Dall’amico poeta e scrittore Fabrizio Scheggi, abitante e a Santa Maria a Vezzano, ci giunge sul tavolo un suo lavoro inerente alla famosa battaglia di Monteaperti. Si tratta di una pubblicazione che ripercorre la storia mugellana del XIII secolo partendo da uno spunto interessante e particolare; i documenti che furono ritrovati sul campo di battaglia a Montaperti, dopo il sanguinoso scontro tra Firenze e Siena, tra guelfi e ghibellini. Quella lontana vicenda è infatti incredibilmente collegata al Mugello; soprattutto, è il testo del cosiddetto “Libro di Montaperti” che riveste un particolare interesse. Tale libro, lo ricordiamo, è l’unico documento ufficiale di fonte fiorentina riferibile alla guerra del 1260 contro la rivale Siena. Riguarda in particolare le disposizioni impartite per la difesa del territorio e per gli approvvigionamenti militari. Il documento è ora conservato presso l’Archivio di Stato di Firenze cui è pervenuto dopo varie e curiose vicissitudini. Quello che pochi sanno è che quel testo non solo ne parla, addirittura “celebra” la nostra valle. La letteratura sull’argomento non ha fino a oggi particolarmente approfondito questo aspetto, e il presente volume vuole invece colmare questa lacuna. A sottolineare il predetto collegamento tra Mugello e lo scontro di Montaperti, in copertina di questo lavoro, sotto la miniatura riferibile alla battaglia (ripresa da una delle prime edizioni della Nova Cronica di Giovanni Villani), troviamo la foto odierna dei ruderi del castelletto mugellano di Ascianello. Tramite l’analisi dei documenti del “Libro”, l’autore effettua alcuni approfondimenti portando all’attenzione del lettore fatti e pure notizie curiose. Scopriremo perciò in queste pagine, non solo tante pievi, paesi e personaggi mugellani, in molti casi sconosciuti e ormai dimenticati; soprattutto, capiremo meglio l’organizzazione territoriale del contado, il livello di popolamento, le modalità d’insediamento fiorentine nella valle, la situazione del mondo feudale, il grado di benessere e d’istruzione del popolo. Tramite quei fogli possiamo cioè ricostruire, con un po’ di pazienza e attenzione, un interessante e poco conosciuto “paesaggio” della valle in epoca medievaleLa ricerca non ha la pretesa di essere un trattato storico esaustivo. Piuttosto, l’intenzione dell’autore è di narrare con semplicità e, perché no, con un velo d’ironia gli avvenimenti dal punto di vista “mugellano”, traendo spunto per avanzare osservazioni, considerazioni e ipotesi. Nel fare tutto questo e per completezza d’analisi, è stato preso in esame un altro antico e prezioso testo, sempre del XIII secolo; quel Liber extimationum o Libro degli estimi che, per essere ben interpretato, va letto sempre in maniera congiunta al Libro di Montaperti. È proprio in questo secondo documento, infatti, che si certificarono e rimborsarono pochi anni dopo i danni subiti dai guelfi per opera della rappresaglia ghibellina. Prepariamoci dunque a un affascinante viaggio in un XIII secolo della valle mugellana ancora in gran parte semisconosciuto. Segnaliamo che da lunedì prossimo sarà nelle librerie questo lavoro storico di Fabrizio Scheggi intitolato “Il Mugello nel libro di Monteaperti (161 pagine con foto a colori). Il frontespizio del libro di Fabrizio Scheggi