Le facezie di Arlotto. Libro e storia a Pratolino, cronaca © n.c.
Volentieri rilanciamo quanto pubblicato da Sebastiana Gangemi sul portale 'Stamp Toscana' in merito al libro Il Pretaccio Arlotto, di Alfredo Scanzani, che è stato presentato nei giorni scorsi alla biblioteca di Vaglia (Pratrolino). Ecco quanto scrive Gangemi:
Nato alle pendici del Monte Morello nel 1396, Arlotto Mainardi, divenuto piovano di San Cresci a Macioli nel 1424, deve la sua popolarità a un volumetto pubblicato dopo la sua morte, nella seconda metà del Quattrocento e destinato ad avere una grande fortuna, moltissime infatti furono le edizioni e ben 65 le traduzioni, in un cui un anonimo amico descrisse in volgare “Motti e facezie del Piovano Arlotto ”, un affresco dal basso della vita di Firenze e della sua provincia ai tempi di Lorenzo il Magnifico con al centro la figura di questo personaggio leggendario che facendosi passare per ingenuo, usava gli scherzi ma sempre a favore dei più deboli e bisognosi. Una nuova lettura ci è offerta grazie al libro del giornalista e scrittore fiorentino Alfredo Scanzani, “Il pretaccio Arlotto” per i tipi di Giorgi Libri, che da grande appassionato quale è delle tradizioni popolari, ne ha riscritto il testo, dall’originale in volgare del XV secolo, rendendo così la lettura agevole e adatta a un pubblico più ampio. Un appuntamento che non poteva mancare nella programmazione della Pro Loco Vaglia, sempre attenta anche alle proposte di alto valore culturale legate al territorio di Vaglia e del Mugello e che si è svolta domenica 17 aprile alla Biblioteca Comunale in occasione della manifestazione “Il Cerca Trova”’, alla presenza dell’autore Alfredo Scanzani, l’editore Alessandro Aloigi oltre ad alcuni attori della Compagnia delle Seggiole tra cui Fabio Baronti che hanno allietato l’evento con le letture di alcune facezie del Pretaccio. Proprio a pochi metri dalla bellissima pieve di San Cresci a Macioli, ancora una volta il Piovano Arlotto ha incuriosito il folto pubblico con le sue storielle spiritose e divertenti che ci portano indietro nel tempo quando Firenze era al centro dei commerci con l’Europa e il territorio di Vaglia lungo l’asse viario della Via Francigena. Portandoci a Brugge, nelle Fiandre dove pare fosse molto conosciuto e accolto come un grande personaggio del tempo, in occasione dei viaggi commerciali, fu infatti cappellano della flotta mercantile fiorentina, ma anche in Mugello, la madre infatti era originaria di Ronta e nella sua Firenze dove il vescovo Antonino, suo parente, avrà sempre un occhio di riguardo per lui a cui il padre aveva messo questo strano nome che significa gaglioffo, vagabondo ma che come fa notare l’autore ebbe un grande merito “ seppe intuire che il suo Arlotto non sarebbe mai diventato untuoso e triste prete mercenario. E così è stato, grazie a Dio”.


