OK!Firenze

Mugellani in bici sulle Dolomiti. Video, foto e cronaca

  • 175
Mugellani in bici sulle Dolomiti. Video, foto e cronaca Mugellani in bici sulle Dolomiti. Video, foto e cronaca © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

https://youtu.be/X9JaTTKvjfE La bicicletta come alchimia della felicità, o la bicicletta come naturale punto di congiunzione di persone allegre?? Non so dare una risposta, un po' come alla domanda se sia nato prima l'uovo o la gallina. Ma non è avere la risposta che per me conta, ciò che conta è che fra chi va in bicicletta si trova sempre gente allegra e si sa, la gente allegra il cielo l'aiuta. Piccolo preambolo che fa da cappello ad una storia nata fra un gruppo di amici, un gruppo di ciclisti appartenenti a varie associazioni sportive mugellane, Quelli di Sagginale, Quelli del Sabato e Bikemood.it. La storia nasce in seguito al desiderio di provare a ripercorrere insieme le orme della gara di Campionato del Mondo di mountain bike Marathon, di provare, anche per chi le gare non le fa, un percorso particolarmente difficile, sia per i tratti tecnici presenti, sia perché considerato uno dei percorsi di gara più duri al mondo. Non ultimo, il desiderio di pedalare sulle Dolomiti, in uno scenario unico al mondo. Ci siamo quindi dati appuntamento, un martedì mattina, Roberto, Giuseppe, Alessio, Andrea ed io, stipati ben bene dentro un pulmino con biciclette e bagagli, per partire alla volta di Selva di Val Gardena per iniziare questa avventura. Il tour era stato provato più volte in gara da me è riprovato con Roberto, esperta Guida e Maestro di mountain bike, al fine di verificare se potesse essere adatto ad un tour turistico. Il gruppo è variegato con Roberto, quello apparentemente serio, con Alessio che ha "iniziato" tutti noi alla pratica della mountain bike, con Andrea scalpitante e competitivo e con Giuseppe, che come Alan Ford del Gruppo TNT, "...di tutti il più bello, ci sta proprio per quello nel gruppo TNT". E poi ci sono io, che come il figlio del Perozzi di Amici miei, "vede tutto, legge tutto e soprattutto, scrive tutto"... Fino dai primi chilometri si intuisce che il filo conduttore del tour sarà il buon umore e la goliardia, con la battuta sagace di Roberto e la risata contagiosa di Giuseppe. Il primo giorno, stanchi del viaggio e prossimi ad un giro molto impegnativo, non ci siamo voluti affaticare troppo. Avevamo infatti previsto un breve giro fino al Passo Sella con sosta in una baita per pranzare e rientro dal Rifugio Comici, Ciampinoi e Plan de Gralba. Una trentina di km con circa 1000 metri di dislivello. La breve, ma intensa salita del dopo pranzo, ha messo a dura prova un po' tutti, ma soprattutto lo stomaco di Giuseppe, impegnato fino allo stremo delle forze a lottare con le tre uova, patate e speck del pranzo. Il secondo giorno prevedeva invece un giro assai più duro con i suoi 60 km e 3000 metri di dislivello. In più d'uno si leggeva fra le righe la tensione nella consapevolezza dello sforzo che avrebbe seguito, ma in tutti si vedeva la voglia di mettersi alla prova. La prima salita infatti, non lascia dubbio alcuno sulla durezza del percorso, con i suoi 5 km ed 800 metri di dislivello. Invito tutti a partire con tranquillità, a non lasciarsi prendere troppo la mano (o la gamba...), il percorso è lungo ed impegnativo ed io la gara della Hero, l'ho sempre vinta (con me stesso ovviamente) sulla prima salita, controllando l'esuberanza che mi avrebbe fatto bruciare in fretta. Arrivati in cima veniamo comunque ripagati da un panorama mozzafiato. La giornata è perfettamente serena, siamo a circa 2300 metri di quota in un'aria limpidissima, il gruppo del Sella, il Sassolungo ed il Sassopiatto sono li davanti a noi nella loro immensità, fermarsi per qualche foto ad ammirare lo spettacolo è obbligatorio. Veloce discesa verso Corvara in uno spettacolare bike park con curve in parabolica che ci fanno divertire come alle giostre, prima di riprendere la salita che ci porterà sul Pralongià, anche questa con tratti abbastanza impegnativi. Il caldo la fa già da padrone, con il sole che ci batte sulla schiena per tutta l'assolata salita. Lunga serie di "mangia e bevi" quelli che in gergo tecnico sarebbero brevi salite e brevi discese, prima di entrare nel single track nel bosco che ci condurrà al Passo di Campolongo. Il cielo nel frattempo si sta oscurando con minacciosi nuvoloni neri e qualche tuono all'orizzonte mi fa tremare. Siamo a metà giro, prendere il temporale adesso sarebbe drammatico... Dopo la difficile discesa per Arabba, iniziamo la salita del Pordoi con un caldo bestiale e con i tuoni che si fanno sempre più frequenti fino a che i primi goccioloni cominciano a cadere. Siamo vicini ad un sottopassaggio di una pista da sci, ci arriviamo appena in tempo prima che venga giù un bel temporale. Ci passiamo una tranquilla ventina di minuti prima che la pioggia diminuisca quasi a smettere e qui l'errore più grosso: invece di aspettare che il sole facesse di nuovo capolino, ci siamo messi di nuovo in movimento, ignorando che da li a cinque minuti sarebbe venuto giù il finimondo. Da li in su, il Passo Pordoi non offre più ripari e tutta la pioggia che è venuta giù c'è la siamo presa e portata a casa... Dai 36 gradi di Arabba siamo passati agli 8 gradi del Pordoi, con raffiche di vento che ci facevano sbandare. In vetta al passo, fradici come pulcini siamo entrati nel bar, stravolti dal freddo e dalla fatica. Toccasana impensato, il gestore del bar ci ha dato dei giornali con i quali, messi sotto ai vestiti fradici, siamo riuscito a "deumidificarci" un po'. Alla nuova fuoriuscita del sole, il caldo è tornato rapidamente, consentendoci di ripartire ed affrontare la bella, ma impegnativa discesa verso Canazei, resa a questo punto scivolosissima dalla pioggia e che, tranne Roberto, ci ha costretto a scendere in un paio di punti molto ripidi, dove anche a piedi non si riusciva a star dritti. Ultima impegnativa salita, quella del Sella. Ripida, a tratti ripida ed a tratti più ripida. Di fondo fino in cima non ti dà tregua mettendo davvero alla prova la resistenza che oramai sul finire del giro tende sempre ad essere esigua. Una salita che ha fatto vedere i mostri un po' a tutti, ma che alla fine ti consente di dire: da qui in poi è fatta!!! Brevi sali scendi fino al Rifugio Comici e poi discesa velocissima verso valle dove però esorto tutti a stare attenti. La stanchezza potrebbe giocare brutti scherzi, la discesa porta a correre, occhio ragazzi!!! Arriviamo tutti insieme a Selva, fangosi al punto giusto, provati dalla fatica, ma felici e soddisfatti per aver portato a termine un bellissimo giro, pronti a mettere le gambe sotto al tavolino e mettere a ferro e fuoco la cucina tirolese, oltre a ricordare con gioia i vari aneddoti accaduti nella giornata ed a iniziare a programmare il prossimo Tour Dolomitico in bici da corsa di fine agosto e le prossime gite elbane su strada e mountain bike di settembre, ovviamente aperte a tutti i ciclisti simpatici. Grazie ragazzi per la bella compagnia!!

 

Lascia un commento
stai rispondendo a