Marradi. I marroneti visti da Simone Berretti: tra sentieri persi e scampoli di storia © n.c.
Ungaretti diceva spesso che c'è più fonte di poesia tra l'aria e la natura che nei libri stessi...come si può dargli torto? E poi proprio qui (parlando di grandi poeti) nelle terre di Marradi dove trovava spesso ispirazione il grande poeta Dino Campana, lui che ha raccontato i paesaggi di questi luoghi, le grandi montagne e le immense terre, tra cui la bassa piana di Biforco e l'alta di Campigno. Vorrei parlare proprio di questa piccola frazione, una frazione che si trova, arrivando dal Mugello, un po prima di Marradi. Qui tra i tanti abeti, le querce e i faggi ci sono anche i suoi secolari Marroneti.. Credo che molti (oltre al già citato Dino Campana) sapranno che Marradi è internazionale per i suoi marroni e grande ne è l'importazione delle sue castagne anche oltre confine. I miei ricordi vanno indietro di pochi anni. Era il 2012 l'ultima volta che venimmo qui a cogliere castagne, in una marroneta che avevamo in comune fino a quei tempi. Da qui parte tutta la nostra storia, una storia che piano piano sta passando negli anni, storia di nostalgia, tradizione e seconda guerra mondiale. Già perché da qui un giorno, alcuni soldati del posto, se ne andarono per la guerra senza più fare ritorno.. (ma questa è un altra storia, una storia che in un certo modo si collega a questa). Tornando al paesino, potrei dire che qui, tra queste alte montagne c'è un gruppo di casolari. Casolari vuoti, e abitati per lo più d'estate o quando il tempo ne permette la permanenza, è 'certo però che il mese suo più prolifico è proprio ottobre, mese di castagne. Per arrivare a queste marronete (che sono sempre state di proprietà privata) c'è un sentiero che prendevamo e che non è molto visibile agli occhi di molti, in quanto è coperto da un piccolo albero e dietro di esso appare un viottolo fatto per lo più d'erba, una stradina che nel tempo (per quanto sia stata tanto battuta) non è stata mai sterrata. in quanto il sentiero non è stato percorribile se non a piedi o con cavalli. Dopo qualche metro ci si imbatte nella tomba del Milite ignoto..(già citato in altre fonti dell'autore) un cumulo di pietre con dei fiori messi sopra a uno sventurato soldato che fu ritrovato senza vita durante la seconda guerra mondiale. Andando più avanti cominciano ad apparire i primi castagneti, che nel periodo giusto hanno ai loro piedi grossi ricci con relative castagne, gelosamente custoditi in zona recintata. I proprietari e raccoglitori, infatti raccolgono questi frutti anche per consumo personale, ma per lo più, quelli più grossi, finiscono giù a Marradi nei magazzini dei venditori dove si presentano come primizie all'italia e al mondo intero. Chi è andato nei relativi musei espositivi situati a Marradi, può trovare prodotti di ogni tipo che finiscono perfino nella lontana Cina. Quello che posso dire sull'argomento della fase di raccolta, è quello di essere stato anch'io, nel mio piccolo raccoglitore di castagne e questo c'è chi l'ha fatto per moltissime generazioni. Molta è la soddisfazione di tornare con i sacchi di lino pieni a quintali, ed e' anche un bel lavoro, fatto in un periodo di stagione mite. A dirla infine quando vengo qui, specie in autunno, oltre che alle castagne vengo contagiato anche dalla tanta poesia che questi posti ispirano. Tra essi, alti, impetuosi, quanto tempo per me è passato..e quanti ricordi! La nostalgia è immensa! ma vabbè.. non voglio rattristare nessuno ne tanto meno dispensare malinconia.. Quindi alla fine di tutto questo, dico 'alla Cosimo De Medici "chi vuole esser lieto oggi, lieto sia "Allora padella bucata.. distese di castagne sopra e vai con la padella al fuoco!"


