L'unica costa certa è che sei giorni dopo la scomparsa Kata non si trova.
Malgrado le serrate indagini dei Carabinieri e le numerose e diverse perquisizioni che fin qui hanno riguardato la stabile maledetto di via Maragliano. Kata è sparita nel nulla sabato scorso.
L’ultima immagine della telecamera che punta su via Boccherini, la pone davanti all’ingresso secondario dell’ex hotel Astor.
Sono le 15.01, la bimba è sul marciapiede. La foto immortala Kata mentre si separa dal fratello, di 8 anni, che sembra parlare con un altro bimbo accanto a lui, con una busta della spesa in mano. In un attimo la sparizione e di lei non si sa più nulla.
Gli investigatori avrebbero fissato come punto del rapimento il cortile sul retro dell’ex albergo da cui si accede alla proprietà condominiale confinante di via Boccherini 34, dove martedì pomeriggio sono stati perquisiti tutti i 19 appartamenti.
Le indagini dunque vanno avanti in ogni direzione. Il padre della bambina, che era detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano dal marzo scorso a seguito di una condanna in primo grado a 2 anni e 6 mesi di reclusione per il furto di un portafoglio e l’indebito utilizzo di carte di credito adesso mutata nell’obbligo di presentazione due volte a settimana davanti alla polizia giudiziaria, ieri è stato intervistato dalla trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto” e in oggi pomeriggio è stato sentito in Procura per essere ascoltato dalla PM della Dda Christine von Borries che conduce l’inchiesta insieme alla mamma di Kata.
La polveriera dell'ex Astor è pronta ad esplodere perché le telecamere puntate sul palazzo 24 ore su 24 stanno innervosendo le fazioni.
All’interno dell’ex Astor c’è una vera e propria guerra tra gruppi rivali per le camere della struttura chiusa nel 2020 a causa del Covid e mai più riaperta.
Tre le fazioni che se le contenderebbero: due peruviane di cui una probabilmente vicina alla famiglia della piccola Kata, l’altra di rumeni molto forte e agguerrita. Girano anche le cifre dei prezzi per l'affitto delle camere che varierebbero fra gli 800 e i 1.500 euro a seconda della presenza dei servizi o meno.
Non solo la "gestione" dei gruppi contrapposti coinvolge anche i pacchi alimentari e tutto il necessario fornito anche attraverso i servizi sociali.
Il rapimento, ma qui il condizionale è assolutamente d’obbligo, potrebbe essere maturato in questo contesto totalmente fuori da ogni regola sia della legge italiana che del civile convivere ed è stato deciso come risposta a qualcosa che è accaduto fra la famiglia della bimba e appunto chi in questo momento ha in mano il controllo del “mercato”.
Ogni sera fra via Maragliano e via Boccherini vanno in scena manifestazioni e fiaccolate improvvisate dalla comunità peruviana nel fastidio di quella rumena che condivide con molte tensioni i quattro piani dell'hotel dei disperati.
Gli occupanti sono tutti lì, affacciati dal terrazzo e dalle scale che danno sul cortile, quello da cui è sparita Kata e la cosa che più colpisce è l'alto numero di bambini presenti all'interno di quell'inferno, alcuni davvero molto piccoli ...