricordare un altro spettacolo di Gaia). 

Canta “Cu ti lu dissi”e “Canto e cuntu” della Balestreri “La lega”(sebben che siamo donne), “Noi siamo gli asini” di Ascanio Celestini, “Si dice di me”

Poi pesca nel pozzo senza fondo dei suoi personaggi, delle sue voci: La manager che non vuole donne giovani nel team perché appena assunte restano incinte, la madre di Cosimo, bambino bellissimo che resta bambino, e ti spacca il cuore quando indossa un cappottino beige e si trasforma nella badante ucraina che vede crescere i figli degli altri ma non i suoi.

Si commuove (e non per scena) e mentre il pubblico ormai deglutisce a fatica, si cala nei panni di Luana (credo si riferisse a lei) la ventiduenne che nel 2021 fu schiacciata a Prato da un Orditoio.

“Io neppure sapevo che cosa fosse un orditoio, ma mi avevano garantito che non lo avrei mai usato senza un supervisore accanto…” ma quel Maggio di tre anni fa invece di portare il Alessio al Cavallino Matto muore schiacciata, e qua la straordinaria attrice si lascia andare alle lacrime sincere di una donna che comunque, prende posizione.

Per fortuna chiude questo bellissimo spettacolo con l’anziana Luisa, fiorentina che pensa che per vivere bene ogniuno debba scegliere in proprio, come lei che …alla faccia di tutti, deve andare al corso di Danza Moderna.

Chiusa tra gli applausi scroscianti la parte “Recitata” dello show, entra in scena la grandissima Marina Rei, ospite speciale di Gaia Nanni, e travolge il pubblico accompagnandosi con la chitarra ed interpretando i suoi successi  “Noi” “ Donna che parla in fretta” “I miei complimenti” “Al di là di questi anni” accompagnata dal pubblico che scandiva il tempo a colpi di applausi.

Uno spettacolo bello, anzi bellissimo per il quale valevano i quasi 200 chilometri che ci siamo fatti per goderci questa fantastica anteprima di uno spettacolo che speriamo di poter vedere anche in uno dei teatri del Mugello nella prossima stagione.

A sorpresa anche i complimenti della grande Petra Magoni che insieme a tutto il pubblico pienamente soddisfatto, ha seguito questa performance, veramente straordinaria!

Articolo a cura di Massimiliano Miniati

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