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Grezzano. Dopo più di 40 anni tornano dalla Svizzera le foto del Mugello andato...

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Grezzano. Dopo più di 40 anni tornano dalla Svizzera le foto del Mugello andato... Grezzano. Dopo più di 40 anni tornano dalla Svizzera le foto del Mugello andato... © n.c.
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Grande successo per l’inaugurazione della mostra fotografica “Grezzano 1967” presso il Nuovo Laboratorio del museo di Casa d’Erci. Pubblico numerosissimo, allestimento di alto livello, ma soprattutto emozioni intense e forte coinvolgimento.

L’evento è stato organizzato dal Gruppo d’Erci in collaborazione con la Comunità Montana Mugello e il supporto tecnico del Photoclub Mugello.

Le foto che compongono la mostra sono state scattate da Giampietro Wirz, uno dei 20 studenti svizzeri che nel 1967 trascorsero un mese presso Grezzano, a curare un’opera di rimboschimento per la salvaguardia del territorio montano (e per prevenire eventuali altre tragedie) dopo i disastri delle alluvioni del 1966 a Firenze e provincia. In quel mese tra i ragazzi elvetici e la popolazione locale si creò un forte rapporto di affetto e stima, mantenutosi a fatica vivo nel corso degli anni ma finalmente ristabilito con l’occasione della mostra.

Ed infatti i racconti di Wirz, del prof. Pietro Piussi e dei tanti abitanti di Grezzano che si sono ritrovati sulle foto della mostra hanno toccato il cuore del pubblico presente, testimoniando la forza di un rapporto nato in un momento così particolare e dunque impossibile da cancellare nonostante i tanti anni passati.

Ma è soprattutto l’esperienza di Giampietro Wirz a rimanere impressa, con il racconto della sua malattia, il Parkinson, che, imponendogli una mobilità ridottissima, non gli ha però tolto la forza d’animo. Costretto alla sua scrivania, Wirz ha comunque continuato a sviluppare le sue passioni, la fotografia e l’informatica, digitalizzando i suoi archivi e riunendo le tante foto (più di 700) scattate in quel periodo di permanenza a Grezzano che tanto gli aveva dato dal punto di vista umano. Su tali basi i rapporti si sono riannodati, la rete delle conoscenze si è riattivata, ed è partito il progetto della mostra a Casa d’Erci che ha trovato grande entusiasmo e si è subito concretizzato.

Dal punto di vista dei contenuti poi, le foto della mostra si allineano perfettamente a quel museo della civiltà contadina che la ospita. Nel documentare il lavoro di rimboschimento infatti, è anche l’intero contesto di vita della Grezzano degli anni ’60 a essere rimasto impresso sulla pellicola. Gli scatti sono così testimonianza diretta del sistema sociale mezzadrile che all’epoca iniziava a scomparire, istantanee di un mondo ormai scomparso ma profondamente importante per la definizione dell’identità di tutto il Mugello. La rilevanza culturale dell’iniziativa è stata infatti sottolineata con forza dal presidente della Comunità Montana Mugello Stefano Tagliaferri, e dal responsabile dell’Ufficio Cultura Roberto Elefante, evidenziando anche la centralità delle opere di salvaguardia del territorio montano, che ora la soppressione forzata dell’ente rischia inevitabilmente di compromettere.

La splendida cornice di Casa d’Erci, arricchita dal nuovissimo laboratorio costruito dalla Comunità Montana, ha poi dato all’iniziativa un pizzico di magia in più, riportando quel ‘bosco degli svizzeri’ a risuonare di quelle stesse voci e di quelle stesse risate che ormai quasi mezzo secolo fa lo avevano fatto nascere.

Il nuovo centro di Casa d'Erci

L'autore degli scatti durante la presentazione

Foto Giacomo Fontani - OK!Mugello


 

 

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