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Un mugellano alla corte di Sara Funaro

L’Associazione “Firenze c’è” ha raccolto l’invito della candidata sindaca del PD...

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Sara Funaro Sara Funaro © Facebook
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Firenze, 12 maggio 2024 – Paolo Margheri è nato e cresciuto a Vicchio e, dopo aver fatto esperienze professionali in Italia e all’estero, da qualche anno risiede di nuovo nel paese natìo e un anno fa ha deciso di fondare l’associazione “Firenze c’è” della quale è presidente.

Presidente perché ha deciso di costituire “Firenze c’è”? Da molti anni, circa la metà degli italiani non va più a votare, forse perché non trovano un’offerta politica che li soddisfi del tutto e non si sentono rappresentati dalle forze politiche in campo. Con “Firenze c’è” ci rivolgiamo soprattutto alla cosiddetta “società civile”: professionisti, artigiani, piccoli imprenditori, ma anche impiegati e pensionati; insomma, il “ceto medio”, la cosiddetta “Italia di mezzo”, spina dorsale del nostro paese.

Un nuovo partito? Assolutamente no! “Firenze c’è” è e rimarrà un’associazione. Però ci adoperiamo quotidianamente con tutte le nostre forze affinché i partiti ascoltino le nostre istanze, che sono e saranno sempre in favore dei cittadini. Il nostro impegno è di incidere sulle scelte dei partiti, con i quali cerchiamo un confronto franco e diretto per il bene della città.

E avete deciso di appoggiare Sara Funaro. Perché? Perché Sara Funaro ha rivolto un’apertura importante alla società civile e noi l’abbiamo raccolta, individuando poi nel suo progetto molte affinità con le nostre idee e quindi il migliore per rappresentare le nostre istanze in Palazzo Vecchio e, insieme, collaborare alla costruzione della Firenze del futuro.

Inoltre, Sara Funaro è persona seria, onesta, di sani principi, capace, esperta e conoscitrice delle esigenze dei fiorentini; un mix di professionalità, cultura e valori che la fa essere la migliore candidata per guidare Firenze nei prossimi cinque anni.

Quali sono le vostre idee per Firenze? Tutte quelle che possono rendere Firenze sempre più universale, sempre più all’avanguardia, sempre più vivibile e sicura, mantenendo però intatte la sua storia, la sua tradizione, la sua bellezza, la sua civiltà. Quindi: sviluppo, investimenti, sicurezza, ambiente, emergenza abitativa, sanità. Non sono temi nuovi, lo sappiamo, ma importante è affrontarli e fare in modo che gli obiettivi che ci poniamo vengano raggiunti.

Lei è candidato? Assolutamente no. Il mio ruolo è quello di dirigere e far crescere “Firenze c’è”. Abbiamo, però, contribuito a costruire la lista civica “Sara Funaro Sindaca” e dei trentasei candidati a consiglieri comunali presenti nella lista, cinque sono stati indicati dalla nostra associazione: Emanuele Amodei, imprenditore e uno dei massimi esperti nel restauro di opere d’arte; Alberto Andreini, consulente aziendale, esperto di energie rinnovabili; Anna Maria Cipolla (detta Claudia), architetto ed esperta in project management; Rossella Cosco, imprenditrice nel settore vitivinicolo; Marie Claire Ntibarikure (della Meri), ingegnere.  Essendo di Vicchio, non posso non farle una domanda. Cosa pensa di quanto accaduto nel PD locale con la “rottura” tra il segretario Tagliaferri e il sindaco uscente Carlà Campa? Quanto accaduto non è una bella cosa.

Il PD è un grande partito e saprà uscire da questa tempesta, ma tra i suoi elettori si percepisce una spaccatura fra chi sta con il segretario e chi con il sindaco uscente. Spaccatura che non fa bene né al partito, né alla cittadinanza.

Lei da che parte sta? Il voto è segreto ma, in questo caso, non ho alcun problema a dire che sto dalla parte di Carlà Campa e della lista civica “Vicchio Vive” che voterò senza alcun dubbio.

Una bella dichiarazione a sostegno del sindaco uscente. Conosco Filippo Carlà Campa da oltre quarant’anni, sono suo amico e ho una profonda stima di lui.  Nei cinque anni trascorsi ha governato molto bene e il modello di paese che propone per il futuro è in linea con quanto già fatto. Da sempre, alle elezioni amministrative, gli elettori guardano soprattutto chi sono i candidati e i vicchiesi apprezzano il sindaco uscente, ciò che ha fatto e ciò che propone per il futuro del nostro paese. Spero solo che il proseguo della campagna elettorale sia diverso da quello che abbiamo visto finora.

Si spieghi meglio. In passato, lo scontro tra i candidati era sulle idee, sulle proposte, sui programmi, mai sulle persone. Gli attacchi ad personam sono segno di debolezza. Viceversa, la Politica, quella con la “P” maiuscola, rispetta l’avversario, che non deve mai essere considerato un nemico. In politica non c’è spazio – almeno non dovrebbe esserci – per rancori, vendette, astiosità contro gli avversari, tantomeno per le bugie o le promesse elettorali irrealizzabili.

Per quello che può servire, faccio un appello a tutti di competere, possibilmente con confronti pubblici, sui programmi e su come intendono governare Vicchio nei prossimi cinque anni. La cittadinanza ne potrà trarre solo benefici e poi, in tutta libertà, votare di conseguenza. A proposito di libertà, cito un grande Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, credo il più amato di sempre, che diceva: “Sii sempre, in ogni circostanza e di fronte a tutti, un uomo libero e pur di esserlo sii pronto a pagare qualsiasi prezzo”. In questo senso, dare forza ad un uomo libero vuol dire rafforzare la propria libertà, per la quale non dobbiamo mai smettere di lottare.

Paolo Margheri

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