Gazzaro. Martedì si decide sull'eolico. E domani passeggiata © n.c.
Le info per partecipare alla passeggiata di domani (domenica 16 marzo) sul crinale del Gazzaro. E le info del comitato contro l'eolico. Ecco la nota che riceviamo e pubblichiamo:
Per domenica 16 marzo il “Comitato Monte Gazzaro – no eolico selvaggio” ha organizzato una camminata dal Passo della Futa alla cima del Gazzaro, lungo il “Sentiero degli Dèi”/Grande Escursione Appenninica. Oltre che agli amanti della natura, delle escursioni e del paesaggio, a quanti si oppongono all’installazione di 6 pale eoliche da 95 metri di altezza proprio su quel crinale, l’invito è rivolto ai tecnici e ai funzionari della Regione e degli altri Enti che due giorni dopo, martedí 18, dovranno decidere se autorizzare o meno la costruzione dell’impianto eolico industriale.Sarà cosí possibile verificare in loco il valore di un ambiente sul quale è stato posto giustamente l’accento anche dal nuovo Piano del Paesaggio della Regione Toscana: il versante nord del Gazzaro con la sua faggeta, indicato come degno di particolare tutela nell’ambito del Mugello; il tracciato della Grande Escursione Appenninica, da proteggere e valorizzare in tutta la sua estensione, dalla Liguria all’Umbria; lo skylinedei rilievi collinari e montani della Regione, cioè la linea che separa (e unisce) la terra con il cielo; la visibilità del paesaggio verso e da i luoghi piú belli del nostro territorio regionale.Proprio sui princípi generali e sulle prescrizioni del nuovo piano regionale il Comitato Monte Gazzaro ha insistito nelle sue ultime osservazioni contro l’autorizzazione dell’impianto eolico sul crinale appenninico. Ma questo Piano, seppure approvato dalla Giunta Regionale, come la riforma della legge 1/2005 “norme per il governo del territorio”, non è ancora stato adottato e approvato dal Consiglio Regionale. Ma, come ha scritto l’assessore Anna Marson, “esso costituisce tuttavia già da ora, con la sua ricca dotazione di conoscenze, un riferimento significativo per una presa in conto più adeguata dei paesaggi oggetto di progetti di trasformazione”. Proprio per questo oggi non la costrizione della norma, ma la sensibilità di chi è chiamato a decidere può essere determinante per le sorti di un bene comune, come i nostri crinali appenninici.Purtroppo, come è emerso sabato scorso durante l’assemblea della “Rete dei Comitati” presieduta da Alberto Asor Rosa, che ha visto anche la partecipazione dell’assessore Anna Marson e del presidente della regione Enrico Rossi, molte sono le pressioni provenienti dal mondo politico e dai poteri forti contro norme che prevedono “consumo zero” di territorio per le nuove edificazioni e una difesa strenua del paesaggio e dell’ambiente intesi come bene primario.Intorno alle nuove norme per le cave si è già scatenata una vera e propria guerra che non riguarda soltanto le Apuane. Accanto alle associazioni e ai comitati che vogliono difendere e valorizzare l’ambiente – ha ironizzato il presidente Rossi – sono nati i comitati “mestola libera” e “ruspa sorridente”, cioè edificazione ed escavazione “libera”, senza norme e senza controlli. Noi aggiungiamo che è all’opera anche la lobby “fonti rinnovabili sempre, ovunque, ad ogni costo” che ha come motto “i cittadini pagano e noi incassiamo”.Il Comitato vede rafforzata dalle preoccupazioni di Marson e Rossi anche la propria preoccupazione che le pressioni politiche ed economiche possano in qualche modo condizionare le scelte“tecniche”. Questa nostra preoccupazione si basa anche sull’esperienza legata all’autorizzazione dell’impianto eolico sul Gazzaro. In fase di valutazione di compatibilità ambientale la Soprintendenza al paesaggio ha formulato un parere contenente falsi grossolani (le pale non sarebbero state visibili dalla viabilità circostante la zona dell’impianto, in particolare dalla statale della Futa e dalla provinciale Firenzuola-Futa; non sarebbero stati tagliati alberi per la costruzione dell’impianto).Dal canto suo il settore Valutazione Impatto Ambientale della Regione Toscana ha preso per buono il parere della Soprintendenza, pur avendo sotto gli occhi un progetto che mostrava esattamente il contrario, e ha ignorato i pareri negativi delle commissioni del paesaggio dei comuni di Firenzuola, Barberino e Scarperia.Il Comitato Monte Gazzaro sarà presente con alcuni “osservatori” alla conferenza dei servizi di martedí 18 marzo e, nonostante la preoccupazione, il Comitato confida che la “sensibilità” auspicata dall’assessore Marson prevalga in quanti dovranno decidere l’autorizzazione o meno all’impianto eolico del Gazzaro.Al tempo stesso ribadisce la propria convinzione che quell’impianto non sia di pubblica utilità e che rappresenti anzi un danno irreversibile per l’ambiente e per il bene comune, per difendere il quale non verrà esclusa nessuna strada, compreso l’eventuale ricorso alla magistratura amministrativa e ordinaria.“Per ribadire, dalla cima del Monte Gazzaro, i nostri auspici e la nostra determinazione, l’appuntamento è domenica 16 alle ore 10 davanti al muraglione del passo della Futa. Da lí raggiungeremo la croce che rischia di diventare uno stuzzicadenti accanto a una pala di 95 metri. Pranzo a sacco, scarpe e abbigliamento adeguati. Rientro previsto per le 15.30. Info e adesioni: facebook.com/comitatomontegazzaro/events, [email protected]”.Nella foto: un montaggio che mostra l'impatto che avrebbero le pale