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“L'acqua non è una merce”: raccolta firme di Libero Mugello

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“L'acqua non è una merce”: raccolta firme di Libero Mugello “L'acqua non è una merce”: raccolta firme di Libero Mugello © n.c.
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La lista civica Libero Mugello ci ha trasmesso il comunicato relativo all'avvenuto deposito presso il Comune di Borgo San Lorenzo di 669 firme di cittadini che richiedono, ai sensi dell’articolo 64 dello Statuto del Comune, che venga discussa in consiglio comunale la proposta di delibera d’iniziativa popolare concernente “Il diritto all’acqua e la definizione del Servizio Idrico Integrato come privo di rilevanza economica”.

Lo statuto prevede che almeno cento cittadini possano avanzare proposte, in questo caso sono ben 669.

La proposta è stata elaborata dalle liste civiche Libero Mugello e Per Borgo con l’adesione di Rifondazione Comunista, e le firme sono state raccolte con il pieno appoggio del Comitato Acqua Mugello - Val di Sieve.

I 669 cittadini di Borgo chiedono anche al comune di riconoscere nel proprio Statuto, come già avvenuto nel comune di Vicchio e nel comune di San Piero a Sieve, il Servizio Idrico Integrato quale servizio pubblico essenziale privo di rilevanza economica, quindi non assoggettabile a meccanismi di mercato per il conseguimento di profitti.

Per contrastare il crescente uso delle acque minerali e per promuovere l’uso dell’acqua dell’acquedotto la proposta di delibera d’iniziativa popolare chiede inoltre al comune di attivare già nel 2010 una fontanella nel capoluogo, e altre successivamente nelle frazioni, per l’erogazione di “acqua di qualità”, naturale e gassata.

Di seguito il testo della proposta:

PREMESSO CHE

La gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente normata dall'Art. 23bis della Lg. 133/2008 che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati;

Che il recente Art. 15 del D.L. 135/2009, modificando l’art 23bis, muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo:

- l’affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%;

- la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011.

RITENUTO CHE

a) L’acqua rappresenta fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi.

b) L’acqua costituisce, pertanto, un bene comune dell’umanità, il bene comune universale, un bene comune pubblico, quindi indisponibile, che appartiene a tutti.

c) Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile : l’acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti, l’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico.

IL CONSIGLIO COMUNALE DISPONE

di riconoscere anche nel proprio Statuto il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e dichiarare il servizio idrico integrato quale servizio pubblico essenziale, di interesse generale e privo di rilevanza economica, quindi non assoggettabile a meccanismi di mercato per il conseguimento di profitti;

di convocare entro e non oltre 10 giorni dalla data odierna la 1^ Commissione consiliare con lo specifico compito di integrare/modificare lo Statuto secondo le indicazioni sopra specificate e di assegnare alla stessa il termine di gg. 30 per la conclusione dei lavori da sottoporsi all’approvazione del successivo Consiglio Comunale;

IL CONSIGLIO COMUNALE DA MANDATO AL SINDACO

- affinché intraprenda tutte le azioni opportune al fine di contrastare i provvedimenti previsti dall’Art. 23bis Lg. 133/2008, come modificato dall’Art. 15 D.L. 135/2009, che condurranno alla messa a gara della gestione del servizio idrico integrato ed alla consegna dell’acqua ai privati entro il 2011;

- attivi nel 2010 un fontanello nel capoluogo e altri successivamente nelle frazioni per l’erogazione di “acqua di qualità” – naturale e gassata - come già avviene ad esempio a Pistoia, per contrastare il crescente uso delle acque minerali e promuovere l’uso dell’acqua dell’acquedotto da bere, contribuendo così anche alla riduzione dei rifiuti con un minor acquisto di acqua in bottiglie di plastica a perdere, a cominciare dagli uffici, dalle strutture pubbliche e dalle mense scolastiche.

 

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