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Cna: l'economia mugellana a 8 mesi dal lockdown? 'Sistema regge ma è allo stremo'

CNA: la politica nazionale e locale sostenga l’area come merita. Le richieste dell’associazione

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Massimo Capecchi Massimo Capecchi © Cna
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Sono (ancora) 5.602 le imprese attive nel Mugello, lo 0,5% in meno di un anno fa, segno di un sistema economico che continua a resistere, ma che è stremato. Il segno dell’emergenza è dato dal calo di nuove imprese: -9,2% rispetto al 2019.

“Un’economia che non è sostenuta come merita dalla politica, – commenta Massimo Capecchi, presidente di CNA Mugello - che deve essere proattiva: prevedere e programmare, non passare da un provvedimento d’urgenza all’altro”.

Ma così non è. Prendiamo per esempio il decreto Ristori che di ristoro ne distribuisce con parsimonia e alla cieca. Esistono intere filiere che lavorano esclusivamente per ristoranti, bar e fiere incomprensibilmente escluse. Panificatori che riforniscono bar e ristoranti, impiantisti e imprese di pulizie che lavorano per enti fieristici e palestre, tutto il comparto della comunicazione web specializzata, tanto per fare qualche esempio.

“Quel che si deve fare è uscire dalla logica dei codici Ateco e concedere contributi a fondo perduto per tutti, in base alla diminuzione di fatturato – continua Capecchi - Le nostre imprese stanno adottando sin dall'inizio le misure stabilite dai protocolli per prevenire il contagio e hanno già pagato e pagheranno un prezzo altissimo. I ristori, i contributi e gli aiuti, sia dal livello nazionale che locale, devono arrivare subito se si vuole evitare il collasso."

Altro capitolo, le tasse che CNA chiede per cassa e con pagamento da sospendere fino alla fine del 2021.

E poi la partita Cassa integrazione: “per l’artigianato, siamo punto e a capo. Stiamo ancora aspettando quella di luglio, agosto, settembre e ottobre. Il governo deve versare immediatamente quanto dovuto per il pagamento nelle casse di Ebret. Gli imprenditori sono già in difficoltà nel pagare la quota di stipendio di loro competenza e non riescono più di anticipare anche la Cassa integrazione” continua Capecchi.

E ancora gli aiuti per gli affitti da giugno a dicembre e i mutui. “A gennaio -prosegue il presidente degli artigiani del Mugello - scadranno le moratorie sui mutui. È necessario che Governo, ABI e Consorzi Fidi si coordinino per definire un'azione che porti alla rinegoziazione di tutti i mutui per diminuire (in base alla diminuzione di fatturato registrata ed attesa da ogni impresa) la rata mensile, allungando la vita del mutuo, senza spese ulteriori e a bassi interessi”.

A livello locale sono apprezzabili gli interventi già attuati dai singoli comuni che dimostrano sensibilità in tal senso ma l'azione politica/amministrativa dovrebbe essere più coordinata a livello territoriale. Le amministrazioni stanno procedendo con azioni frammentate e diverse tra loro nei termini e negli adempimenti. Le risposte dovrebbero essere invece univoche e indirizzate verso l’unico obiettivo di salvaguardare il nostro tessuto produttivo. I comuni, quanto meno, dovrebbero provvedere alla rimodulazione, se non la totale sospensione (cosa diversa dal mancato pagamento), delle imposte locali. Un esempio? La Tari per ristoranti e bar che sono stati costretti ad un orario limitato e che adesso dovranno chiudere se non per effettuare servizio di asporto, certamente hanno prodotto e produrranno una quantità di rifiuti molto inferiore dell’abituale.

Ma anche la Regione fa meno di quanto potrebbe, sicuramente per bus turistici e Ncc, tra le categorie più duramente colpite dalle ripercussioni economiche del Covid-19, causa crollo del turismo. CNA ha proposto di utilizzarli a supporto e potenziamento dei mezzi pubblici: proposta, a mezzo stampa, accolta. Eppure a distanza di settimane, è tutto fermo.

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