"All'indomani della giornata nella quale è stato celebrato il ricordo dei Martiri delle Foibe, continua il silenzio di Lazzerini e Comune di Impruneta. A tal punto che risulta dubbia la loro posizione: o di condanna per quella barbarie consumata ai danni degli esuli istriani, fiumani e dalmati e di tutte le vittime dell'atrocità comunista titina sul confine orientale o, piuttosto, di comprensione nei confronti di chi le ha commesse. Il Sindaco Lazzerini, sempre pronto a una dichiarazione su qualsiasi tema (con foto selfie annessa) non lascia trapelare nulla, tanto da aver fatto perdere le sue tracce sulla vicenda.
Un mutismo che appare come un censurabile tentativo di sminuire una pagina terribile della nostra storia. Voglio sperare che rimedi alla ingiustificata e deprecabile omissione, che offende la memoria dei Martiri e alza un muro di silenzio nei confronti degli esuli istriani, fiumani e dalmati che dovettero lasciare la terra in cui vivevano per sottrarsi alla furia comunista" dichiarano Matteo Zoppini, Consigliere comunale di Voltiamo Pagina e Claudio Gemelli, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia.
"Nemmeno l'alto discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha richiamato tutti ad emettere una condanna netta e forte, ha spinto Lazzerini a superare quella ritrosia che purtroppo ancora alligna nel mondo della sinistra e che impedisce di fare i conti con il dramma delle Foibe.
Una pagina di storia che ancora qualcuno vorrebbe rimanesse strappata dai libri di storia. Questo riduzionismo strisciante della sinistra istituzionale finisce per legittimare il negazionismo e i vandalismi come quello di Firenze, dove ancora una volta è stata distrutta la targa in ricordo dei Martiri delle Foibe.
Tra l'altro, anni fa è stata approvata a maggioranza una mozione a mia prima firma in Consiglio comunale che impegnava il Sindaco ad intitolare una via, una piazza o un giardino ai Martiri delle Foibe, ma ancora non è stato fatto nulla: auspico che Lazzerini provveda senza ritardo a questa sua ignobile dimenticanza" conclude Matteo Zoppini.