San Godenzo fuori dallo stato di emergenza nazionale. Il sindaco: “Non capiamo il perché”.
Il disastro che ha colpito non solo la Romagna ma anche l'Alto Mugello Palazzuolo sul Senio, Marradi, Firenzuola e Londa era passato da una settimana e questi paaesi vengono inserite nello stato di emergenza nazionale e San Godenzo no.
A non capire il perché (come affermato in quell'intervista a Controradio) non è stato solo il sindaco Emanuele Piani ma chiunque si ponesse la domanda su quale differenza ci fosse fra le frane della Statale 67 e quelle delle altre località; inferiori come numero magari ma non certo per l'impatto devastante avuto (e ancora in atto) sul territorio.
Da quell'intervista radiofonica è passato un mese e mezzo, nel frattempo c'è stata una "sollecitazione" in consiglio regionale (a fine giugno) del capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano Francesco Torselli e del consigliere regionale FdI vicepresidente della Commissione Ambiente Alessandro Capecchi a votare un atto per porre fine all'errore.
Atto poi (ovviamente) votato all'unanimità dal consiglio che chiedeva una variazione di bilancio alla Regione Toscana al fine di provvedere a dichiarare lo stato di calamità anche per San Godenzo per permettere anche a questo comune di essere inserito nella lista di quelli colpiti dal nubifragio e poter di conseguenza beneficiare degli aiuti per sostenere imprese e famiglie.
Un documento quello licenziato in cui si sottolinea come “nonostante inizialmente fosse stato inserito nella relazione di prima valutazione allegata al decreto n.82 del 19 maggio 2023 anche il Comune di San Godenzo, è stato poi escluso dall’elenco dei comuni per i quali il Governo nazionale ha approvato gli interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza alluvionale.
il capodipartimento della Protezione civile nazionale ha dichiarato formalmente che la Regione Toscana non ha inviato la richiesta di inserimento del comune di San Godenzo, "come previsto dalla normativa”, e ha ricordato "come il sindaco di San Godenzo, sia stato sentito in audizione alla Camera e abbia denunciato il mancato sopralluogo della Protezione Civile sul suo territorio sollecitando la Regione la Città Metropolitana al riconoscimento dello stato di calamità anche per il proprio territorio di competenza”.
Siamo al 10 luglio e ad oggi oltre alle promesse a San Godenzo non è arrivato niente di concreto.
"Eppure abbiamo l'importante strada statale 67 interessata da quattro importanti crolli di cui uno che ha interessato anche la sorgente che serve l'acquedotto. Publiacqua tempestivamente ha provveduto a un primo intervento ma ad oggi non sappiano ancora se le sorgenti sono state danneggiate."
Prosegue la conta dei danni il sindaco Emanuele Piani "abbiamo tre abitazioni e due aziende agricole ancora isolate, con un conseguente grave danno perché ciò impedisce di raggiungere terreni e castagneti da lavorare."
Sindaco ma perché San Godenzo è ancora fuori dal decreto?
"Posso ripeterle quello che dissi il 25 maggio a Controradio :Non capiamo il perché” ma da quell'intervista sono passati quasi due mesi lo incalzo e niente è successo in concreto.
"Abbiamo danni ingenti anche indiretti sul territorio ed eravamo stati inseriti nella procedura di protezione civile." ribatte. "
Aspettavamo il 25 maggio il sopralluogo, già fissato dei tecnici della Protezione Civile nazionale ma all'ultimo momento è stato annullato.
Ho cercato telefonicamente i tecnici ed erano a fare il sopralluogo a Londa, ho insistito per vederci e ci siamo visti a Dicomano.
Il giorno dopo San Godenzo è risultato escluso. Da qui lil mio appello a tutte le forze politiche che ringrazio per averlo colto".
Attenzione però a non cantare vittoria, e questo il sindaco ci tiene a puntualizzarlo. "Quello votato all'unanimità in consiglio regionale è solo un impegno a fare rientrare San Godenzo nel piano aiuti, ma ad oggi (10 luglio per chi legge) non c'è niente di concreto."
Eppure San Godenzo soffre e non poco. Il divieto di transito a cicli e motocicli della statale 67 dal versante romagnolo congela di fatto anche molte attività commerciali e turistico-ricettive che dopo due anni di pandemia stavano ripartendo.
Su tutti il bar ristoro del Muraglione e di Cavallino dove le moto rispetto al solito sono poche perché quassù si arriva solo dal versante fiorentino.
"Stiamo cercando di capire con Anas come risolvere questo divieto. Magari possiamo legarlo alle allerte meteo e di protezione civile e riaprire la strada negli altri casi" suggerisce il sindaco per permettere a queste attività di poter sfruttare la loro stagione migliore che saltato maggio e giugno lascia solo lo spiraglio di luglio agosto, settembre e a ottobre.
Anche noi ci uniamo all'appello di San Godenzo e del suo Sindaco nella speranza che l'impegno della Regione Toscana, che forse prima in qualche passaggio qualcosa ha sbagliato annodando la matassa, possa far passare dalle promesse ai fatti gli aiuti per San Godenzo.