Sono 72 i capi ogni anno, 360 in 5 anni secondo l’Ispra, che finiscono sbranati dei predatori. Spesso sono vitellini di alcune settimane, altre volte esemplari anche di oltre cento chilogrammi che non sono riusciti a difendersi dalla furia del branco. L’ultimo caso di cronaca rurale ci porta nell’Alto Mugello, a Marradi: i lupi si sono mangiati un vitello di Limousine. A ritrovarlo è stato l’allevatori un paio di giorni dopo. A denunciarlo è Coldiretti Firenze che torna a ribadire la necessità di un piano nazionale per la gestione del lupo a tutela degli allevatori e degli agricoltori sfiancati da 500 eventi di predazione ogni anno alla luce anche del fatto che la specie non è più a rischio come confermano anche i dati dell’Ispra.
“Le istituzioni devono con coraggio definire un Piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi Ue come Francia e Svizzera per la difesa degli agricoltori e degli animali allevati e a tutela della genetica e della filiera latte-carne che alimentano una fetta importantissima dell’economia agroalimentare del nostro territorio e dell’occupazione. – spiega Cesare Buonamici, Presidente Coldiretti Firenze - Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città”.
Sempre secondo l’Ispra Il 94,4% delle aziende bovine danneggiate ha subito un solo evento di predazione l’anno, il 4,4% due eventi, mentre il restante 1,2% delle aziende ha subito 3 eventi di predazione in un singolo anno solare. E’ perfettamente in questa statistica la Società Agricola Val di Noce di Marradi. “Da diversi anni, almeno una volta all’anno, subiamo una predazione. – spiega l’allevatore Luca Camurani – Il lupo non ha più paura dell’uomo: lo dimostra il fatto che, un paio di settimane fa, due esemplari ci sono passati ad un metro di distanza dai nostri piedi. Prima avvistavi un lupo una volta all’anno, oggi sono decuplicati. Per noi, che abbiamo 400 ettari di pascolo, le recinzioni una misura impossibile anche economicamente da sostenere. Oggi siamo sicuri solo del numero degli animali che vanno al pascolo ma non quanti ne torneranno”. Il vitellino di razza Limousine predato dai lupi pesava intorno agli 80 chilogrammi.
Una presenza, quella del lupo e sempre più di ibridi, che non è più confinata alla sola montagna. Periodici sono infatti gli avvistamenti di lupi tra le abitazioni o vicino ai centri abitati che pongono interrogativi di sicurezza ed incolumità pubblica.
Luca Bartolucci
Un'altra "occasione persa". Sono oramai 30 anni che il lupo è presente nel nostro territorio eppure i pezzi sono sempre quelli: attacchi, animali sbranati e, ciliegina sulla torta, pericolo per l'incolumità pubblica. Possibile che una redazione non riesca a uscire dal clichè dell'allarmismo, invece di coinvolgere chi è deputato e/o competente a trovare soluzioni? In questo modo l'effetto è semplice: passa l'idea che l'unico modo per risolvere il problema sia la carabina. Ancora una volta peccato.