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I bimbi del Ciclo Appenninico, futuro del ciclismo. Storia e foto

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I bimbi del Ciclo Appenninico, futuro del ciclismo. Storia e foto I bimbi del Ciclo Appenninico, futuro del ciclismo. Storia e foto © n.c.
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Sabato, 30 maggio, penultimo giorno del Giro d'Italia. Sarebbe molto facile parlare con enfasi della tappa del Colle delle Finestre, parlare di Aru o Contador, del presente ciclistico di più grande spicco. Sarebbe facile ma scontato, ed in tanti lo faranno, ma io invece di parlare del "presente" ciclistico, voglio parlare del "futuro", un futuro ciclistico che passa giust'appunto dal Mugello. Voglio parlare di un gruppo di bambini di età comprese fra i sei ed i dodici anni, bambini che ogni sabato si danno appuntamento in qualche circuito cittadino, per disputare le gare ciclistiche su strada, le gare della categoria dei Giovanissimi. Sono i bambini del Club Ciclo Appenninico 1907. Questo sabato i bambini erano impegnati a Calenzano, nel centro del paese dove era stato ricavato un percorso ad anello di circa 700 metri da ripetersi più volte. Partendo da casa e caricando la bici in auto, mi accorgo che la ruota posteriore di mio figlio è a terra... non c'è tempo per ripararla adesso, prendo al volo toppe, mastice e la pompa e partiamo. Arrivati a Calenzano, insieme al Presidente, ripariamo la ruota, non prima però di riuscire a far esplodere una camera d'aria, nel tentativo di gonfiarla fuori misura. L'esplosione mi fa fischiare le orecchie per un bel po', oltre a lasciarmi impresso sul petto, la forma della camera d'aria che lacerandosi, mi ha frustato violentemente. Per fortuna alla pompa c'era il Presidente... Iniziano i giri di riscaldamento, un caotico frullare di tutti i bambini, finché non iniziano le batterie di gara, iniziando dai più piccoli G1 di 6 anni, fino ai "veterani" G6 di 12 anni. Ogni bambino che parte nella propria categoria, viene incitato e tifato dai propri compagni di squadra che da bordo pista, assistono allo svolgimento della gara. Ad ogni partenza il Direttore Sportivo (quest'oggi infortunato ad una spalla) assiste i propri atleti in griglia di partenza, consigliandoli sulla strategia di gara, confortando i più emozionati e sostenendo i più timorosi. Il Presidente, apparentemente burbero severo, assiste in apprensione sul traguardo tutti i "suoi" bambini, scrivendo, su un misterioso fogliettino, appunti mai resi pubblici. Finite le gare i bambini più piccoli giocano rincorrendosi, o nell'attesa delle premiazioni, si divertono giocando a nascondino. Frequentando da sempre il mondo delle gare più diverse, difficilmente ho trovato squadre che non ossessionassero i propri atleti nella disperata ricerca del risultato. Qui sembra un mondo diverso; c'è chi fa il risultato ed ovviamente viene applaudito; c'è chi non lo fa, ma viene applaudito ed incitato lo stesso. E se il presente ciclistico ha visto oggi la vittoria di tappa di Aru con una splendida gara, il futuro ciclistico ha visto la vittoria, almeno morale, di un bel gruppo di bambini in quel di Calenzano. Bene, domani sono io che vado a correre la Gran Fondo della Vena del Gesso, gara di mountain bike in Emilia Romagna. Non sono il presente ciclistico, non sono nemmeno il futuro. Mi accontenterei di essere l'imperfetto. Più facilmente potrò essere un trapassato remoto...

 

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Commenti 1
  • aldo giovannini

    bravi caro Braccesi per questa bella recensione sul Club Ciclo Appenninico 1907. Finalmente leggo che altri sportivi scrivono sulla gloriosa societ biancorossa se non il ....solito Aldo Giovannini ormai da 40 anni! Grazie e complimenti a tutti i giovani atleti e naturalmente ai dirigenti.

    rispondi a aldo giovannini
    gio 4 giugno 2015 09:44