"E alla fine del vecchio millennio, grazie ad alcuni coraggiosi pionieri, quell’uva simbolo di Borgogna diventa uno dei protagonisti della rinascita del Mugello". Questo estratto dal Gambero Rosso la dice lunga: il Mugello, territorio sterile in fatto di vini, se non per degli “imbevibili” vinacci del contadino, come la stessa rivista li definisce. L’articolo risulta un vero e proprio elogio alla nostra terra ruvida, circondata dalle montagne, di reperti storici, di sapori forti, di tortelli, di patate e di selvaggina. Nel termine dell’articolo vengono invece citate alcune produzioni vinicole, ed in particolar modo viene raccontata la storia di Paolo Cerrini, dell’azienda agricola Il RIO. Cerrini non è altri se non colui che è riuscito a produrre del vino di Borgogna, del Pinot nero per l’esattezza (ed argomento cardine dell’articolo sul Gambero Rosso). Detto così potrebbe sembrare una cosa da poco, dopotutto, esplorando un po’ il Mugello è facile trovare qualche vigneto, o un contadino pronto ad offrire del vino artigianale, tuttavia quello che rende questo Pinot veramente speciale è la qualità sorprendente ottenuta in un territorio non adatto alla produzione di vini, un territorio in cui sale l’Appennino, ricco di boschi, assai distante dalle splendide colline del Chianti. Tuttavia, dopo un calvario enorme che inizia alla fine dello scorso millennio, Paolo Cerrini è riuscito a portare del vino di qualità nella nostra terra, regalando un po’ di lustro al Mugello Naturalmente, come si legge su Il Gambero Rosso, Paolo e Manuela non sono gli unici a far emergere il Pinot del Mugello. Insieme a loro, Alfredo Lowenstein di Podere Fortuna nel comune di Scarperia e San Piero, Marzio Politi e Valeria Vecci della cooperativa Voltumna, Michele Lorenzetti della biodinamica Marzio. O ancora le aziende Frascole, Il Lago e Terre di Giotto. A questo punto però manca solo da annotare una cosa: nell’articolo del Gambero Rosso tutte le foto erano del podere Fortuna di Lowenstein, mentre il Pinot nero citato tutto il tempo è stato prodotto nel podere RIO di Paolo Cerrini. Tommaso Paladini Trainotti