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Le opposizioni del Mugello e Valdisieve all'attacco contro la Multiutility Toscana

Una mozione presentata dalle varie opposizioni nei comuni del Mugello e Valdisieve per bloccare l'operazione

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Multiutility Toscana Multiutility Toscana © nc
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Con una Mozione che sarà presentata in contemporanea, in più consigli comunali del Mugello e della Valdisieve (Dicomano, Scarperia San Piero, Vicchio, Pontassieve, Pelago, Barberino di Mugello e Borgo San Lorenzo) ma anche nei comuni di altri territori, i gruppi consiliari di opposizione: DicomanoCheVerrà, Liberamente a Sinistra di Scarperia e San Piero, Movimento 5 Stelle di Vicchio, Borgo San Lorenzo e Pontassieve, Sinistra per Pelago, Ora! Barberino di Barberino di Mugello, Officina 19 di Vicchio, Borgo in Comune e Cambiamo Insieme di Borgo San Lorenzo, proseguono la propria battaglia contro quella che definiscono “la scellerata operazione della Multiutility Toscana” che porterà alla privatizzazione e quotazione in borsa di acqua, luce, gas e rifiuti a seguito della fusione di Consiag, Publiservizi e Acque Toscane con Alia Spa e successiva quotazione in borsa del 49% del capitale sociale.”

“Una mozione” commentano i capigruppo Laura Barlotti (Dicomanocheverrà), Tatiana Bertini ( Liberamente a Sinistra di Scarperia e San Piero), Paolo Cioni, Marco Giovannini, Simone Gori (Movimento 5 Stello di Vicchio, Borgo San Lorenzo e Pontassieve), Francesco Maione (Sinistra per Pelago),  Paola Nardi (Ora! Barberino), Leonardo Romagnoli (Borgo in Comune di Borgo San Lorenzo), Emiliano Salsetta (Officina 19 di Vicchio), e Claudio Ticci (Cambiamo Insieme di Borgo San Lorenzo), “con la quale vengono esplicitati non solo i motivi della nostra contrarietà all’operazione, ma vengono attenzionati anche alcuni passaggi giuridici che a nostro avviso sono tali da poter richiedere la nullità di una serie di atti, finalizzati alla costituzione del nuovo colosso”

“Sicuramente”, continuano Barlotti, Bertini Cioni, Giovannini, Gori, Maione, Nardi, Salsetta, Romagnoli e Ticci “l’operazione, fortemente voluta dalla Giunta Regionale Toscana e da quasi tutti i sindaci del nostro territorio (eccetto pochi ed isolati casi) contrariamente a quello che è stato detto non porterà ad un miglioramento dei servizi e ad una loro ottimizzazione ma rappresenterà solo un danno per cittadini e imprese, mettendo nelle mani della finanza speculativa beni comuni come l’acqua, che peraltro è stata oggetto di referendum popolare per una sua ripubblicizzazione.

I comuni, specie quelli più piccoli perderanno qualsiasi potere e controllo e a farne le spese saranno i territori e i cittadini piu’ fragili.”

“Non solo” se vogliamo provare ad entrare un po’ più nel merito “è opportuno, seppur in modo sintetico, far notare, come già fatto anche in una serie di iniziative pubbliche, anche diverse incongruenze e passaggi poco chiari di tutta l’operazione:  

  1. il concambio, cioè il valore delle azioni dei Comuni soci dopo la fusione, è stato determinato sulla base di business plan elaborati dalle singole società e non è stato oggetto di una di due-diligence. Non avere quindi il riscontro di una valutazione terza ed oggettiva uguale per tutti i soggetti coinvolti ci pare molto molto grave e poco trasparenze
  2. Le proiezioni economiche/finanziarie delle società coinvolte nell’operazione sono spesso del tutto ipotetiche come nel caso del business plan di Publiacqua S.p.A. che, con previsione ottimistica, dà per scontata la proroga della concessione fino al 2031. Ma per questo non occorrerebbe un parere preventivo dell’Assemblea dell’Autorità Idrica Toscana?
  3. Anche il perito del tribunale nella propria relazione ha dichiarato di acquisire “acriticamente” i valori determinati dai Consigli di Amministrazione delle società evidenziando numerose criticità nei metodi e criteri di valutazione adottati 

“Riteniamo quindi” commentano ancora i consiglieri “che queste possano essere le premesse per dare il via ad un’operazione di questo tipo”? 

“Non riscontriamo una strana voglia di fare in fretta accompagnata da una pericolosa superficialità? 

Molte poi sono state anche le lacune informative soprattutto nei confronti della cittadinanza che quasi ovunque è stata informata solo dai gruppi politici di opposizione su cosa stesse accadendo”

Ma cio’ che fanno notare i consiglieri e le consigliere dei sette comuni, che hanno lavorato in stretto contatto con gruppi e movimenti contrari alla Multiutility è anche altro. L’operazione di fusione per incorporazione costituisce fenomeno estintivo delle società incorporate e comporta il trasferimento dell’intero patrimonio di quest’ultime nella Società incorporante. Nello specifico Consiag spa è titolare delle reti idriche comunali che si caratterizzano per il vincolo di incedibilità in quanto beni demaniali. Pertanto, l’incorporazione di Consiag in Alia comporterebbe la cessione e la perdita della proprietà delle reti idriche da parte dei comuni, non contando niente il fatto che gli Enti diventerebbero soci della Incorporante considerato che la quota di partecipazione sarebbe rapportata al patrimonio netto complessivo risultante dalla somma dei patrimoni netti delle società coinvolte. Tutto questo poi risulta ancora più grave se si pensa alla prevista apertura all’ingresso di privati e alla quotazione in borsa.

A questo proposito preme citare la sentenza del TAR Toscana, N. 01175/2015 REG.RIC, a seguito di ricorso di CONSIAG contro la delibera del Comune di Barberino di dismissione della partecipazione nella stessa CONSIAG in applicazione dell’art.1, comma 611, L. 190/2014 che imponeva la cessione delle partecipazioni non indispensabili al   perseguimento   delle   proprie   finalità istituzionali. In quell’occasione il TAR aveva accolto il ricorso di CONSIAG motivando come la dismissione avrebbe violato la norma imperativa di incedibilità di beni di proprietà del Demanio Pubblico costituenti dotazione del servizio idrico.

Pertanto, riteniamo che la stessa violazione della norma imperativa dell’incedibilità di Beni del Demani Pubblico non possa essere esclusa nel caso della fusione di Consiag in Alia Spa, in quanto costituisce trasferimento dell’intero patrimonio sociale.

Per questo con la Mozione viene richiesto di annullare/revocare tutti gli atti, oggetto di apposite delibere, relativi alla fusione per incorporazione di Consiag in Alia Spa

I consiglieri concludono sottolineando non solo che continueranno in questa battaglia cercando di coinvolgere ed informare il maggior numero possibile di cittadini e cittadine, ma anche rilevando “come già stato fatto anche in una serie di occasioni pubbliche” come sia più che mai urgente ripensare il modello dei servizi in un’ottica di giustizia sociale, partendo dalla centralità dei territori che devono essere soggetti attivi nella gestione degli stessi e quindi non subire scelte prese dal mercato finanziario, che spesso confliggono con gli interessi e il bene dei molti ma che mirano a soddisfare solo la logica del profitto.

I consiglieri e le consigliere capigruppo:

  1. Laura Barlotti – Dicomanocheverrà - Dicomano 
  2. Tatiana Bertini – Liberamente a Sinistra – Scarperia e San Piero 
  3. Paolo Cioni – Movimento 5 Stelle – Vicchio di Mugello 
  4. Marco Giovannini- Movimento 5 Stelle – Borgo San Lorenzo 
  5. Simone Gori – Movimento 5 Stelle – Pontassieve 
  6. Paola Nardi - Ora! Barberino – Barberino di Mugello 
  7. Francesco Maione – Sinistra per Pelago – Pelago 
  8. Leonardo Romagnoli – Borgo in Comune – Borgo San Lorenzo 
  9. Emiliano Salsetta – Officina 19 – Vicchio di Mugello
  10. Claudio Ticci – Cambiamo Insieme – Borgo San Lorenzo 

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