L'appello che abbiamo lanciato mercoledì scorso ha subito raggiunto migliaia di lettori della zona, generando un passaparola e le più disparate segnalazioni. In molti ci avete chiesto informazioni aggiuntive e altri hanno offerto il loro contributo alla ricerca, segnale questo che c'è ancora grande interesse attorno al caso e la voglia di giustizia non è stata placata dalle sentenze. Ebbene, tra tutte le segnalazioni arrivate, una ci ha subito colpito: "So che mi state cercando." Era Anna... Ufficialmente l'ultimo duplice omicidio del mostro è avvenuto domenica 8 settembre 1985, ma fin da subito vi furono voci contrarie tra gli stessi inquirenti che ritenevano più plausibile il sabato o addirittura il venerdì. Quel che è certo, è che il giorno 10 settembre viene recapitata in Procura, all'attenzione del magistrato Silvia Della Monica, una lettera con indirizzo scritto mediante ritagli di giornale e contenente un lembo di seno di Nadine Mauriot, la ragazza francese uccisa assieme al suo compagno Jean Michel Kraveichvili nella piazzola degli Scopeti. La notizia della sconvolgente missiva non viene fatta trapelare fino al tardo pomeriggio del 26 settembre, uscendo poi sui giornali il giorno seguente. Ma proprio il 26 settembre, alle ore 13:15, un ignoto automobilista dà un passaggio a una giovane ragazza che - terminate le lezioni in centro a Firenze - deve tornare a Borgo San Lorenzo. E parlando, tra le varie frasi che la mettono a disagio, una fa intendere che l'individuo fosse già a conoscenza dell'esistenza della lettera del mostro. La notizia di questo viaggio in auto verrà diffusa il 19 ottobre. Torniamo alla ragazza dell'autostop che abbiamo genericamente chiamato "Anna". Una volta chiariti i motivi della nostra ricerca, Anna ci racconta come visse quei giorni di angoscia. Una di quelle esperienze che lasciano il segno, Anna riconferma tutta la vicenda specificando che in quei giorni di settembre '85 aveva confidato l'anomalo viaggio in auto solo ad un'amica, che poi si era rivolta a un conoscente dell'arma. "Appena saputo della lettera chiamai la caserma per sapere quando era arrivata, ero molto giovane e mi impaurii moltissimo" Anna non raccontò ad altri quanto accaduto, neanche ai compagni di classe. Nei suoi spostamenti venne accompagnata a scuola dai carabinieri per una decina di giorni, tanta era la paura per l'imprendibile mostro. Il 21 ottobre l'uomo si presentò ai carabinieri chiarendo la sua posizione. Anna lo rivede da dietro un vetro. "Non volli mai sapere il suo nome" tiene a sottolineare. Poi però succede qualcosa. Qualcosa già accaduto in questa vicenda. Di notte, spesso il telefono di Anna, squillava! Quasi ogni notte . "Chi è?" Silenzio. Poi buttano giù. La cosa si ripete per un certo periodo, poi più nulla. Anna è ancora assolutamente certa che quell'uomo parlò della lettera con il feticcio, prima che la notizia fosse pubblicata. Se vi abbiamo incuriosito, non mancheremo di approfondire altre storie particolari che ruotano attorno alla vicenda del Mostro di Firenze e che vedono protagonista il Mugello. *** La foto di apertura è la cassetta postale dove fu imbucata la missiva