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Il fuoco dentro: Oriana Fallaci e Firenze secondo Riccardo Nencini

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Proprio nel momento in cui ci giungeva sulla scrivania la nota stampa dell’Editore Pagliai, sulla presentazione di questo libro del caro amico Riccardo Nencini, le TV di tutto il mondo davano notizie e le prime immagini della strage di Bruxelles da parte dei terroristi, bastardi e vigliacchi islamici, dove qualcuno in Italia hanno ancora il coraggio e lo schifo e la stupida retorica di difenderli, mentre la vera Firenze, attende ancora che qualche i…… gli intitoli una strada. Detto questo ecco “Firenze brucia. E io l’ho perdutamente amata…”. La storia di Oriana Fallaci è legata a doppio filo a quella della sua città, ma non è una storia facile: ci sono amore e odio, passioni che bruciano, rotture e riconciliazioni. Lo racconta Riccardo Nencini nel suo libro Il fuoco dentro. Oriana e Firenze (Mauro Pagliai Editore, pp. 176, euro 10), che esce nel decimo anniversario della morte della scrittrice e giornalista. Il libro sarà presentato in anteprima mercoledì 23 marzo alle 17.00 a Roma a Palazzo Antichi Mattei, sede del Centro Studi Americani (via Michelangelo Caetani, 32) alla presenza dell’autore. Dopo il saluto del direttore Paolo Messa, interverranno il giornalista Gerardo Greco e il presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, Monsignor Rino Fisichella. Letture dell’attrice Maria Rosaria Omaggio. Riccardo Nencini, politico e scrittore, vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato amico intimo e confidente di Oriana Fallaci, tanto da pubblicarne nel 2007 un toccante ritratto considerato un testamento morale: intitolato Morirò in piedi, il libro ha superato le centomila copie vendute ed è in corso di trasposizione cinematografica. Nencini si concentra ora su uno degli aspetti più problematici e affascinanti della vita di Oriana, il suo legame profondo e tormentato con Firenze, a partire dalla nascita in Oltrarno e dall’adolescenza segnata dalla guerra. In primo piano le tante battaglie combattute per la città, in difesa della sua storia e del suo patrimonio artistico. Dal libro emerge una Firenze a due facce, quella dell’establishment e quella del popolo, l’una ostile, l’altra vicina alla scrittrice che parla senza mezzi termini, sfida le convenzioni, non guarda in faccia a nessuno. Oriana può essere solo amata o odiata, in ogni caso fa discutere: appare chiaro già nel 2001, anno dell’attacco alle Torri Gemelle e della pubblicazione de La rabbia e l’orgoglio. È in quell’occasione che i nemici si moltiplicano, tanti indecisi si schierano contro Oriana e contro le sue posizioni su Europa e Islam, sul terrorismo e sul pericolo di uno scontro tra civiltà. La rottura si fa insanabile: quando la grande scrittrice morirà nel settembre del 2006 solo in pochi andranno al suo funerale e Firenze, madre e matrigna, non le riconoscerà mai il Fiorino d’Oro. Tra i pochi a ricordarla, oltre allo stesso Nencini, l’allora presidente della Provincia Matteo Renzi che mesi dopo le dedicherà proprio la sala stampa della Provincia. L’autore ricostruisce, con stile accattivante e profonda partecipazione, la figura di una donna, che l’autore definisce “dal carattere difficile, aspro, ‘assoluto’”, che ha conosciuto molte guerre e molte ne ha combattute, non ultima quella contro la malattia che si è impossessata di lei negli ultimi anni di vita. Il libro rende così omaggio a uno dei più grandi testimoni nel Novecento, e ci accompagna allo stesso tempo in un viaggio emozionante nel cuore tormentato di Firenze. Frontespizio del libro Oriana Fallaci L’On. Riccardo Nencini

 

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