GP Mugello © Mugello Circuit
Il Mugello, terra di curve leggendarie e battiti accelerati, oggi è stato teatro di un’impresa che entra di diritto nella storia della MotoGP: Marc Márquez, con un giro da 1:44.169, ha conquistato la pole position numero 100 della sua carriera, abbattendo il record della pista e alzando l’asticella di ciò che significa essere fuoriclasse.
Non è solo una cifra: è il risultato di una battaglia continua con il tempo, con il dolore, con le aspettative. È l’identità di un pilota che, anche dopo gli infortuni, ha deciso di tornare e dominare, come se nulla fosse cambiato. Sul rettilineo toscano, Márquez ha danzato con la sua Ducati, trovando il tempo perfetto, la traiettoria ideale, in una sinfonia di gas e determinazione.
Il pubblico, già acceso dal calore del sole e dalla cornice del Mugello, ha reagito come in un colpo di teatro: tribune in delirio, bandiere che sventolano e un boato collettivo che ha accompagnato ogni metro di quel giro da record. Dietro di lui, Pecco Bagnaia non ha nascosto le sue ambizioni: secondo in griglia, il campione del mondo in carica ha lo sguardo di chi ha ancora molto da dire, soprattutto su questa pista dove il tifo italiano è una spinta emotiva costante.
A completare la prima fila Alex Márquez, fratello e rivale, quasi un contrappunto perfetto a una storia che mescola famiglia e competizione. Il suo piazzamento è anche un segnale: la Ducati c’è, e la sfida in casa Márquez non è solo affettiva, ma profondamente sportiva.
La seconda fila promette scintille: Fabio Quartararo, il “Diablo”, è pronto a giocarsi ogni carta, mentre Maverick Viñales e Franco Morbidelli completano un trittico affascinante, ognuno con un proprio stile, una propria storia da raccontare. Morbidelli, in particolare, sta ritrovando passo e consistenza, dimostrando che la calma può essere una strategia vincente.
Più indietro ma non meno incisivi, Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi tengono alta la bandiera tricolore. Settimo il primo, decimo il secondo, entrambi pronti a capitalizzare sulle proprie posizioni per una domenica che si preannuncia imprevedibile.
Ma prima, il teatro della Sprint Race. Alle 15:00 scatterà una gara breve, ma densa di significato. In pochi giri si decideranno punti, orgoglio e forse, l’abbrivio per la gara lunga. Il Mugello sarà di nuovo protagonista, con la sua mitologia fatta di rumore, talento e coraggio. Ogni curva sarà una scommessa, ogni staccata un atto di fede.
Oggi, però, il palcoscenico è tutto per Marc Márquez. La sua pole numero 100 non è solo un dato statistico: è la prova vivente di una carriera che continua a riscrivere il limite umano sulla sella di una moto. In questa danza tra rischi e gloria, Márquez rimane il punto di riferimento, l’uomo da battere, la leggenda ancora in piena corsa.
E mentre il sole cala su un Mugello infiammato, resta nell’aria una sensazione precisa: il meglio deve ancora venire.


