Quando ieri, domenica 10 settembre, abbiamo ricevuto la lettera del lettore Fabio e abbiamo deciso di pubblicarla (articolo qui) lo abbiamo fatto con la certezza di regalare ai nostri lettori alcune risate domenicali, ma allo stesso tempo abbiamo colto l'opportunità con leggerezza e ironia di provare ad affrontare un argomento importante. La tematica della sicurezza stradale non può essere messa all'angolo da chi mal interpretando la trama allegorica del nostro lettore vuole vedere il "mostro" dove non c'è.
Ricordando che viviamo in una repubblica democratica dove la libertà di opinione è sacrosanta e sancita dalla Costituzione, al di là delle opinioni personali di ognuno, le moltissime mail, messaggi e post che abbiamo ricevuto dopo la pubblicazione della stessa erano di un livore e violenza verbale davvero debordante che dimostrano anche come questa società che vuole farci correre più veloce del web ci tolga talvolta la facoltà di riflettere e discernere.
In taluni casi emerge netto che non si è neanche letto bene cosa scritto, né tanto meno colto l'ironia attribuendo addirittura al lettore parole MAI scritte tanto per tirar fuori argomenti populisti. L'unica certezza che c'è nella lettera di Fabio è che tutti, e sottolineo tutti, devono rispettare il codice della strada. Non mi risulta ad esempio peraltro che quando nel noto film il grande Alberto Sordi ha fatto la parodia del medico della mutua si sia sollevato l'ordine dei medici.
Torniamo a noi. Ringrazio tutti quanti coloro che ci hanno scritto perché hanno dimostrato, anche attaccandoci, che credono nel nostro foglio e nella sua capacità di sollevare questioni importanti per la comunità tutta. Oggi fra le notizie di cronaca, i risultati dello sport locale e i grandi eventi che animano il settembre mugellano abbiamo trovato il tempo anche di sollevare una questione importante. Perché noi di OK!Mugello siamo abituati a cogliere le sensibilità del territorio e come abbiamo fatto un mese fa con la tematica, anche quella molto sensibile, delle moto che sfrecciano troppo veloce sui passi ci teniamo molto alla sicurezza stradale e pedonale.
Ringraziamo tutti per aver permesso di aprire un dibattito sul tema che porterà molto presto a una tavola rotonda e scelgo di pubblicare integralmente la lettera di Saverio Metti Presidente Regionale Comitato Toscana ciclismo FCI e di Giovanni Buti del Comitato Territoriale di Firenze Uisp Ciclismo personalmente interpellati dal nostro editore Saverio Zeni e già pronti con noi ad affrontare la tavola rotonda che spero si possa organizzare presto.
Nadia Fondelli
Direttore responsabile di OKMugello
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Lettera di Saverio Metti, Presidente Regionale Comitato Toscana ciclismo FCI
Egr. redazione di OkMugello, mi presento sono Saverio Metti, presidente del Comitato regionale toscana federciclismo.
Stamani sono venuto In possesso di un articolo pubblicato inerente ai ciclisti che, devo essere onesto mi ha prima sorpreso e dopo gravemente deluso ed indignato. Un articolo che Voi chiaramente attribuite a un vostro lettore con il quale avete fatto un copia incolla che onestamente credo NON rispecchi una redazione seria come la Vostra.Il Nostro mondo ha tanti problemi, in parte dovuti alle difficoltà che tutto lo sport sta vivendo unite alle difficoltà del traffico e delle condizioni stradali del nostro tempo, che stiamo pagando già a caro prezzo. Ciclisti investiti e ammazzati da macchine e veicoli che non hanno la pazienza di aspettare 5 minuti o rispettarli quando li superano.
E questa spirale viene incitata da questi articoli che rendono i ciclisti quelli cattivi, che ingombrano la strada togliendo il diritto sacrosanto di percorrere delle strade a coloro che ne hanno diritto al pari delle auto dei camion e delle moto.
Che poi portano agli episodi di domenica scorsa accaduti nella gara dilettanti “Lanciotto Ballerini“ di Campi Bisenzio in cui un motociclista non poteva stare dietro la gara ed ha forzato la scorta superando tutta la carovana mettendo in pericolo tutti corridori e addetti ai lavori. Ovviamente abbiamo preso provvedimenti denunciando alla prefettura tale avvenimento.
Questo qualunquismo che leggo nell’articolo, oltre ad essere condito di tanta maleducazione usa termini offensivi con riferimenti a figure volgari che, se mi consentite il ciclismo non ha e non ha mai avuto. Il ciclismo è educazione, rispetto, dedizione, fatica, abnegazione e tanta passione quindi ci offende essere trattati in questo modo.Probabilmente nel mondo di oggi sono caratteristiche fuori “tempo“ ma che al contrario andrebbero ritrovati e valorizzati soprattutto per le nuove generazioni. Ovviamente anche noi abbiamo la nostra percentuale che non rispetta le regole di circolazione ed educazione e infatti stiamo lavorando per educare. Ma il nostro sport che ha fatto grande l’Italia nel mondo, è una delle migliori discipline sportive che toglierebbe obesi, problemi cardiaci e ridurrebbe quindi le spese della sanità, anziché incrementare problemi viene brutalizzata è trattata come il peggiore degli sport.
Non ci stiamo più, perché in giro per il mondo il cicloturismo ed il ciclismo è divenuta una eccellenza in termini di educazione stradale e di economica legata al turismo, con nazioni che vivono sul ciclismo pur non avendo a disposizione il territorio e le tradizioni che abbiamo noi, ma hanno l’educazione civica …. Ahimè che oramai qua in Italia è stata sostituita dal qualunquismo e dal populismo dilagante.Mi piacerebbe incontrare questo signor Fabio per potergli spiegare quanto sta dietro ad una bici ed al suo ciclista che la guida, probabilmente servirebbe ad entrambi e soprattutto servirebbe al nostro mondo in generale dove troppo spesso i social e i nuovi mezzi di comunicazione hanno consentito a chiunque di sparare sentenze gratuite.
Vi chiedo di darmi lo stesso spazio che avete deciso di dedicare al vostro lettore in modo che le Informazioni siano le più chiare possibili. Rimango poi a disposizione di tutti coloro che vogliamo un confronto.
Grazie.
Saverio Metti - Presidente Regionale Comitato Toscana ciclismo FCI
Lettera di Giovanni Buti Uisp Comitato territoriali di Firenze Cicilismo
Gent.ma Sig.ra Nadia Fondelli – Redazione OK Mugello
In riferimento al fastidioso, per usare un eufemismo, articolo apparso oggi sul vostro organo di informazione voglio, in qualità di responsabile del settore di attività Ciclismo UISP comitato territoriale di Firenze e referente regionale UISP per il cicloturismo, esprimere profonda indignazione, a titolo personale, a nome delle società ciclistiche e dei ciclisti stessi, per l’approssimazione e i luoghi comuni in cui cade l’articolo pubblicato dal signor Fabio che mi auguro venga invitato ad una rettifica o meglio alla rimozione del contenuto.
Troppo facile e troppo deresponsabilizzante premettere che si tratta di una opinione fra il serio ed il faceto in quanto ciò non cancella le responsabilità delle affermazioni piuttosto semplicistiche e originate da una cultura della sopraffazione del più forte nei confronti del più debole nonché di non troppo malcelato bullismo.
Non voglio soffermarmi sul fatto che il signor Fabio dimentica che le strade sono aperte al traffico veicolare di qualsiasi tipo, e che, in assenza di marciapiedi, come avviene nella maggioranza dei casi sulle strade extraurbane, anche ai pedoni.
Non voglio ricordare al signor Fabio che su quelle stesse strade è molto facile incontrare un trattore che è molto più difficoltoso da superare che non un gruppo di ciclisti, non voglio ricordare al signor Fabio che pur esistendo ciclisti sicuramente maleducati che non rispettano le regole, tale maleducazione è niente se raffrontata ai guidatori di mezzi a motori che sono più attenti a quello che accade sul loro smartphone piuttosto che alla strada (e lo dico da automobilista che percorre migliaia di chilometri il mese).
Il vostro articolo non affronti in alcun modo i problemi che certamente esistono e che vanno affrontati ma piuttosto sposti l’attenzione da quello che è il vero problema: il rispetto reciproco!
Rispetto che non traspare in alcun modo dal vostro articolo e non giustificatevi che è satira, poiché la satira è attività ben diversa dal bullismo.
Vi invito quindi a rimuovere l’articolo, scusandovi per l’incauto e la non corretta lettura dello stesso da parte dei vostri redattori, in quanto il Mugello è terra di ciclisti, basti pensare a Gastone Nencini (il leone del Mugello), e la vostra terra non si merita un pezzo del genere.
Saluti sportivi
Giovanni Buti - UISP Comitato Territoriale di Firenze Ciclismo
Mario
La pezza è peggio del buco...
Ennio Bertona
Beh, sono ciclista ma in primis l'articolo mi è parso collocarsi tra il serio ed il faceto, cosa che non dovrebbe far sanguinare il cuore né impedire di dormir di notte. Ci sono dei cliché abbastanza stupidini, i ciclisti che si impasticcano, le tenute di tessuto tecnologico ecc, ma c'è un mondo di cicloamatori e cicloturisti che rispetta le regole e non ha alcun atteggiamento estremo, né alimentare né di abbigliamento. Io per primo lamento che alcuni ciclisti passano col rosso mentre io mi fermo, lamento che molti non conoscono il codice e viaggiano affiancati nell'extraurbano, e parimenti lamento ignoranza, quando non disprezzo delle regole del cds, per gli automobilisti, ... quanti mi hanno tagliato la strada in incroci e rotonde, quanti mi sorpassano a pelo o quasi, quanti guidano guardando chissà dove Alla fine sono i veicoli ad uccidere 250 ciclisti anno, e zero viceversa
mario rossi
Mi sembra che di "faceto" questo pseudo articolo ne avesse ben poco. I ciclisti sono spesso quelli che passano col rosso, è vero, ma la faccenda si ferma lì. Basterebbero più multe e la voce si spargerebbe in un attimo, in era internet (detto da me che sono ciclista ma non passo con il rosso e sto in fila cercando di non intralciare).