Gente che va gente che viene. Chi è un prete © n.c.
"Gente che va gente che viene", potremmo dire parafrasando la "chiusa" di un famoso film degli anni Trenta : "Grand Hotel", a proposito del cambiamento dei parroci del Mugello che, per tanti anni, hanno dedicato il loro zelante apostolato a questa nostra Terra. In particolare lasciano le loro parrocchie don Francesco Chilleri (Scarperia) che sarà sostituito da don Gianluca Mozzi, don Maurizio Tagliaferri (Borgo San Lorenzo), che sarà sostituito da don luciano Marchetti e il Vicario don Giuliano Landini (Vicchio) che sarà sostituito da don Stefano Pieralli e don Macus Ogan (Vaglia) che verrà sostituito da don Donath Rebeiro.
Il sacerdote è colui che solo, puo' trasformare il pane e il vino in Sangue, Corpo, Anima e Divinità di Nostro Signor gesù Cristo; il sacerdote è colui che - e solo lui - può assolverti dai tuoi peccati e aprirti la via del Paradiso.
E proprio un parroco di Campagna, un grande scrittore e poeta, il Prof. don Luigi Migliorini (per tanti anni pastore nel "pusillox grex" (davvero piccolissimo gregge) di Cardetole, Docente nella Scuola Statale, ottimo traduttore di opere francesi) che in una sua poesia degli anni Sessanta (e leggendoola teniamo conto dell'epoca in cui fu scritta!) ci da' un'immagine plastica, bellissima, di quello che è, o dovrebbe essere, il prete e il suo ministero. Leggiamola con attenzione e devozione:
Quando t'incontro per la strada solo,sereno, sorridente, eppure austeronel tuo vestito nerosento per te pietà.Penso ai tuoi giorni lunghi, senza sosteall'odio che t'avvolge, al poco amoreche più non trovi, e in cuoresento per te pietà.Ecco sfreccia un motor.L'adolescente che t'ha sfioratocon la sua ragazza,ti guarda, ride, poi con l'occhio torvoti rutta in faccia: corvodella malora va'. E lei sghignazza!Solo tu sei povero prete, sì,accanto a chi non t'ama o ti disprezza:pure non piangi: sai ch'ogni amarezzanon si consuma invan : nelle pupilledei tuoi occhi traspare l'infinitasperanza del domani, tu sei l'uomoche niente può far domo:perché sorretto da inconcussa fede.E, fedele discepolo di Cristo,anche se il nostro mondo fatto atrocenon ti darà che iol legno della Croce,tu comprendi, perdoni...e nella sera,quando di mille luci e mille insegnesi acendon le taverne e i tabarins,e più selvaggio infuriail "Jazze" e il "Twist", trionfo di lussuria,tu maledetto o apopena tollerato,tu, generoso, innalzi la preghiera:"Crocifisso Signor, pietà, non sannotutto il male che fanno".Prevedon gli scienziati che il Duemilasarà l'anno del grande appuntamento:Fantastici vascelli - oh qual portento -solcheranno lo spazio, e nuovo Ulisse,l'uomo, a tremila chilometri al secondo,inizierà la corsa per il mondomisterioso degli astri: vagheràper tutto il firmamento,fra immensi arcipelaghi di stelledi nebulose ed altre cose belle;ma tu, dopo sì incredibile Odisseaper infiniti campi di galassie,non sentirai mai più la nostalgiaper la tua antica via,o uomo, e sarai forse più contento?E il tuo tormentoe gli aneliti e le ansie del tuo cuoresaran placati?O venturato te, se alla tua setedi sempre nuove mete,in ginocchio sulla terra,sulla tua vecchia terra,saprai dire al Signor : Nulla son nioin confronto di Te che sei il mio Dio,nulla son ioin confronto di Te che sei la Luce,un debole chiaror son che rilucenella notte avvolta di mistero.E forse accanto a te per vie segrete,ci sarà sempre un prete,che ti dirà : coraggio! Del Signoreio ti reco il gran dono:in nome suo ti assolvo e ti perdono.
Anch'io vorrei unirmi ai tanti fedeli mugellani, specie nella preghiera, per ringraziare di cuore don Francesco Chilleri, don Maurizio Tagliaferri, don Giuliano Landini e don Macus Ogan per tutto quello che hanno fatto per la nostra gente e, nello stesso tempo, le mie preghiere e il mio saluto anche ai nuovi parroci don Gianluca Mozzi, don Luciano Marchetti, don Stefano Pieralli e don Donath Rebeiro. Il mio augurio a tutti questi sacerdoti, che il Signore ha voluto donare alla sua Chiesa e alla nostra Diocesi, che possano rispecchiarsi sempre nella figura del "vecchio prete" così ben delineata da don Luigi Migliorini tenedo presente che, come scriveva l'autore di Don Camillo : "I vecchi parroci, anche quelli col cuore tenero, hanno le ossa dure e per questo la Chiesa di Cristo che grava sulle loro spalle resiste a tutte le bufere". (Cfr: Giovannino Guareschi in "Don Camillo e don Chichì" - Longanesi -)