Tamponi... © N.c.
Ci ha scritto Dimitri, cittadino di Panicaglia, per raccontarci una storia paradossale (ma neanche troppo isolata di questi tempi). Ci ha raccontato che, a causa di un banale raffreddore, alle sue bambine (di cinque e tre anni) è stato richiesto di stare a casa da scuola e fare il tampone. Cosa giustissima, certo. Ed entrambe, con la richiesta del pediatra, sono state accompagnate al presidio di San Salvi per eseguire l'esame.
Era il 14 ottobre. Una ha ricevuto la risposta nell'arco di pochissimi giorni, ma l'altra no. Dopo alcuni giorni, ci racconta il padre, è arrivata una comunicazione dalla Asl che spiegava che il referto era stato perso. Quindi hanno dovuto ricominciare da capo e fare un altro tampone, eseguito stavolta alla Misericordia di Campi Bisenzio, il 22 ottobre.
Anche in questo caso, però, del referto nessuna traccia. Il padre ha ripetutamente provato a chiamare la Asl e la Regione Toscana, senza ricevere però nessuna indicazione precisa; se non che ci sarebbero stati dei generici problemi in un laboratorio di Prato (proprio quello, pare, che processava i tamponi della Misericordia di Campi) e che sulla sorte del suo referto (il secondo) c'era al momento mistero.
Come ha risolto la cosa il genitore in questione? Arrivando a chiamare addirittura a Roma presso gli uffici del Ministero ha appreso (come noi abbiamo scritto ieri, clicca qui) che in un caso come il suo (con i sintomi) dopo 21 giorni dalla scomparsa dei sintomi si può fare ritorno a scuola anche senza tampone. E così farà domani, ad averlo saputo prima...
L'altra storia che ci viene raccontata oggi è molto simile. Una madre che (per un compagno positivo a scuola) deve far eseguire il tampone al figlio. Due volte viene eseguito il tampone e per due volte il risultato non arriva. E lei alla fine si è decisa a farlo privatamente....



Mugelli Giampiero
ennesima incapacità della sanità male organizzata: da una ministro incapace e da un governo che da marzo a fine settembre non ha fatto niente per organizzare scuola e sanità per affrontare al meglio questo ritorno di pandemia annunciata ancor prima dell'estate. Però continuano con questi inutili tamponi e queste notizie derivate dal caos che aumenta ogni giorno tra le persone anziane che guardano TV e dibattiti che terrorizzano le persone più deboli e credulone. una cosa è certa di Covid non si muore, per Covid Si se abbiamo una patologia