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Lupo ferito ad un laccio: curato e rimesso in libertà

L'intervento dei militari del Nucleo CC Forestale di Ceppeto

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Lupo rimesso in libertà Lupo rimesso in libertà © CC
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I militari del Nucleo CC Forestale di Ceppeto (FI), a seguito della segnalazione di un privato cittadino e della Centrale Operativa Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo (FI), per la presenza di un esemplare di lupo rimasto ferito ad un laccio, si sono recati nel Comune di Vaglia, in una località che costeggia la Strada di Via Bolognese. Arrivati sul posto, i militari constatavano la presenza di un esemplare femmina di lupo di circa 3 anni, immobilizzato a terra, per un arto, da un cavetto metallico. L’animale era ferito alla zampa posteriore sinistra e, nel tentativo di liberarsi, si era lacerato alcune dita. Tuttavia, complessivamente, era vigile e reattivo e sembrava in buone condizioni di salute.

Vista la situazione, è stato allertato il Servizio Veterinario dell’Azienda USL Toscana Centro – Unità Funzionale di Igiene Urbana e Veterinaria, sita in viale Corsica nel Comune di Firenze, per valutare le condizioni della lupa. Il Servizio Veterinario, composto da due veterinari e personale di supporto, è intervenuto prontamente con l’attrezzatura idonea per l’effettuazione delle prime cure alla lupa. Liberata dal cavo metallico, l’animale è stato trasportato, con mezzo idoneo, all’ambulatorio veterinario per le cure del caso.

Nel frattempo i CC Forestali provvedevano ad ispezionare l’area circostante e a recuperare il cavo metallico utilizzato per catturare l’animale. Il cavo in questione è stato poi sequestrato.

Dalla perlustrazione dell’area circostante, dall’attenta osservazione del cavetto metallico e tenuto conto della modalità con cui era stato assicurato lungo un sentiero percorso da animali, i Carabinieri forestali hanno dedotto che lo stesso sia stato appositamente predisposto, da ignoti, al fine di catturare animali selvatici in modo non consentito. Pertanto si configura il reato di “esercizio della caccia con mezzi non consentiti” ai sensi dell’art. 30 lettera h) della Legge 157/92 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”.

Per quanto concerne la giovane lupa un lieto fine: oggi, dopo essere stata curata, è stata rimessa in libertà.

 

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