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Le Pro Loco, il Mugello e un territorio da 'maneggiare con cura'. Parliamone, di domenica, con Sandro Corona

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Le Pro Loco, il Mugello e un territorio da 'maneggiare con cura'. Parliamone, di domenica, con Sandro Corona Le Pro Loco, il Mugello e un territorio da 'maneggiare con cura'. Parliamone, di domenica, con Sandro Corona
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Lo spazio degli editoriali di OK!Mugello questa settimana ospita un'intervista al coordinatore delle Pro Loco Mugellane (e presidente della Pro Loco di Vaglia) Sandro Corona. Vari e interessanti i punti che sottolinea, a cominciare dal valore del volontariato: In Mugello negli ultimi anni le Pro Loco hanno vissuto una sorta di fioritura. A cosa è dovuta secondo te questa nuova stagione? "La grande partecipazione registrata negli ultimi due anni a tutti gli eventi svolti nel Mugello, da Vaglia a Firenzuola, ha secondo me radici profonde. In primo luogo, come coordinatore delle pro loco mugellane, ho notato immediatamente la qualità dei Presidenti e dei loro consiglieri e soci sia nel proporre le iniziative sia soprattutto nel metterle in atto, cosa, come ognuno può immaginare, assolutamente non facile. Un altro dato fondamentale, il loro attaccamento al luogo e ai cittadini che rappresentano, oltre alla voglia di mettersi a disposizione, cosa assolutamente non scontata. Rcordiamo che ad oggi con la nuova norma Gabrielli, ogni Presidente Pro Loco nel firmare gli atti si assume grosse responsabilità, a fronte del fatto che si tratta di carica non retribuita. Tutto ciò non può che fare onore a loro. Il ruolo di Enti come le Pro Loco rimane fondamentale per la difesa delle tradizioni territoriali, che comprendono molteplici aspetti. Si va dagli appuntamenti enogastronomici, alle feste patronali, alle giornate di festa a tema come ad esempio Vivi lo sport a Borgo San Lorenzo, al patrimonio culturale dei luoghi. Questo i cittadini lo hanno capito e ci sostengono, come le Amministrazioni comunali, i cui sindaci e assessori cercano di non far mancare il loro appoggio. Quello che ho cercato di far capire meglio è che il mondo delle Pro Loco mette in campo un vasto parco di forze di fatto gratuite, che per passione e attaccamento al territorio, vivacizzano un tessuto economico che spesso è stagnante o comunque poco redditizio. In altre parole il supporto che diamo riesce a tenere viva l'attrazione e il valore dei territorie e l'intento dell'unione delle Pro Loco va in questa direzione, come dimostra il fatto che sia stato pubblicato per il secondo anno consecutivo il depliant di eventi delle Pro Loco e non, con il contributo dell'Unione Comuni e Unpli Firenze. Un programma con olre 150 eventi e 9000 copie di stampa, non mi sembra assolutamente poco. Del resto la spinta primaria a mio avviso proviene dal fatto che tutti noi abbiamo voglia di tradizione: nel mangiare, nel bere, nel gustarci quei sapori odori che fanno parte del nostro vissuto, insomma vuoi mettere un tortello un fungo porcino o una finocchiona, un peposo con un banale hamburger? Infine, con l'apertura dell'ufficio turistico al parco mediceo di Pratolino di fatto si è creato un ponte tra Firenze e tutto il Mugello. Potrei continuare ancora ma questi mi sembrano i dati essenziali di, diciamolo pure, questo nuovo rinascimento Mugellano". Quale la ricetta che permette a questi enti di andare anche in controtendenza ad una situazione politica nazionale confusa? "Toglierei 'anche': va assolutamente in controtendenza, innanzi tutto nell'associazionismo prevale il noi e non l'io. Non esiste un uomo solo al comando anche perchè così facendo non vai da nessuna parte. Non ci interessa il proscenio, il protagonismo, ma il condividere un progetto e portarlo avanti e realizzarlo, come le numerosissime manifestazioni fatte e riassunte nel calendario degli eventi pro loco appena stampato sta a dimostrare. A livello più generale, il dato fondamentale su cui porre molta attenzione è il passaggio storico che vede prevalere la globalizzazione. Questo passaggio rende necessario attirare il turismo con proposte incardinate alla identità dei territori, evitando di disperdere le nostre potenzialità turistiche in proposte più o meno tutte uguali da villaggio turistico. Vorrei far capire (ed è questa la cosa più difficile) che le Pro Loco e il territorio mugellano non sono una macchina produttrice di eventi, che serve solo momentaneamente a far divertire il cittadino creando un consenso "goliardico", ma, e sottolineo il ma, il territorio va maneggiato con cura: si tratta di un incrocio di tradizioni identitaria, coacervo di interessi anche economici, un insieme di relazioni sociali e riferimenti simbolici che non si può immaginare solo ed esclusivamente come prodotto da vendere. Mi spiego meglio. Prendiamo per esempio la Via degli Dei: è necessario potenziare il percorso e svilupparlo, fare rete. È qui che scende in campo il politico, vale a dire colui che ha gli strumenti per impostare "politiche" turistiche di sviluppo. Per fare ciò, deve tornare necessariamente sul territorio, fare rete ed individuare una progettualità seria per combattere la crisi e soprattutto una concorrenza spietata. insomma, la politica si deve riappropriare del territorio". Nota della redazione: (un territorio, ricordiamo, da maneggiare con cura anche alla luce di situazioni, come quella della ex cava di Paterno che, anche alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari, si presentano come priorità da risolvere al più presto). Insomma, il futuro sta nell'azione locale? (che non sempre significa localismo...) "ll futuro non si consuma solo nell'azione locale, che ovviamente non vuol dire localismo, dove si devono per forza privilegiare i temi locali come se fossero generali. Certo il dato di fatto è che si è ormai creato un brand di nome "Mugello", come auspicavo, che ha fascino, attira ed innamora, e non mi sembra poco. Tutti noi sappiamo l'enorme potenzialità che ha questa terra, il segreto è non dissipare l'entusiasmo che si è creato, anzi si deve assolutamente incentivare. Ed è quello che ci proponiamo di fare".

 

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