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Il Ciclotour Mugello? Cronaca (appassionata) di un partecipante

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Il Ciclotour Mugello? Cronaca (appassionata) di un partecipante Il Ciclotour Mugello? Cronaca (appassionata) di un partecipante © n.c.
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Tutto inizia lunedì quando sul gruppo whatsApp del ciclismo arriva un messaggio del segretario che annuncia la possibilità di partecipare a quest'evento. Non essendo mugellano ed essendo un neofita della bicicletta da strada, frequentando per lo più la Mountain Bike, non conoscevo il Ciclotour, ma da buon sperimentatore ho accettato volentieri di partecipare a quest'evento.

Me ne parla approfonditamente il mio amico Gabriele, veterano di questa manifestazione, dal quale mi faccio raccontare gli aneddoti accaduti negli ultimi anni. Incuriosito per bene convinco a partecipare anche mia moglie, ciclista in erba, assicurandola di fare tutto il percorso medio da 90 km insieme a lei. In realtà mi ero pregustato l'idea di fare il percorso lungo, già sperimentato in solitaria qualche settimana fa, ma l'idea di partecipare "tranquillamente" al tour, restando con mia moglie, mi piaceva particolarmente. Beh, direte voi, a queste manifestazioni non competitive, si partecipa comunque in modo tranquillo.

Niente di più sbagliato... Ma veniamo alla giornata odierna.

Sveglia alle 5,15 per fare una buona colazione. Serve alimentarsi bene e soprattutto idratarsi a dovere per una pedalata che dovrà durare diverse ore. L'appuntamento con gli amici di Quelli della Domenica è alle 6,30 sul Viale Kennedy, per procedere insieme fino all'autodromo dove avverrà la partenza vera e propria. Prima di entrare in autodromo, trovo diversi amici con i quali ci salutiamo e scambiamo due parole: tu che fai?? Il medio, il lungo?? Dai allora ci troviamo per strada... Scalpitiamo dalla voglia di partire, tanto da ritrovarci in griglia per primi, con la ruota proprio sulla linea di partenza.

 

Alla mia sinistra Gabriele, alla mia destra Stefano (lo scout), Eva e Bruno. Dietro di me Stefano con suo figlio, un po' dietro Marchino ferocemente nervoso. E Poi intorno c'è Vanni, Silvano, Luca, il Nencio. Mia moglie Stefania si defila a lato per paura di essere travolta dalla massa dei ciclisti. Le dico: ci vediamo fuori dell'autodromo, il giro all'interno lo faccio nel gruppo... È il preludio della bagarre... Il cronometro segna le 7,30, si accende il semaforo rosso come per le partenze dei Gran Premio, poi scatta il verde e la pelle diventa letteralmente d'oca, forse per l'aria fresca, forse per l'emozione, quando le ruote cominciano a muoversi.

Non parto convintissimo e faccio i primi cento metri lasciandomi sfilare da molti concorrenti, ma l'animo garoso che è in me mi attanaglia lo stomaco e comincia a farmi spingere sui pedali in modo deciso. Alla staccata della San Donato, dove i bolidi della MotoGP arrivano ad oltre 350 km/h, ho già riguadagnato il gruppo dei fuggitivi. Sento nelle orecchie la voce di Guido Meda in una delle sue più entusiastiche telecronache quando alla Casanova Savelli, seguendo la traiettoria gommata dalle moto, mi prodigo in un bel sorpasso alla Valentino Rossi. Tutti in piedi sul divano, mi verrebbe da urlare affrontando le Arrabbiate dove raggiungo la testa del gruppo.

Affrontiamo la curva del Correntaio ad una velocità supersonica, prima di immettersi nella Bucine dove mi verrebbe di buttar giù il ginocchio e sparare dentro tutte le marce che... vabbè ricordiamoci che siamo in bici e soprattutto alziamo un braccio per segnalare a quelli dietro che usciamo dall'autodromo, prima di essere tamponati...

Comincio a guardarmi dietro, avendo promesso a mia moglie di aspettarla e mi scopro con un'aria sorridente, felicemente appagato, come un bambino che ha appena concluso il giro sulla giostra, ma al contempo triste nel veder andar via i miei compagni di bagarre, con i quali avrei voluto confrontarmi in una battaglia di 150 km... Ma ad una promessa non si contravviene, per cui saluto ed attendo la Stefania per proseguire con lei. Procedendo in gruppone tutti insieme metto in guardia mia moglie da probabili cadute. E nemmeno a farlo apposta, dopo un paio di km di strada, si sente un gran rumore provenire proprio dietro di noi. Le dico: guarda avanti, non ti girare!! Probabilmente qualcuno è caduto!! Dopo aver fatto il giro del Lago di Bilancino, attacchiamo il Passo della Futa. Lo conosco abbastanza bene, ma la Stefania è la prima volta che lo fa. La consiglio su come affrontare qualche punto insidioso le cui pendenze mettono davvero alla prova, ma senza grosse difficoltà raggiungiamo il primo rifornimento quasi in cima al Passo. Ci fermiamo abbastanza, è bene che mia moglie si riposi un po', prima di fare gli ultimi chilometri di salita vera e propria. Ripartiamo insieme ad un gruppo dei Ciclisti Mugellani, scambiando un po' di chiacchiere e raccontandoci vicendevoli vicissitudini occorse in questi primi km del giro. Scendendo Pagliana, vedo un gruppo fermo a bordo strada, mi fermo chiedendo se hanno bisogno. Hanno un pezzo della bici che si è allentato e gli serve una chiave a brugola per ristringerlo. Fortunatamente ne ho una che fa al caso, consentendo loro di ripartire velocemente.

Arriviamo a Firenzuola, c'è il secondo rifornimento. La Stefania si prodiga in selfie da tutte le angolazioni, taggandosi seduta stante su tutti i principali social... Poi iniziamo la salita del Giogo, ovviamente contro vento. Mi metto davanti e la tiro fino a trovare un gruppone che ci avrebbe fatto da apripista. Chiedo il permessino per farmi qualche allungo del mio passo, con la promessa (come ho fatto sulla Futa), di tornare indietro a riprenderla. Permessino acconsentito, sassolini dalle scarpe tolti... Salendo il Giogo intanto il cielo si fa cupo e le nubi minacciose di poggia mi mettono un po' di apprensione, finire la discesa sul bagnato non mi piacerebbe affatto. Ultimo veloce rifornimento al passo e poi... tutta discesa fino a Scarperia, tranne lo strappetto per rientrare in paese, dove troviamo qualcuno che in preda ai crampi, se lo sta facendo a piedi.

Consegnamo il numero con i timbri dei cancelli, ritiriamo i pacchi gara, ci sediamo per il pasta party e... giù il diluvio universale!!! Beh, qualcuno c'ha voluto bene...

Nel momento in cui scrivo, mi giungono notizie frammentarie dal resto del gruppo. Eva e Bruno, arrivati freschi a Firenzuola, hanno optato per il giro lungo, concludendo con enormi soddisfazioni per entrambi. Stefano e suo figlio, hanno portato a casa un'ottima prestazione anche se sul finire la fatica ha cominciato a farsi sentire. Notizie sconfortanti arrivano invece dallo Scout, che sembra disperso in quel di Crespino sotto un terribile temporale in compagnia di un non meglio individuato colkega in preda ai crampi. Nessuna notizia ci perviene da Luca, Silvano, da Vanni e dal Nencio. Insomma, per una domenica in cui il Presidente è impegnato ed il Capitano è assente, ci si lascia andare a manie competitive e scelte tattiche scellerate. All'interno del Gruppo dovrà essere avviata una procedura che individui i responsabili di tale misfatto, onde procedere con adeguata sanzione disciplinare che preveda almeno il lavaggio delle stoviglie alla prossima e spero rapida, cena chiarificatrice!!! ;)

Foto e testi: Guglielmo Braccesi

 

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