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Incredibile sentenza: contributi INPS non dovuti per il lavoro gratuito al Forteto

La giustizia respinge i ricorsi delle vittime: per il Tribunale di Firenze, chi lavorava al Forteto lo faceva volontariamente, senza manipolazioni

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Forteto. Forteto. © nc
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Con profondo rammarico e incredulità, riportiamo l’ennesima decisione giudiziaria che riguarda le vittime della cooperativa Il Forteto, oggi Forte Mugello. La Corte di Appello di Firenze ha respinto i ricorsi presentati da due ex lavoratori, vittime di un sistema di sfruttamento che per anni ha negato loro non solo i diritti fondamentali, ma anche il riconoscimento dei contributi previdenziali obbligatori per legge. Una sentenza che lascia sconcertati e che solleva interrogativi profondi sulla tutela dei lavoratori e sulla giustizia sociale.

Forteto ancora ingiustizie per le vittime: due sentenze a confronto. La “nuova” cooperativa non è responsabile
I contributi INPS non versati dal Forteto per i lavoratori non sono dovuti.

I “ricorsi pilota” promossi da due vittime ex lavoratori al raggiungimento dell’età pensionabile, per ottenere giustizia almeno sul fronte previdenziale contro la COOPERATIVA/SETTA IL FORTETO sono stati respinti, sia in primo che in secondo grado con lo “zuccherino” della mancata condanna alle spese dei ricorrenti in entrambi i gradi di giudizio. Questa doccia fredda si aggiunge al danno di non aver mai percepito salari né tanto meno TFR. 

Per il Tribunale del lavoro di Firenze (2 udienze) chi viveva all’interno del Forteto lavorava senza alcun vincolo di subordinazione; quindi, non vi è stata manipolazione mentale, ma soltanto libere scelte consapevoli!!! Tutto volontariato insomma.  

Come se per "libera" scelta tutti quelli, entrati al Forteto o affidati alla taumaturgica comunità dal Tribunale dei Minorenni di Firenze, che lavoravano come gli schiavi delle piramidi senza salario, potessero anche scegliere di non avere contributi versati per la pensione, peraltro obbligatori per legge a prescindere.

Questa sentenza ha dell’incredibile se paragonata a quella del Tribunale penale di Firenze (120 udienze) che nella motivazione aveva stigmatizzato quanto avveniva all’interno del Forteto evidenziando che la cooperativa: “ha beneficiato di uno sfruttamento della manodopera spregiudicato tanto quanto quello di alcune economie orientali attuali, in spregio ad ogni regola di sicurezza e salute suoi luoghi di lavoro, di rispetto di orari e cautele, di riposi e festività, che ha consentito alla cooperativa Il Forteto una crescita esponenziale, inarrestabile, del fatturato, passato dai 3 milioni di lire iniziali, nel 1977, ai 104 milioni del 1979, ai 612 milioni del 1981, ai 2 miliardi e 100 milioni del 1983, ai 5 miliardi e 600 milioni del 1989, agli 8,5 miliardi del 1991, agli oltre 14 miliardi del 1993, agli oltre 20 miliardi del 1995 ai 23.260.000.000 di lire del 1997….. Paolo Bianchi, puntuale e circostanziato nel parlare dell’amministrazione della cooperativa… ha cercato di far accreditare come legittima la condotta truffaldina sistematicamente attuata per anni in danno dell’INPS facendo risultare come avventizi lavoratori che tali non erano...”

Un bel regalo per la “nuova” cooperativa che non si chiama più “Il Forteto” ma “Forte Mugello” che non dovrà corrispondere i contributi inps a chi lavorava nella “vecchia” cooperativa oltre ad aver usufruito comunque di circa 750 anni di lavoro gratuito e di circa 10 milioni di euro elargiti a fondo perduto dalla Regione Toscana e dall’Unione Montana dei Comuni del Mugello.

ENNESIMO NATALE AMARO PER LE VITTIME DEL FORTETO!!!

ASSOCIAZIONE VITTIME DEL FORTETO

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