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I Giochi intelligenti della bottega di Mr.Lonzi

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I Giochi intelligenti della bottega di Mr.Lonzi I Giochi intelligenti della bottega di Mr.Lonzi © n.c.
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Tra i capannoni di via dei Cappuccini 5, a Borgo San Lorenzo vive da anni un Mr.Magorium nostrano, si chiama Vittorio Lonzi. Veste in stile anglosassone, fu ricercatore universitario e collaboratore delle Nazioni Unite. Ma, ormai, da molti anni è l'inventore dei balocchi intelligenti. Ok!Mugello lo intervistò, quando un anno fa', un suo gioco finì sulla copertina dell'ultimo libro di Fabio Volo. Oggi, Il Corriere Fiorentino ne torna a parlare e noi reputiamo interessante ricordare la storia di Vittorio. L'azienda di giochi d’intelligenza e didattici per bambini da 0 a sei anni: Il Leccio. Fu fondata negli anni 70 quando Vittorio tornò da Santiago - racconta sulle pagine del Corriere Fiorentino - dove lavorò per circa tre anni alle Nazioni Unite come demografo fino al 1973. L'anno del golpe Cileno che dopo poche settimane lo spinse a tornare nella sua Toscana. "Una volta rientrato in Italia- racconta al Corriere- dovevo inventarmi qualcosa, in più stavo per diventare padre". E per scherzo iniziò a costruire i primi giochi che poi divennero un vero e proprio lavoro.  Ippo, Hoppa, pallo, bau, Joupii, clic 48, minibike, batti4, trottole, yo-yo, pallottolieri, sono circa 60 in tutto i giochi in commercio. Il Luccio negli anni '80 inizia a collaborare con lo storico negozio di giocattoli: la Città del Sole di Firenze, catene di negozi di giochi e strumenti per insegnare la scienza ai bambini. Ma sette anni fa, a causa delle leggi del dumping, Lonzi deve portare la produzione in Cina, pur mantenendo il quartier generale a Borgo. Malgrado lo spostamento, si legge sul Corriere, l'attività non cambia assolutamente e Vittorio continua a creare giochi che stimolino la mente dei bambini. Ma il mercato italiano, a differenza del Tedesco o Giapponese, è difficile. L'attenzione del cliente va al prezzo piuttosto che alla qualità dell'oggetto. "L’Onu, all’articolo 31 della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, sancisce il diritto al gioco come condicio sine qua non per la crescita, insieme al riposo e allo svago. Della corrispondenza diretta tra il gioco e lo sviluppo mentale dei primi anni se ne parla in tutta la teoria evolutiva. Jean Piaget diceva che il gioco è strumento per affermare la presenza mentale del bambino nel mondo". L'importanza di giochi come Pallo: tre sfere colorate che entrano ed escono da una scatola rettangolare in legno attraverso le quali un bambino di 18 mesi può essere aiutato per apprendere che gli oggetti esistono anche se in quel momento non sono visibili. O Joupii l'omino snodabile fatto di parti di legno legate tra loro attraverso filo elastico. E che confessa, tra le pagine del Corriere, Vittorio "nonostante il prezzo vantaggioso non siamo riusciti a collocarlo nel mercato italiano. È finito in Giappone. Loro impazziscono per forme geometriche ed esercizi di precisione". Simil sorte è accaduta anche allo Ionioscopio "un caleidoscopio rivisitato, che invece di avere nel cono pezzetti di vetro colorati ne ha di trasparenti. Capaci di incamerare luce esterna e creare colori." Anche per lo Ionioscopio, Germania e Giappone sono stati ben felici di baloccarvisi, l'Italia un po'meno. Adesso, anticipa al giornale, di stare studiando un Tonoscopio per creare forme di sabbia con i suoni. Forse questo stimolerà la curiosità dei compaesani.

 

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