Avvicinandosi dai comuni vicini liberati di Londa e Dicomano, dopo aver valutato le difficili condizioni della strada statale 67 (Star Route) che ne impediscono il transito ai mezzi corrazzati, le prime pattuglie della 6^ divisione corrazzata appartenente al XIII° corpo britannico raggiungono il crinale dell’Appennino sopra il Poggio degli Erbolini.
Le truppe tedesche appartenenti al 576-577-578° Regg. Granatieri della 305^ Fanteria comandati dal Gen. F.W. Hauck abbandonano in fretta le loro posizioni per assestarsi sulla Grune Line n°2 (gotica n°2) predisponendone le opere essenziali.
Le truppe di liberazione inglesi ed indiane si concentrano in prossimità di San Godenzo, Castagneto e Moia ove la popolazione costretta allo sfollamento coatto ha abbandonato le proprie abitazioni.
Inizia l’opera di ripristino dei tornanti del Muraglione specialmente dal Cavallino in poi, con la sovrapposizione di tronchi provenienti dal Pratomagno con strati di roccia fino a raggiungere anche 20 metri di altezza.
San Godenzo e le sue frazioni , in un’ammasso di macerie, ritrovano a caro prezzo la libertà e con tenacia, dignità e coraggio iniziano la lenta, difficile opera di ricostruzione morale e materiale del paese.
Mercoledì 20 settembre 1944, San Godenzo è libera!
Per non dimenticare.
mer 20 settembre 2023- 92