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I Primi 100 Giorni del Secondo Mandato di Nicola Povoleri: Dialogo con il Sindaco di Pelago

Tra continuità amministrativa, grandi progetti e sfide territoriali: Nicola Povoleri racconta l'impegno per il futuro del Comune e le esperienze del passato

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NIcola Povoleri NIcola Povoleri
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Il 9 giugno 2024 i cittadini di Pelago hanno riconfermato la propria fiducia nel Sindaco Nicola Povoleri, eletto per il secondo mandato, e nella sua Amministrazione. L'operato dei passati cinque anni è stato visto positivamente e l'Amministrazione ha da subito deciso di lavorare per il futuro del territorio pelaghese. In prossimità dei primi 100 giorni da Sindaco abbiamo deciso di raggiungere telefonicamente il Sindaco Povoleri per porgli alcune domande su l’oggi, il ieri ed il domani del Comune della Valdisieve.

Partiamo dalla domanda classica, si aspettava sinceramente di essere riconfermato Sindaco?

Sinceramente sì, le sensazioni già in fase di campagna elettorale erano buone. Con l'Amministrazione sapevamo di aver fatto bene nei cinque anni precedenti e che la gente aveva apprezzato quanto avevamo fatto. Ci siamo messi subito a lavoro per ripagare la fiducia che ci è stata nuovamente data dai cittadini

Come sono andati questi nuovi primi 100 giorni circa da Sindaco?

Come anticipato prima, non l'ho considerato neanche come uno stacco. Assieme al resto dell'Amministrazione abbiamo dato da subito continuità al lavoro fino ad allora svolto. Sia dal punto di vista personale sia amministrativo sono stati subito giorni impegnativi perché sono tanti gli importanti progetti in ballo e che non vediamo l'ora di vedere finiti. 

Ci sono cose che ha il rimorso di non aver fatto o per il quale ha pensato di non aver fatto abbastanza?

Sarebbe una bugia dire che mi ritengo soddisfatto al cento per cento di qualsiasi cosa. Non ci si può mai ritenere soddisfatti perché a volte non è possibile arrivare agli obbiettivi preposti per molteplici fattori. Basta pensare, ad esempio, al tema della manutenzione strade dove per gli scorsi 5 anni ci eravamo preposti di investire 500.000 euro ma nonostante alla fine abbiamo investito il doppio delle risorse non siamo comunque riuscire a sopperire a tutte le richieste dei cittadini. Siamo, però, felici allo stesso tempo di aver potuto fare grandi progetti, anche grazie al PNRR, per altri temi che ci stanno particolarmente a cuore come quello dell'istruzione. 

A proposito di progetti e PNRR, cosa pensa al riguardo di questo strumento? Crede debba essere riproposto?

Il PNRR è una misura straordinaria nata a seguito del Covid e dettata appunto dalla straordinarietà del momento. È stato un aiuto importantissimo per moltissimi Comuni italiani ed ha permesso, in particolare a quelli più piccoli come il nostro, di poter realizzare delle opere di grandissima portata, in aiuto a settori fondamentali per la nostra comunità, che senza questo strumento non sarebbero state possibili. Pelago, in particolare, ha puntato sul tema per me prioritario della scuola e dell'istruzione con la realizzazione della nuova scuola media a San Francesco per un investimento di 7,2 milioni di euro e il nuovo nido a Palaie per 1, 3 milioni di euro. Per entrambe i lavori sono già iniziati. Abbiamo però anche pensato al tema dell'accoglienza con l'acquisto, già avvenuto, di sei nuove case popolari alla ex merinangora a San Francesco (1,2 milioni di euro) e a quello della sicurezza con le opere di contenimento, già concluse, del dissesto idrogeologico a Ferrano per 250 mila euro e di quelle ancora da eseguire del dissesto idrogeologico a Carbonile per 550 mila euro. Senza dubbio senza il PNRR tutto questo non sarebbe stato possibile però credo che in quanto misura straordinaria debba rimanere tale. 

Si è trattato di un grande risultato per un Comune piccolo come quello di Pelago. Quale pensa possa essere stato l'ingrediente fondamentale per la riuscita?

Credo che la scelta di aver concentrato tutte le energie dell'Amministrazione esclusivamente nella progettazione di grandi opere di estrema utilità come quelle rivolte all'istruzione, vedi l'asilo a Palaie e le medie a San Francesco, sia stata ripagata. Molti Comuni, anche con più abitanti del nostro, hanno deciso di disperdere le proprie energie nella progettazione di opere più piccole che ripagassero i bisogni, anche più piccoli, dei cittadini. 

Un primo mandato certamente non facile e scandito dal Covid, sopratutto per Pelago...

Ha pienamente ragione. Le elezioni sono avvenute a maggio 2019 e a pochi mesi mi sono ritrovato dal dovermi ambientare nel ruolo di Sindaco al dover affrontare un'emergenza mondiale. Per Pelago è stata una vera e propria tragedia, sopratutto pensando ai 13 ragazzi che hanno perso la vita a causa del Covid all'ODA di Diacceto. Ho passato tutti i mesi di emergenza chiuso in una stanza del Comune e a girare per le strade per individuare irregolarità, mi sono dovuto destreggiare insieme all'Amministrazione fra continui decreti e emergenze. In tutta questa tragedia ho però visto una immensa comunità: non puoi capire la soddisfazione nel vedere organizzato in sole 24 ore un insieme di volontari dell'intero territorio comunale che distribuisse mascherine e generi di prima necessità a chi ne aveva bisogno. Una solidarietà incredibile. 

Dopo aver passato tutto questo, cosa si aspetta da questo secondo mandato?

Mi aspetto una legislatura ordinaria. Spero in cinque anni di lavoro in un clima sereno senza catastrofi, calamità o PNRR. Stiamo già lavorando per questo e speriamo di poter proseguire in questo modo. 

A parte i cantieri ancora aperti con PNRR, quali sono gli altri progetti in ballo?

Stiamo lavorando per nuovi progetti. Nel frattempo i nuovi spogliatoi dell'impianto comunale Bardiglioni a Pelago per un investimento di 650 mila euro sono stati quasi ultimati. Aperti, invece, i cantieri per un'adeguamento sismico ed efficientemente energetico scuola infanzia a San Francesco (650 mila euro) e quelli per l'adeguamento statico e sismico della sede comunale a Pelago per 700 mila euro. 

Parlando un po' di territorio, negli ultimi anni molte delle segnalazioni dei nostri lettori si sono concentrate sull'abitato di Massolina. Partiamo dalla spinosa questione della rotonda realizzata...

Premetto che ci tengo a puntualizzare che la Strada Regionale 69 è una strada di competenza della Città Metropolitana di Firenze. Ci tengo a precisarlo non per eludere le responsabilità dell'Amministrazione nel farsi carico delle segnalazioni giunte dai cittadini di Pelago ma per spiegare che le scelte poi non spettavano e non spettano a noi. Tralasciando la premessa, sappiamo bene che sia in fase di realizzazione sia in fase successiva ci sono stati problemi che abbiamo prontamente segnalato sia alla Città metropolitana sia la vicina azienda a cui è stata richiesta la realizzazione. Per quanto riguarda la questione traffico, ora terminati i cantieri il problema sembra rientrato. Per quanto riguarda, invece, la questione sicurezza abbiamo a lungo cercato una trattativa con l'azienda realizzatrice chiedendo che venisse posta una adeguata illuminazione e, eccetto imprevisti, dovrebbero installarla a breve. Sappiamo anche che ci sono state segnalazioni per una insufficiente cartellonistica segnalatoria della rotonda, la Città Metropolitana ci ha assicurato che la segnaletica stradale orizzontale e verticale installata è quella sufficiente ma ci faremo comunque nuovamente carico per chiedere un'aggiunta.

Parlando dell'azienda realizzatrice della rotonda, è stata questa un altro dei temi spinosi affrontati a Massolina. Il grande stabilimento realizzato su una collina immersa nel verde di Pelago, è stato definito da molti “il Mostro della Massolina” a causa dell'impatto generato. Come si è evoluta ad oggi la situazione?

Ci sarebbe molto da dire su chi ha fomentato per prima la cosa. Non voglio far polemica ma sono gli stessi che, guarda caso, quest'anno alle elezioni hanno preso meno voti. Forse dovrebbero fare un esame di coscienza sul loro modo di fare politica. A ogni modo, tralasciando questo dettaglio da sempre come Amministrazione ci siamo battuti per richiedere che venisse effettuata una piantumazione di alti alberi da fusto che coprissero l'azienda e diminuissero l'impatto che ha con l'ambiente. La piantumazione era stata eseguita ma l'azienda aveva scelto degli alberi di altezza non adeguata e aveva poi effettuato l'operazione in un periodo non congruo. Gli alberi sono così tutti morti in poco tempo. Ora l'azienda ha mosso nuove richieste all'Amministrazione comunale e proprio in sede di tale incontro abbiamo nuovamente richiesto come requisito imprescindibile la piantumazione di nuove e adeguate alberature attorno allo stabilimento. 

C'è un progetto a cui tiene di più e al quale non vede l'ora fra 5 anni di dire “Ce l'ho fatta”?

Sembrerà una risposta banale e scontata ma non lo è. Per me e per l'Amministrazione il tema della scuola e dell'istruzione resta la priorità. Non vedo quindi l'ora di vedere garantito nel modo più sicuro e adeguato possibile il diritto all'istruzione per tutti i bambini e i ragazzi del territorio. Sarà bello e soddisfacente vedere terminati tutti i progetti iniziati.

Lei che ha vissuto entrambe i momenti, è stato più difficile essere scelti Sindaco o essere riconfermati?

Senza dubbio essere riconfermati. La prima volta, infatti, subentra il fattore “Novità” e la gente è spinta a votarti anche solo per vedere un cambiamento. Nella riconferma, invece, conta tanto il lavoro fatto nei cinque anni precedenti e nonostante nel nostro caso ci fossero delle ottime aspettative non puoi mai davvero sapere cosa pensa la gente.

Ultima curiosità: ha mai pensato chi me l'ha fatto fare in questi nuovi primi 100 giorni?

Sinceramente no, mai.

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